Quantitative Easing, il parere di Exane Derivatives

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Dal momento che il lancio del Tltro non ha condotto ai risultati auspicati, quali l’incremento della size del bilancio della Bce a 3000 miliardi di euro, la Banca centrale europea ha scelto ricorrere al tanto sospirato quantitative easing.

Malgrado non siano stati divulgati tutti i dettagli operativi, le informazioni annunciate in merito al programma, ormai noto (acquisto di titoli per un ammontare pari a 60 miliardi di euro al mese per 18 mesi, che partirà il prossimo marzo e proseguirà fino a settembre 2016 e comunque fino a quando l’inflazione non sarà circa pari al target del 2%), hanno oltrepassato le aspettative del mercato.

In particolare, stando alla ricerca di Exane Derivatives, gli elementi che possono essere considerati come delle sorprese positive sono i seguenti:

•    la dimensione annunciata, che rappresenta solo una size minima dato che la Bce si riserva di rivedere l’ammontare degli acquisti in funzione dell’inflazione (target 2%);
•    i titoli obbligazionari eleggibili, tra cui sono inclusi i titoli investment grade, con un trattamento dedicato per i titoli di Paesi che sono sotto programma di revisione (come la Grecia e il Portogallo), e titoli obbligazionari emessi da agenzie come la Bei e l’Efsf;
•    il livello di condivisione delle perdite a carico dell’istituto di Francoforte che si attesta al 20% (timori di assenza di condivisione delle perdite).

A deludere gli analisti di Exane Derivatives è, invece, la decisione della ripartizione degli acquisti in proporzione della quota dei Paesi nel capitale della Bce (capital key) e non in funzione dell’outstanding del debito di ogni Paese. Una decisione che, a parità di condizioni, favorisce i titoli tedeschi e svantaggia quelli italiani.

 

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