Il mercato dei cereali, fino a questo momento, era stato caratterizzato da una quiete, seguita ad un periodo piuttosto burrascoso nelle quotazioni, legato alla pubblicazione dei dati sull’agricoltura a livello mondiale. Adesso sembra sia di nuovo arrivato il momento delle oscillazioni.
► Cresce la domanda di cereali
A farlo pensare sono le quotazioni di mais e frumento che erano scese ai minimi semestrali al Cbot ed attualmente sono tornate in ascesa ed hanno guadagnato il 3 per cento. Tutto è seguito alla pubblicazione delle stime giudicate estremamente rialziste da parte del dipartimento USA per l’agricoltura.
Questo nuovo trend preoccupa un po’ gli analisti che si affrettano a sottolineare come la tensione sul prezzo dei creali sarà duratura e i rincari alimentari potrebbero presto essere di nuovo protagonisti del mercato. Questo accadrà non soltanto in Cina dove l’inflazione sembra aver toccano un altro punto massimo al 2,5 per cento dopo sette mesi, ma anche in altri paesi.
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Valgono a poco le raccomandazioni della Fao che spiega i rischi alimentari collegati alla risalita dei prezzi. A far temere, comunque, restano le condizioni degli Stati Uniti, considerati una potenza agricola mondiale, oggi in difficoltà a causa della scarsità di precipitazioni che ha inaridito il terreno danneggiando le coltivazioni di frumento. L’aridità del terreno fa pensare già ad una nuova annata difficile.