L’Agenzia delle Entrate sta cercando di rendere sempre più semplice il rapporto dei cittadini con il Fisco, sia attraverso un ammorbidimento delle sue regole sia attraverso un modo più semplice e chiaro di comunicarle. E’ così che da qualche tempo l’Agenzia sta utilizzando niente meno che Youtube per mettere a disposizione di chi necessita di rapportarsi con il Fisco delle video guide.
Una di queste riguarda il ravvedimento operoso, ovvero la procedura che permette di mettersi in regola con il Fisco in caso di mancato pagamento o pagamento ritardato delle imposte, sia dirette che indirette.
Quindi, facciamo il punto della situazione tracciando i punti cardine del ravvedimento operoso e della procedura necessaria a farlo.
1. Chi può fare il ravvedimento operoso
Possono usufruire di questa procedura i contribuenti che non hanno ancora ricevuto notifica della violazione da parte dell’Agenzia e che non siano già sottoposti ad attività di accertamento da parte della stessa.
2. Per quali imposte si può usufruire del ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso può essere effettuato per le imposte dirette ed indirette, ad esempio per le tasse sul reddito, l’Iva e l’Irpef.
3. Cosa e quanto si deve pagare
Chi usufruisce del ravvedimento operoso deve pagare:
– la somma derivante dal calcolo dell’imposta;
– la sanzione, non in misura intera ma in base al tempo passato dalla scadenza del pagamento dell’imposta;
– gli interessi sull’imposta.
► Guida al Modello F24 dell’Agenzia delle Entrate
4. Come si paga
Il versamento della somma dovuta deve essere effettuato attraverso modello F24 per le imposte sui redditi, le relative imposte sostitutive, le ritenute, l’IVA e l’IRAP; e con modelle F23 per l’imposta di registro e gli altri tributi indiretti.
I codici tributo per le diverse imposte si trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate.