In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto che l’Agenzia delle Entrate concede a tutti i contribuenti italiani la possibilità di rimediare ad eventuali errori occorsi nel pagamento delle imposte.
La procedura con cui i contribuenti possono regolarizzare i versamenti di imposte omesse o versate in maniera insufficiente, o ancora sanare altre irregolarità fiscali è il cosiddetto ravvedimento operoso, attraverso il quale si può anche beneficiare della riduzione delle sanzioni previste.
> Che cos’è il ravvedimento operoso dell’Agenzia delle Entrate
In questo post vedremo quindi quale è la procedura corretta da seguire nel caso in cui al ravvedimento operoso vada allegata anche la cosiddetta dichiarazione integrativa.
> Ravvedimento operoso – Come fare i versamenti dovuti
Ravvedimento operoso – Come presentare la dichiarazione integrativa
A volte può essere dunque previsto l’obbligo di presentare, insieme al ravvedimento operoso anche una dichiarazione integrativa.
I contribuenti interessati in questo caso possono presentare la dichiarazione seguendo le seguenti modalità:
- di persona presso un ufficio postale
- per via telematica all’Agenzia delle Entrate, in maniera diretta o tramite gli intermediari abilitati
comunque entro i termini di presentazione della dichiarazione relativa all’anno di imposta in cui si sono verificati gli errori
La dichiarazione integrativa deve essere inoltre presentata:
- utilizzando i modelli previsti per l’anno di riferimento
- barrando l’apposita casella che la rileva come dichiarazione integrativa
- completa dell’indicazione sui quadri che sono stati o non sono stati oggetto di aggiornamento
- riproducendo il contenuto della dichiarazione originaria anche se completo di correzioni e integrazioni.
E’ infine opportuno ricordare che il credito di imposta in eccesso eventualmente risultante dalla dichiarazione integrativa può essere usato come credito oppure essere rimborsato.