Il debito pubblico italiano è sempre l’aspetto più preoccupante dell’economia, sia per il nostro Paese stesso sia per l’Europa. In Italia cresce il gruppo di persone che critica i parametri europei sul debito pubblico. Si organizzazno manifestazioni, si creano gruppi e si lancianmo sfide. C’è chi critica il governo perché segue eccessivamente l’Europa, chi parla di uscire dall’euro e chi vede un complotto nel sistema del debito a livello europeo. Senza scomodare la fantapolitica o le teorie della cospirazione, si nota sempre il richiamo dei leader dell’economia europea all’Italia sulle misure adottate per ridurre il debito pubblico.
► L’Inps mostra la riduzione del potere di acquisto delle famiglie
Fare di più per ridurre il debito è il monito che arriva oggi dall’Europa, e non è la prima volta. Il Commissario europeo Oli Rehn ha affermato: “L’Italia deve fare uno 0,4% di sforzi strutturali supplementari per assicurare l’obiettivo di riduzione del debito, vedremo nelle prossime settimane se la spending review anticiperà i risparmi al 2014”.
► In Italia sale il rischio di povertà
Il Commissario europeo Oli Rehn ha detto di conoscere il fatto che l’Italia sta facendo la spending review e aspetta di vedere i risultati che poi saranno valutati dall’Europa nelle previsioni economiche di febbraio. L’Italia è sempre sotto valutazione dell’Europa quindi. Una valutazione che ci sta, ma che non può mettere in dubbio gli sforzi del Paese e la realtà dei conti, secondo il governo. Ieri il Presidente del Consiglio Enrico Letta aveva risposta alle critiche di Oli Rehn sull’economia del nostro Paese. Letta ha detto che i conti dell’Italia sono in ordine e che l’economia non è come descritto dal Commissario europeo Oli Rehn.