Reti generaliste sul satellite: Mediaset cerca accordo con Sky

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Mediaset cerca di trovare con Sky un accordo commerciale per la presenza delle reti generaliste sul decoder satellitare (‘retransmission fees’) che in Germania vale, per il sistema della tv in chiaro, più di 100 milioni.

A seguito della delibera 128/15 della primavera scorsa dell’Agcom sul rapporto nella medesima materia fra Rai e Sky, l’obiettivo di Mediaset è far valere i suoi diritti con atti formali. Si legge in una nota:

Da tempo chiediamo a Sky, che continua a includere le nostre reti gratuite nella propria offerta pay satellitare, un accordo di ‘retransmission fees’, pratica consolidata sia negli Stati Uniti che in Europa. Mediaset ha un tavolo aperto su questo tema con Vodafone e Telecom, mentre ha già concluso un accordo con Microsoft. Da tempo il Biscione lotta in sede anche giuridica per avere riconoscimento economico dell’uso su altre piattaforme dei suoi programmi e quest’anno, dopo una diffida, sta ottenendo da Facebook l’eliminazione dei post relativi sul sito del gigante internet. Per settembre attende poi la sentenza per la prima grande causa intentata, quella iniziata nel 2008 per la presenza dei suoi programmi sui portali Youtube e Google nella quale Mediaset ha chiesto un risarcimento di 500 milioni di euro. Le perizie svolte fin qui hanno espresso una forchetta di valutazione che consolida la nostra valutazione di veder riconosciuto il danno: si tratta di soldi veri e importanti.

Mediaset ha inoltre precisato che se Sky dovesse rifiutare l’apertura di un tavolo di confronto ‘vedremo il da farsi’. Non è possibile ad oggi, ha spiegato Federico di Chio, direttore marketing strategico di Mediaset, stabilire il valore di un eventuale accordo, ma si farà riferimento al mercato europeo e alle mosse finora intraprese dalle reti free, come ad esempio la Gran Bretagna dove il sistema di tutte le reti ha considerato circa 200 milioni di sterline, o come la Germania dove l’intero sistema delle reti free ha quantificato circa 93 milioni di nel 2014 e circa 75 milioni di euro l’anno precedente.

 

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