Le famiglie hanno ripreso ad accendere finanziamenti per acquistare un’abitazione. Il motivo? Lo spread è stato ridimensionato passo dopo passo, e molti nuclei familiari hanno nuovamente preso contatti con il mercato degli immobili convinti che il momento attuale è quello buono per comprare o vendere. Gli ultimi tempi sono forieri, ad esempio, di una ripresa dei mutui a tasso fisso. Una buona ripresa, che si deve alla riduzione del differenziale ma anche agli indici di mercato. Questi ultimi appaiono relativamente bassi. Il mix configura come possibile l’opportunità di far scendere del 4% il mutuo siglando un’intesa per un tasso che sarà di gran lunga inferiore in rapporto a quello che il mercato metteva sul piatto dell’offerta sino a qualche mese fa. La riduzione dell’IRS20 è stata progressiva e sorprentende. Ha fatto segnare prima parametri del 2,7%, per poi precipitare ‘vertiginosamente’. Era solo aprire quando il tasso faceva segnare il 2,4%, dopo il 2,7 di inizio anno. La dicesa è stata molto graduale. Un ribasso che ha portato l’IRS20 sino a toccare prima (nel mese di agosto) quota 1,64% e poi quota 1,77%. I mutui a tasso fisso, pertanto, tornano in auge. Ma gli esperti raccomandano di fare attenzione, in sede di offerta, al preventivo:
Di norma questi tipi di mutuo offrono dei tassi dati dalla somma del suddetto paramentro Irs con lo spread offerto dalla banca che quindi determina un tasso nominale annuo (TAN) molto condizionato dalle escursioni degli Irs di mercato. Ad esempio, chi ha stipulato un mutuo nel mese di settembre avrà potuto sicuramente accedere ad una offerta di un tasso inferiore al 4% dato dalla somma del minimo Irs di fine agosto insieme ad uno spread del 2-2,3% Il tasso che sarà riportato nel contratto non sarà mai quello che vi sarà proposto e calcolato al momento della richiesta del mutuo in filiale. Potreste quindi incappare nella spiacevole sorpresa di dover stipulare un tasso più alto di quello del preventivo perchè condizionato da un recente aumento degli Irs;.