In tempi di crisi sono sempre più numerose le realtà abitative condivise che si trovano a fare i conti con il problema dei condomini morosi. Ma cosa dice il testo della nuova Riforma del Condominio in merito a questa evenienza? Qual è la procedura da seguire e quali sono le norme che vengono applicate in questo caso?
Può infatti capitare che i singoli regolamenti contrattuali dei condomini riportino delle norme differenti in merito a questa circostanza, norme e procedure in netto contrasto con quanto previsto dalla nuova legge. Cosa è necessario allora fare e come è necessario regolarsi in tale circostanza?
> Gli inquilini e il pagamento delle spese condominiali
Il testo della nuova Riforma del Condominio, la legge 220 – 2012 afferma che è facoltà dell’amministratore di condominio indire l’assemblea annuale entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio e successivamente procedere con un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi, entro altri 180 giorni dall’approvazione del rendiconto.
Le disposizioni contrattuali di condominio, invece, anche se riportano tempistiche differenti, non sono in contrasto con quanto affermato dalla nuova legge, perché le assemblee condominiali possono anche essere convocate in tempi più ristretti rispetto a quelli previsti dalla legge.
Per quanto riguarda, invece, la risoluzione delle morosità, è l’articolo 63 delle norme di attuazione del Codice Civile che obbliga a procedere attraverso il decreto ingiuntivo e, dunque, in questo caso le disposizioni di legge prevalgono su quelle contrattuali.
Sarà poi il giudice ad emettere, su richiesta dell’amministratore, l’ingiunzione di pagamento.