Il 23 agosto 2013 è entrata in vigore la Riforma del Lavoro voluta dal Governo Letta, voluta per incentivare la ripresa del mercato del lavoro in Italia con particolare attenzione alla disoccupazione giovanile.
► La Riforma del Lavoro è entrata in vigore: tutte le nuove norme
Con questa legge, e con la precedente legge di conversione del Decreto Sviluppo (decreto n. 76/2013), sono state apportate delle piccole ma importanti modifiche al testo della tanto discussa Riforma Fornero (legge n.92/2012), che mirano a stimolare l’assunzione dei disoccupati e la stabilizzazione dei tanti lavoratori precari, sia con incentivi all’assunzione che all’imprenditorialità.
Vediamo nello specifico quali sono le nuove norme entrate in vigore con la Riforma del Lavoro 2013 in materia di contratti a progetto, di apprendistato e di partecipazione.
Riforma del Lavoro 2013: Contratti a progetto
I contratti a progetto non possono essere utilizzati in caso di lavori esecutivi e ripetitivi (nella precedente normativa si parlava di lavori esecutivi o ripetitivi) e le mansioni del lavoratore devono essere specificate per iscritto nel contratto di assunzione.
Riforma del Lavoro 2013: Contratti di apprendistato
Rimangono invariate le tipologie di apprendistato definite dalle precedenti normative ma con la possibilità di convertire, una volta conseguito, l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, in apprendistato professionalizzante e contratto di mestiere.
Riforma del Lavoro 2013: Associazione in partecipazione
I datori di lavoro che hanno sul loro libro paga un associato in partecipazione ha la possibilità di assumerlo come apprendista o con contratto a tempo indeterminato con una serie di interessanti incentivi.
Riforma del Lavoro 2013
Le nuove norme in vigore per contratti a tempo e intermittenti
Nuove norme in vigore per contratti a progetto, apprendistato e associazione
Nuove norme in vigore per disoccupazione e start up