A poco più di due anni dalla riforma delle pensioni voluta dall’ex ministro Fornero, il Governo Renzi sta studiando un nuovo piano per cambiare nuovamente le carte della previdenza italiana che potrebbe portare a dei grandi cambiamenti: lo scopo è, da un lato, ridistribuire più equamente gli importi delle pensioni e, dall’altro, reperire le risorse necessarie al taglio dell’Irpef.
Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Riforma delle pensioni, i possibili cambiamenti
Aumento dell’età contributiva per le donne
Possibile l’aumento di un anno dell’età contributiva delle donne (che passerebbe da 41 a 42 anni, livellandosi così con quella degli uomini) per chi deve andare in pensione ma non ha raggiunto il requisito anagrafico.
► La Spending Review di Cottarelli – Welfare e pensioni
Blocco delle indicizzazioni
Le pensioni vengono rivalutate ogni anno in base ai dati dell’Istat. Con la nuova riforma questo passaggio, ovvero l’indicizzazione, potrebbe essere sospeso per le pensioni con importo superiore a 1.400 euro al mese.
Tagli alle pensioni di reversibilità
Le pensioni di reversibilità, ovvero la pensione che spetta alle donne che hanno perso il marito (che percepiva una pensione), potrebbe essere abbassata al 60% dell’importo percepito dal marito. I figli prenderebbero solo il 20% e solo fino al compimento del 18° anno di età.
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Pensioni di invalidità
Gli invalidi che lavorano e che percepiscono uno stipendio annuo maggiore di 30 mila euro (o 45.000 se si considera il reddito di tutta la famiglia) potrebbero vedersi cancellati dalla lista degli aventi diritto a questo tipo di sostegno.
Passaggio dal retributivo al contributivo
Ultima misura che potrebbe essere presa è quella del calcolo dell’importo del rateo pensionistico solo in base al sistema contributivo. Per tutte le informazioni su questa misura consultare l’approfondimento a questo link.