La crescita, nel 2014, sarà «molto inferiore» rispetto al previsto. E le riforme «dispiegheranno i loro effetti nel medio termine, ciò significa nei prossimi due anni». Lo afferma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in un’intervista alla Bbc Radio 4.
«Per vedere un effetto delle riforme sulla crescita c’è bisogno di tempo. Pochi trimestri non sono sufficienti» ha puntualizzato il ministro nell’intervista. E se l’economia italiana si sta contraendo, Padoan si dice cosciente ma precisaa che ciò «non dipende dalle riforme, ma riflette problemi che esistono da tempo». Non nasconde che «il percorso delle riforme in Italia non è stato brillante», ma rivendica le scelte del governo:«Il governo attuale è diverso – afferma il ministro -. Noi stiamo lavorando proprio per fare le riforme e renderle effettive».
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Il programma delle riforme rimane fisso: «Quello che cambia è che per la ripresa in Italia, ma anche in Europa, ci vorrà più tempo del previsto. Sfortunatamente – ha detto ancora Padoan – e non lo dico come una scusa, ci siamo tutti sbagliati. Intendo organizzazioni internazionali, governi e via di seguito. Tutti prevedevamo una crescita maggiore per quest’anno nella zona euro e nessuno fino ad ora ci ha visto giusto».
«Un fatto che è osservabile in diversi paesi in Europa e altrove è che le riforme hanno un impatto efficace sulla crescita, ma ci vuole del tempo e alcuni trimestri semplicemente non sono sufficienti». «Quindi, sì, l’economia italiana ha avuto una contrazione dello 0,2%, come anche la Germania, ma ciò non è causato da un ritardo nelle riforme: riflette problemi preesistenti da tempo. E io sono sicuro che le riforme che stiamo mettendo in campo porteranno benefici nel medio termine, ovvero nei prossimi due anni».