L’Aula della Camera ha approvato con due votazioni l’autorizzazione al governo a rinviare il pareggio di bilancio al 2018 e la risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento al Def 2015.
Alla Camera durante il primo scrutinio, a maggioranza assoluta, i sì sono stati 342, i no 156, nel secondo, a maggioranza semplice, si sono registrati 339 voti favorevoli, 159 contrari e 6 astenuti. Via libera anche dal Senato dove i voti favorevoli sono stati 170, i voti contrari 108 con un astenuto.
Nella discussione parlamentare è intervenuto il sottosegretario all’Economia, Paola de Micheli, che durante il dibattito sulla nota di aggiornamento ha precisato: “Il governo è impegnato e si è impegnato e si impegna a neutralizare tutte le clausole di salvaguardia”. “Ritengo doveroso fugare i dubbi al riguardo”, ha sottolineando per “replicare alle critiche sentite” durante gli interventi. Impostazione confermata al Senato dal vice ministro, Enrico Morando: “Noi abbiamo intenzione di neutralizzare totalmente le clausole di salvaguardia per il 2016”.
D’altra parte, proprio il tema delle clausole era in cima all’agenda presentata dalla risoluzione di maggioranza approvata dall’Aula, alla quale la stessa de Micheli aveva espresso parere favorevole. “Neutralizzare l’entrata in vigore nell’anno 2016 degli aumenti di imposta previsti dalle clausole di salvaguardia poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica da precedenti disposizioni legislative e realizzare una misura universale di contrasto alla povertà assoluta e all’esclusione sociale da attuare in maniera progressiva che coniughi politiche passive e attive, con particolare attenzione ai nuclei familiari con minori e disabili”, si legge nel documento nel quale si invita il governo a “prolungare oltre il 2015 le misure di sgravio contributivo per nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, eventualmente rimodulando l’entità del beneficio”.