La ripresa potrebbe esser meno forte rispetto alle stime del governo, e questo potrebbe essere un grande problema anche per la tenuta dei conti messi alla base della legge di Stabilità.
D’altro canto, tuttavia sta tornando a generare posti di lavoro, e questa sarebbe una gran bella notizia per gli italiani che vengono da anni di recessione e aggiornamenti dei record di disoccupazione. Sono i due poli intorno ai quali ruotano le previsioni di Prometeia, l’istituto di ricerca e consulenza che ha aggiornato il suo rapporto di previsione per l’economia tricolore.
Per Prometeia, nel 2016 l’Italia crescerà allo stesso ritmo della Germania, all’1,2%. Si tratta di un paragone che inorgoglisce il Belpaese, ma per il governo l’anno prossimo il Prodotto dovrebbe salire dell’1,6%. Differenza di vedute anche sul 2015: per l’istituto di ricerca il Pil è stato sì rivisto al rialzo, ma al +0,8% contro il +0,9%. A favore della ripresa gioca la “domanda interna più vivace del previsto, che compensa il calo vistoso degli Emergenti”. Fino al 2018, Prometeia prevede il Pil tra l’1 e l’1,5%, “ritrovando un ritmo che non si vedeva dagli anni Novanta. L’attuale fase di ripresa è una delle più ricche, per posti di lavoro creati, degli ultimi 25 anni”, dicono i ricercatori. Ricordano infatti che “dopo le recessioni sia del 2009 sia del 1993 l’occupazione complessiva aveva continuato a contrarsi.
Ma ancor più che per l’intensità, questa ripresa si caratterizza per la velocità con cui l’occupazione sta reagendo in ‘presa diretta’ alla crescita del Pil. Complessivamente crescita economica e sgravi fiscali potrebbero portare a una crescita di occupazione nell’ordine dei 110 mila addetti nel 2015, di circa 180 mila nel 2016”.