Il Centro studi Confindustria si corregge. Non vede più di buon occhio il Pil 2013. Si parla di un -1,1% contro il -0,6% della stima precedente.
L’economia mondiale continua dunque ad indebolirsi. I venti che soffiano sono contrari alla ripresa. Lo dice il Csc, nella persona di Luca Paolazzi:
“I motivi della non ripresa del Pil? La riduzione della leva finanziaria che nelle banche si traduce in credit crunch; l’eccesso di capacità produttiva in molti settori; le difficoltà dell’edilizia residenziale; l’alta disoccupazione; il risanamento concentrato dei conti pubblici”.
Gli fa eco il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi:
“L’uscita dalla crisi è spostata più in là nel tempo – ha spiegato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi -, rivedremo un segnale positivo del Pil soltanto verso gli ultimi mesi dell’anno prossimo, per andare ad una ripresa nel 2014 abbastanza lenta”.
Squinzi ha poi aggiunto:
“C’è un dato abbastanza sorprendente in positivo per quest’anno (contrazione del Pil da -2,4% a -2,1%), però questo ha un effetto di trascinamento sull’anno prossimo, quando si stima un -1,1% dal -0,6%”.
Tali previsioni sono confermate da Grilli, durante un’audizione. Il Ministro dell’Economia afferma:
“Anche in base al confronto che abbiamo avuto a livello internazionale, gli elementi che abbiamo oggi non ci fanno ritenere che ci sarà un ritardo. Non ho elementi per cambiare le nostre previsioni”.