Antonio Mastrapasqua, presidente dell’ Inps durante un’audizione nella commissione di controllo degli enti previdenziali, sottolinea che il disavanzo dell’Inps può dare “segnali di non totale tranquillità”. Ha inoltre aggiunto di aver riferito e scritto al ministro dell’Economia Saccomanni,e al ministro del Lavoro Giovannini, per sensibilizzarli sul tema.
Mastrapasqua ha precisato che “la genesi di perdita dell’Inps” nasce “da uno squilibrio imputabile essenzialmente al deficit ex Inpdap, alla forte contrazione dei contributi per il blocco del turn over del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali”.
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È necessario valutare «nelle sedi competenti, l’opportunità di eventuali interventi normativi, tesi a garantire l’efficiente ed efficace implementazione della più grande operazione di razionalizzazione del sistema previdenziale pubblico». Il rischio altrimenti è un «aumento delle passività».
Va ricordato che quando l’Inpdap, è stato incorporato nell’Inps, ha portato nel bilancio ben 10,2 miliardi di euro di disavanzo patrimoniale e quasi 5,8 miliardi di euro di passivo per l’anno 2012.
A fine 2012 fu proprio l’ Inps ad essere dubbioso in merito all’incorporazione Inpdap varata dal governo Monti. Nella nota di assestamento al bilancio di previsione 2012 era scritto che “comporterà quantomeno nel breve periodo, un problema di sostenibilità dell’intero sistema pensionistico obbligatorio”.
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Le parole di Mastrapasqua hanno lanciato un forte segnale d’allarme sulla sostenibilità dei conti dell’Inps in concomitanza ai rischi sui pagamenti futuri delle pensioni agli italiani. A tal proposito l’Inps è intervenuto con una nota ufficiale del presidente, dichiarando immediatamente che sui conti dell’Inps non c’è alcun allarme.