La crisi economica in Russia si fa sentire forte dopo il crollo delle quotazioni di petrolio. Così, Mosca studia nuove fonti di introiti nonché l’introduzione di accise su bevande alcoliche e pneumatici.
Il ministero delle Finanza ha trasmesso al governo un documento che contempla il divieto alle regioni di imporre restrizioni sulla vendita di alcune bevande alcoliche, oggi in vigore. Secondo il quotidiano ufficiale Izvestia, il dicastero si riferisce nello specifico agli energizzanti alcolici, vietati in 38 soggetti federali.
Il documento, nel contempo, vorrebbe porre alle amministrazioni locali il divideto di decidere in merito alle limitazioni sugli orari della vendita di alcolici e sulla distanza che i commercianti di queste bevande devono mantenere da scuole e ospedali.
Stando agli analisti, le restrizioni imposte alcuni anni fa in questo senso hanno portato a una diminuzione delle vendite degli alcolici (e al conseguente calo delle entrate nel bilancio pubblico derivate dalle accise) e all’aumento di prodotti contraffatti e vendite illegali. Nella lista dei prodotti sui cui potrebbero essere imposte nuove accise entrano anche pneumatici, olio di palma e bevande gassate. Le autorità starebbero discutendo l’elenco e il livello di tassazione; diverse fonti hanno indicato in olio di palma, cibi altamente zuccherati, bevande gassate e sigarette elettroniche i possibili prodotti che saranno colpiti.
Il ministro delle Finanze, Anton Siluanov, ha quindi confermato l’idea della nuova imposta, che dire potrebbe entrare in vigore da luglio: “Sì, vogliamo introdurre l’accisa a partire dalla seconda metà dell’anno. Si tratta di una misura in vigore in molti paesi, diretta a ridurre il consumo di prodotti nocivi e dall’altra parte ad aumentare le entrate del Tesoro”. La tassa sugli pneumatici – secondo gli addetti ai lavori – rischia tuttavia di deprimere le vendite di vetture già in calo con la caduta del potere d’acquisto delle popolazione.