Negli ultimi giorni si è avuta in Germania una vera e propria svolta epocale. E’ stata infatti approvata a maggioranza dal Bundestag tedesco la legge sul salario minimo, in base alla quale d’ora in avanti ogni ora di lavoro di un lavoratore tedesco sarà retribuita 8,50 euro.
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In Germania una legge sul salario minimo già esisteva da tempo, ma la nuova legge ha portato una decisiva rivisitazione dell’importo, processo che ha richiesto quasi dieci anni di trattative prima di giungere ad un accordo. Ora, quindi dopo molto tempo, la Germania e tutti i lavoratori tedeschi possono festeggiare questa importante conquista sociale. Sono già 21, del resto, i paesi europei che possiedono una legislazione sul salario minimo.
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La Germania, inoltre, diventerà grazie a questa misura, che ha ricevuto solo 5 voti contrari, una sorta di terra promessa dell’occupazione nel cuore d’Europa, attirando, ancora di più di oggi, le aspettative dei lavoratori di altre nazioni. Si aspetta infatti non solo una forte ripresa nella domanda interna, ma anche un aumento dell’immigrazione dall’est europeo.
L’approvazione della legge non è stata tuttavia un percorso facile e lineare, ma ha visto la contrapposizione dei rappresentanti delle imprese, delle lobby, delle forze politiche e di quelle sindacali, che in particolare si sono battute affinché il provvedimento venisse esteso al maggior numero di lavoratori. Ora la platea degli interessati ha raggiunto la quota di 3,7 milioni di unità, anche se sono ammesse alcune eccezioni come in passato, che riguardano ad esempio i lavoratori stagionali, i minori di 18 anni, gli apprendisti, i tirocinanti e i disoccupati di lunga data.