Nel 2012, infatti, l’export è cresciuto del 3,7%, a fronte di una flessione del 5,7% degli acquisti. A trainare il settore delle esportazioni è sono stati i macchinari industriali (comparto delle “macchine e apparecchi non classificati”) che hanno raggiunto 48 miliardi, pari al 65% dell’avanzo registrato nei prodotti non energetici (74 miliardi).
Le maggiori esportazioni sono state verso il Giappone (+19,1%), gli Stati Uniti (+16,8%) e la Svizzera (+10,8%), mentre si sono ridotte di molto le vendite verso paesi quali India (-10,3%), Cina (-9,9%) e Spagna (-8,1%).
Si tratta di un buon risultato su base annua, che però non viene ribadito dalle performance su base mensile: a dicembre le esportazioni italiane hanno segnato un calo dello 0,5% rispetto a novembre e del 3,7% rispetto a dicembre 2011.
► Sempre minore l’import europeo dagli USA
Questa flessione congiunturale dell’export – fa notare l’Istituto di Statistica- è la stessa che si registra anche nelle aree Ue (-0,5%) ed extra Ue (-0,4%). Rapportando i dati a livello continentale, invece, si registra un surplus di 81,8 miliardi di euro, contro il deficit di 15,7 miliardi del 2011 dei paesi dell’Eurozona.