Il prezzo dei metalli preziosi, viene quotato nei mercati internazionali e risente molto dell’andamento geopolitico, come ad esempio il prezzo del palladio che potrebbe beneficiare dagli scioperi in sud Africa.
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Un inizio d’anno all’insegna degli acquisti per il Palladio, spiegano gli analisti finanziari di Rbs bank. Nelle prime settimane del 2014 i prezzi di questo metallo al London Platinum & Palladium Market si sono riportati a ridosso dei 750 dollari l’oncia, circa quattro punti percentuali in più rispetto a fi ne 2013. La spinta rialzista è riconducibile alle notizie in arrivo dal Sud Africa e più precisamente dal Bushveld Complex, la struttura geologica che rappresenta la più grande riserva mondiale di platinoidi. I minatori riuniti nel potente sindacato Amcu (Association of Mineworkers and Construction Union) hanno indetto uno sciopero che nelle intenzioni dovrebbe coinvolgere 100 mila lavoratori (un quinto del totale) e paralizzare il settore. Le agitazioni nelle miniere sudafricane si sommano alle indicazioni rialziste che arrivano dai fondamentali: secondo i dati diffusi dal colosso britannico Johnson Matthey anche nel 2014 il mercato del Palladio registrerà un deficit di offerta. Dopo i -1,15 milioni di once del 2012 e le -740 mila once del 2013, gli analisti stimano per l’anno corrente un rosso superiore al milione di once.
Il disequilibrio del mercato è prima di tutto attribuibile alla contrazione dell’offerta, penalizzata dalla crisi dell’industria mineraria in Sud Africa e dalle minori forniture in arrivo dalla Russia (insieme i due Paesi rappresentano circa l’80% dell’offerta globale). Il Palladio russo arriva dal colosso minerario Norilsk Nickel, dal Gokhran (l’ente statale che gestisce gli stock di metalli preziosi e gemme) e dalla Banca centrale.