L’euro, in questo momento, è sicuramente una delle monete più bersagliate del mondo visto che anche la Germania è passata all’attacco rendendo il discorso valutario, lo sfondo “ideale” per la campagna elettorale. Dopo la querelle tra il gigante tedesco e la BCE che con l’acquisto di bond starebbe favorendo i paesi periferici come l’Italia e la Spagna, adesso i salotti della finanza sono interessati alla storia con i “se”.
►Qualcosa sull’uscita della GB dall’Europa
Uno dei quesiti più ricorrenti è relativo alla sorte del Regno Unito: ci si chiede cosa sarebbe successo all’economia britannica se avesse soddisfatto i parametri richiesti da Maastricht, all’epoca, per entrare in Europa. L’UE era fortemente interessata a fagocitare la realtà inglese, tanto che avrebbe stiracchiato i requisiti d’ingresso nell’UE per consentire l’accesso inglese.
►E se la Gran Bretagna uscisse dall’Europa?
Ma gli effetti di questa fusione quali sarebbero stati? Sicuramente, al di fuori del Regno Unito, avremmo assistito ad un boom creditizio accelerato che avrebbe portato più rapidamente alla crisi bancaria che comunque c’è stata. La crisi del settore del credito sarebbe stata più acre dell’attuale e sarebbe stata seguita dalla contrazione economica dei paesi Baltici.
I conti pubblici, sottoposti alla politica di austerity, sarebbero sprofondati sotto il peso della crisi e alla fine, in una situazione del genere, il Regno Unito avrebbe comunque lasciato l’euro.