Se molte imprese italiane stanno chiudendo una parte di responsabilità è da attribuire anche a tutti coloro che non pagano per i servizi ricevuti. I debitori maggiori sono le pubbliche amministrazioni: il loro debito nei confronti delle aziende italiane, secondo le ultime stime di Bankitalia, ammonta a circa 71 miliardi di euro.
► La Commissione Europea chiede all’Italia un piano di smaltimento dei debiti delle PA
In questi ultimi giorni il problema è venuto a galla in tutta la sua drammaticità, soprattutto dopo che anche l’Unione Europea ha chiesto all’Italia di mettere all’ordine del giorno la discussione del problema per approntare un piano di estinzione del debito. E sono sempre di più le personalità politiche ed economiche, come anche le associazioni di categoria, a chiedere al governo che il decreto sullo sblocco dei pagamenti delle PA sia varato il prima possibile.
Tra di loro, la voce che si è levata più forte delle altre è stata quella di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, che, dati alla mano, ha affermato che pagando anche solo due terzi dei debiti che le Pubbliche Amministrazioni hanno accumulato nei confronti delle imprese (circa 48 miliardi) ci sarebbe:
► Quasi pronto il decreto del Tesoro per lo sblocco dei pagamenti delle PA
un aumento di circa 250mila occupati e un incremento del Pil dell’1%, par a 16 miliardi di euro, per i primi tre anni, fino ad arrivare all’1,5% nel 2018.
I dati arrivano dal Centro studi Confindustria che ha fatto una simulazione evidenziando le grandi ricadute positiva che lo sblocco dei pagamenti avrebbero sia sull’occupazione che sugli investimenti.