Non ci sarà nessuna revoca per il consiglio di amministrazione della Parmalat. Infatti, ci sono novità sulla questione Parmalat, novità che arrivano dalle opportune sedi giudiziarie, novità che da tempo si aspettavano per quanto riguarda il contesto legato alla Parmalat.
La decisione del tribunale civile di Parma ha accolto quella che è la richiesta di commissariamento, richiesta che era stata avanzata dalla Procura di Roma in quello che è il procedimento contro gli amministratori, amministratori di maggioranza del Gruppo di Collecchio sul merito della contestata acquisizione di Lactalis Usa. Data la decisione del tribunale civile di Parma per il momento non verrà sciolto il consiglio di amministrazione della Parmalat. Tuttavia, il tribunale civile di Parma, ha comunque ordinato la sostituzione di Marco Reboa, il consigliere che è stato ritenuto responsabile di illeciti penali nella questione, illeciti penali come ostacolo a quella che è l’attività di vigilanza della Consob. Il consigliere Marco Reboa era già indagato per appropriazione indebita.
Durante l’inizio della settimana corrente, nella giornata di lunedì scorso, c’è stato il deposito della sentenza, una sentenza che è stata depositata dopo una lunga battaglia legale, una battaglia legale che va avanti da un anno. La Procura di Roma non sembra aver gradito la posizione del tribunale civile di Parma. Difatti, la stessa Procura di Roma ha fatto capire che ci sarà un ricorso presso la Corte d’Appello sulla medesima questione. Per il momento la sentenza di primo grado è stata depositata, una sentenza che chiude il primo grado di un procedimento giudiziario portato avanti sulla base dell’articolo 2409 del codice civile, articolo che prevede quella che l’autorità giudiziaria posso comunque intervenire nella gestione di una impresa privata.
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