In giro per il Pianeta ci sono già parecchie città che possono essere annoverate tra le Smart City. Città che gestiscono in modo intelligente le loro risorse, specie quelle energetiche, generando un risparmio che incide sulla ricchezza del Paese. Un’idea che fa propria anche il governo Renzi e che è presente nella Legge di stabilità.
Enel Foundation, qualche anno fa, precisamente nel 2013, ha realizzato uno studio dedicato alle prospettive di efficienza energetica del nostro Paese spiegando che adottare delle soluzioni alternative può incidere positivamente sul PIL.
> Report Enel Foundation sull’efficienza energetica – 2013
Questo studio spiega che una buona politica governativa sull’efficienza energetica integrata, applicata da qui al 2020 potrebbe generare un taglio dei consumi di 2000 terawattora all’anno. Un risparmio che si tradurrebbe in 50 miliardi di euro. Il PIL italiano potrebbe così andare oltre i risultati attesi dal governo. Ma come rendere possibile questo piccolo miracolo economico?
Il segreto è nello spiare i sistemi già adottati dalle smart city sparse nel mondo, da Rotterdam a San Francisco fino ad Abu Dhabi. Sarebbe a dire che è importante andare oltre la moda del risparmio energetico e rendere le abitazioni, come le città più sostenibili. Un primo passo è certamente nella conferma dell’ecobonus anche per il 2015. Ma non basta perché agevolazione lascia l’iniziativa nelle mani dei privati che potrebbero non avere i soldi per l’investimento che servono al di fuori del bonus.
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Puntare sull’efficienza energetica a livello nazionale è un’occupazione del governo che dovrebbe investire risorse nello sviluppo del settore della green economy. Abu Dhabi, per esempio, con un investimento di 22 miliardi di dollari arriverà alla soluzione zero rifiuti, zero emissioni e acqua riciclata all’80% l’anno con il progetto Foster.