Le sofferenze bancarie registrano per la prima volta da tre anni a questa parte un’inversione di tendenza, malgrado sia pressoché minima.
Un segnale comunque da sottolineare, visto che da Mario Draghi in giù si considera il problema dei crediti di difficile esigibilità come uno dei più pressanti per il sistema bancario. Lo fanno presente i dati Abi, secondo i quali le sofferenze al lordo delle svalutazioni del sistema bancario italiano sono risultate pari a 199 miliardi in ottobre, 1,4 miliardi in meno rispetto a settembre ma circa 19,6 miliardi in più rispetto a ottobre 2014. Si tratta del primo miglioramento dal marzo 2012 (quando scesero a 107,592 miliardi dai 107,637 miliardi di febbraio) e, precedentemente, dal bimestre ottobre-novembre 2008 (-3,71 miliardi). Su base annua l’incremento delle sofferenze lorde è dell’11% in ottobre, comunque in forte frenata dal +21,7% dell’ottobre 2014.
Al di là tornano di questo aspetto positivo, a novembre 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha ancira presentato una variazione negativa, seppur prossima allo zero (-0,03%) nei confronti di novembre 2014; il mese precedente era stato -0,3% e – sottolinea l’Abi – questo di novembre 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da aprile 2012. Positiva a fine novembre la variazione annua del totale prestiti all’economia (che include anche la pubblica amministrazione) a +0,1%.
Nel solo comparto dei mutui, le nuove emissioni per l’acquisto di immobili hanno registrato un incremento annuo del +94,3% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,57% il valore più basso da luglio 2010.