Quando sentiamo parlare di spread dei mutui in calo e di aumento delle richieste di finanziamenti e quando in aggiunta ascoltiamo anche qualcosa sul ribasso continuo dei prezzi delle case, viene da pensare che siamo in un momento d’oro, invece il mercato immobiliare stenta a ripartire. L’analisi. I prezzi delle case sono in calo e questo per gli acquirenti e sempre un messaggio importante. Gli spread sui mutui applicati dalle banche sono in calo e questo è un altro messaggio importante per chi intende acquistare un’abitazione accendendo un mutuo o attivando un’altra linea di finanziamento.
> La battuta d’arresto del mercato immobiliare
A smorzare l’entusiasmo in questo panorama quasi idilliaco c’è l’Agenzia delle Entrate che ha rilevato come nei primi tre mesi dell’anno ci sia stata comunque una contrazione del 3% del numero di nuove compravendite. Il trend sembrava del tutto diverso visto che nel terzo e nel quarto trimestre dell’anno passato c’erano stati aumenti nelle compravendite del 4,2% e poi anche del 7,1%.
La Bussola CRIF prova a fare chiarezza su tutto spiegando che è ancora il momento migliore per comprare una casa accendendo un mutuo perché il prezzi delle case, nel secondo trimestre 2015 sono addirittura scesi del 2,5%. In più si spiega che i migliori spread medi richiesti dalle banche sono passati dall’1,8% del tasso variabile dall’1,9% del tasso fisso nel primo trimestre dell’anno rispettivamente all’1,7% e all’1,3% del secondo trimestre.
I tagli sugli spread sono stati quindi del 30% per il variabile e del 47% per il fisso. La domanda di mutuo è cresciuta del 59% ma le famiglie stentano ancora nell’allungare i piani d’ammortamento perché non si fidano della ripresa del mercato e dell’economia.