Uno studio Istud mostra la situazione negativa degli studenti universitari italiani

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 Uno studio di Istud, la Business school indipendente sostenuta dalle principali aziende italiane, conferma il quadro negativo dell’istruzione universitaria in Italia in termini di prospettive e possibilità lavorative. I dati del rapporto Anvur avevano già mostrato come nel nostro Paese solo uno su due completa il percorso universitario arrivando al conseguimento del titolo accademico. Ora, lo studio Istud evidenzia che in Italia si hanno meno opportunità lavorative quando si finisce il percorso universitario, che gli studenti italiani sono tra quelli che impiegano maggiore tempo ad arrivare alla laurea e che c’è uno dei maggiori tassi di abbandono universitario. I dati mostrano anche il calo del numero delle matricole e l’aumento degli studenti più bravi che vanno all’estero.

La ricerca ha fatto una comparazione tra l’Italia e alcuni Paesi del mondo con l’obiettivo di identificare le propensioni, gli atteggiamenti e gli orientamenti dei giovani verso il mondo del lavoro.

 

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Il confronto è stato fatto tra gli studenti italiani e quelli di altri sette Paesi come Brasile, India, Cina, Polonia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. I Paesi considerati sono sia quelli emergenti a livello economico sia quelli consolidati. I giovani italiani mostrano di essere meno ottimisti, come emerge dal confronto. Il Direttore generale fondazione Istud Marella Caramazza ha affermato: “Se per i giovani dell’area Gwic il motivo che li porta ad espatriare è la ricerca di un futuro migliore, i nostri giovani sono spinti piuttosto dall’idea di fuggire da un presente peggiore. Al contrario, la crescita degli ultimi anni dei Brics incoraggia i giovani di questi Paesi a restare nel proprio Paese di origine al fine di cogliere le opportunità attualmente esistenti”.

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