La prima misura ai fini del rilancio del Sud potrebbe giungere dalla prossima legge di Stabilità al vaglio del governo Renzi.
L’esecutivo, a quanto pare, sta studiando un abbattimento dell’Ires (imposta sul reddito delle società) per le piccole e medie imprese del Sud dal 27,5% al 20%: il costo dell’operazione supererebbe i 450 milioni di euro.
D’altra parte proprio oggi, da Napoli, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha detto: “Con la legge di Stabilità cercheremo di trovare le modalità per costruire le condizioni per la crescita. Non si fanno miracoli nel senso che non si può immaginare che le cose cambino radicalmente nel breve periodo, ma bisogna prendere la strada della crescita”.
L’Alleanza delle Cooperative, invece, ha presentato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti un ‘patto a tre’ tra impresa, lavoratore e Stato, “per favorire una staffetta intergenerazionale, riduzione del carico fiscale su imprese e lavoro e arrivare a un Piano per il Sud che rilanci le aree economicamente più arretrate del Paese”.
Tra i punti che il governo mirerebbe a presentare a Bruxelles per ottonere lo 0,3% di flessibilità sul deficit si sarebbero gli investimenti sulla banda ultralarga, gli interventi
anti-dissesto, dall’edilizia scolastica alle strade, dalle piattaforme Ict alle ferrovie. Le opere, cantierate o “cantierabili” nel 2016, valgono 5 miliardi da cofinanziare con altri 5 di fondi europei.
Nel frattempo la minoranza Pd fa sapere di avere in preparazione un controdocumento per rispondere alla legge di stabilità del governo. Lotta alle diseguaglianze, interventi per il lavoro e più attenzione al sistema del welfare. Sono questi i punti qualificanti del testo messo a punto in una riunione ristretta alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Roberto Speranza e Alfredo D’Attorre.