Più di 100 spese per il Redditest. Con queste parole, quasi minacciando i contribuenti evasori con l’efficacia e la ricchezza esplorativa dello strumento, l’Agenzia delle Entrate ha presentato il suo nuovo gioiellino. Il Redditometro, ad una prima ricognizione, dimostra che sono almeno due gli elementi importanti per il fisco: prima viene la composizione famigliare e poi l’area geografica d’appartenenza.
Insomma non è più soltanto il reddito a classificare i contribuenti. Le voci di spesa menzionate sono parte integrante degli strumenti usati per l’indicazione della capacità contributiva. Con il decreto che rende attivo l’accertamento sintetico, la nuova lente d’ingrandimento sui redditi delle persone fisiche è pronta a mettersi all’opera.
Nella Tabella A allegata al decreto sono distinti gli elementi della capacità contributiva in due macrocategorie, consumi ed investimenti che vanno a toccare gli aspetti cruciali della vita quotidiana, indagando sull’abitazione, ma anche sull’istruzione, sulla sanità e sui trasporti, sui costi per l’acquisto dei beni mobili e sulle spese dedicate all’incremento del proprio benessere.
L’Agenzia delle Entrate, per la ricostruzione del reddito si baserà quindi sia sulle spese effettivamente sostenute dai contribuenti e, dove non fosse possibile, terrà conto delle spese medie rilevate dall’Istat. In questo caso si prenderà in considerazione l’ammontare più elevato tra i dati a disposizione.
► Befera presenta e spiega il temuto Redditest