Per Confcommercio il governo ha annullato i benefici del cuneo fiscale con l’anticipo degli acconti

 Per Confcommercio, il saldo degli acconti tra Ires e Irap nel 2013 e i benefici del cuneo fiscale è praticamente uguale a zero. Questo significa che il taglio al cuneo fiscale non porta a niente di buono per le aziende. In effetti, gli acconti di importa Ires e Irap utili a coprire la soppressione dell’Imu valgono 1,147 miliardi mentre il taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Stabilità vale 1 miliardo. Per Confcommercio il beneficio del cuneo fiscale è quindi azzerato dalla crescita di 1,5 punti dell’Ires per gli anni 2013 e 2014.

Mini Imu di gennaio 2014, quanto si pagherà?

Confcommercio spiega che la Legge di Stabilità prevede nel 2014 la riduzione del cuneo fiscale attraverso l’abbassamento dei premi Inail. Il governo ha previsto che la riduzione è di 1 miliardo. Per l’Associazione dei commercianti, questa è una misura esigua che è per di più annullata dall’aumento degli acconti sui versamenti decisi dal governo. Il beneficio fiscale per le aziende partirà dal prossimo anno e oggi lo Stato chiede loro di anticipare, in un certo senso, questo beneficio. Questi sono i risultati delle scelte del governo secondo Confcommercio che ha collaborato nello studio con il Cer.

Ripresa difficile se non si concede credito alle Pmi

L’organizzazione dei commercianti, nella sua analisi, afferma: “Alcune delle coperture previste per l’abolizione della prima rata dell’Imu non sono state conseguite. Si tratta, in particolare, dei 600 milioni di gettito atteso dalla cosiddetta ‘sanatoria giochi’ e di parte dei maggiori introiti Iva associati allo sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazione pari a 925 milioni. Sono, queste ultime, due forme di prelievo aggiuntive, ma allo stesso tempo a impatto nullo per il sistema economico: la prima perché confinata a una sola categoria di operatori, a cui viene, peraltro, offerto un forte sconto per la chiusura di precedenti pendenze fiscali; la seconda perché compensata da pagamenti di ammontare molto maggiore e da lungo tempo attesi dalle imprese”.

Tasse, acconti in scadenza il 10 dicembre

 

 Conferma da parte dal consiglio dei Ministri sul rinvio al 10 Dicembre per gli anticipi sulle tasse senza che ci sia nessun nuovo aumento. Quindi, la scadenza per saldare gli acconti, dovrebbe passare, dal 2 al 10 dicembre, o forse al 16, ma non c’è nessuna informazione ufficiale.

Irpef, Irap, Ires, tutti gli acconti da versare il 10 dicembre

 È stata confermata dal consiglio dei Ministri la proroga al 10 Dicembre per gli acconti sulle tasse senza che ci sia nessun nuovo aumento. Pertanto, il termine per pagare gli acconti, dovrebbe slittare, dal 2 al 10 dicembre, o forse al 16, ma non c’è nessuna comunicazione ufficiale.

Irpef, proroga acconti al 10 dicembre

 Per il pagamento degli acconti Irpef la data passa dal 30 novembre al 10 dicembre. A darne l’annuncio è stato proprio stato il premier Enrico Letta. Tale rinvio, legato in particolar modo al prossimo aumento degli acconti per banche e assicurazioni che dovrebbe andare a coprire lo stop alla seconda rata dell’Imu per le prime case, si riferisce alle persone giuridiche.