Microsoft si prende Nokia – Una storia già scritta

 La Microsotf acquista la Nokia e l’Europa si trova fuori dal mercato dell’elettronica di consumo. Nessuno è rimasto sorpreso dalla notizia dell’accordo tra le due aziende, che vede la Nokia cedere il settore mobile, con i relativi brevetti, all’azienda di Bill Gates per circa 7 miliardi di dollari (più di 5 miliardi di euro).

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La storia era scritta da tempo, bisognava solo aspettare per vedere chi sarebbe stato il coraggioso acquirente che avrebbe rischiato per rilevare la Nokia. Il compito se l’è preso la Microsoft, che si accaparra così quello che ha reso la Nokia la dominatrice del mercato per 14 anni.

Quindi, se la Nokia era così forte nel mobile, come è potuto succedere? 

Le ragioni sono molto semplici e vanno cercate in quello che accadeva qualche anno fa, precisamente nel 2007, dall’altra parte dell’oceano. Il 2007 era l’anno in cui Sergey Brin e Larry Page iniziavano a sperimentare (con risorse di circa 10 milioni di dollari) una piattaforma innovativa per la telefonia, quello che poi è diventato il sistema Android.

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Nello stesso periodo, tale Steve Jobs si apprestava a presentare l’iPhone. Che facevano alla Nokia nel frattempo?

Alla Nokia nel 2007 si lavorava su Symbian, un sistema operativo che si è rivelato obsoleto e inadeguato per le esigenze dei consumatori. Sono arrivati gli smartphone e gli indistruttibili Nokia hanno perso il loro valore. Il tentativo di salvataggio c’è stato, e a prepararne le basi è stata proprio la Microsoft, ma il Lumia non ha portato ai risultati sperati.

 

 

 

Microsoft acquista Nokia: l’Europa è fuori dal mercato della telefonia mobile

 La notizia è arrivata questa mattina, ma nessuno è stato colto di sorpresa: la Microsoft ha acquistato i brevetti degli smartphone Nokia a marchio Lumia. Un’operazione da oltre 7 miliardi di dollari che ha definitivamente spostato il baricentro della mercato mobile dall’altra parte del mondo, escludendo l’Europa dai giochi.

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Tutti i numeri dell’acquisizione

L’acquisizione di Nokia è costata alla Microsoft 5,44 miliardi di euro (7,17 miliardi di dollari), dei quali 3,79 miliardi sono stati pagati per l’acquisizione del settore dei cellulari Nokia e 1,65 miliardi per i brevetti. Una maxi operazione che vedrà la luce nel primo trimestre del 2014, quando circa 32 mila dipendenti della Nokia passeranno a Microsoft, inclusi i 4.700 che lavorano in Finlandia e i 18.300 che si occupano della produzione manifatturiera, dell’assemblaggio e del packaging.

Dalla Nokia rassicurano che non ci sarà nessuna delocalizzazione della produzione, ma è ancora tutto da vedere.

Microsoft, Apple e Samsung

Con questo passaggio di consegne l’Europa perde un’altra fetta della sua centralità economica nel mondo. La telefonia mobile, con tutti gli annessi e connessi, è già un mercato enorme che attira sempre maggiori capitali e che, soprattutto, è in continua espansione.

Ora, dopo l’acquisizione della Nokia da parte dell’azienda creata da Bill Gates, gli equilibri stanno cambiando e a giocare per il dominio del mercato sono ora tre giganti, il che va a tutto vantaggio dei consumatori.

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Le reazioni della borsa

Una nuova ondata di tecnologia arriverà dalla Microsoft che, molto probabilmente, vorrà mostrare fin da subito cosa è capace di fare, magari anche con un po’ di accortezza nei prezzi dei devices, ma intanto sono gli azionisti della Nokia a beneficiare dell’accordo: il titolo Nokia ha aperto questa mattina con un rialzo che ha toccato punte fino al 47%.

 

Apple ci prova con il sottocosto

 I titoli tecnologici che a lungo hanno tenuto a galla i mercati internazionali, iniziano a vacillare. Il caso di Facebook è stato eclatante anche se in questi giorni si certifica che il social network raggiunge il suo massimo storico quanto a valore delle azioni e dell’azienda. Molto importante è anche l’esperienza di Delle e HP che invece sono crollate per via della concorrenza dopo aver puntato molto del loro business sui computer desktop.

Insomma, a farla da padrone, anche per i rumors e le indiscrezioni, sono le aziende che producono smartphone e tablet. Due su tutte la Apple e la Samsung. L’azienda di Cupertino ha dovuto fare i conti con un calo delle vendite ed ora sta cercando una nuova strategia per riprendersi: la vendita sottocosto.

La brutta avventura di Apple in Italia

I mercati sono curiosi di conoscere il risultato della nuova impresa di marketing e prendono nota dell’operato Apple. Lo chiamano Trade In Program e doveva partire già a giugno. Adesso, per settembre, tutto sembra pronto: i negozi stanno per ottenere tutte le istruzioni necessarie.

Sembra che portando negli Apple Store un vecchio modello di iPhone si possa avere il nuovo con lo sconto. Gli iPhone rigenerati, come si dice in gergo, potrebbero essere venduti nei paesi in via di sviluppo. Se poi si è pratici di aste online, allora è utile sapere che su alcuni siti sarà possibile acquistare il nuovo iPad ad un prezzo davvero irrisorio: circa 34 dollari.

La brutta avventura di Apple in Italia

 Nel mondo la fama della Mela Morsicata precede di gran lungo il lancio dei nuovi prodotti Apple ma adesso, complice la crisi, anche l’azienda di Cupertino deve tirare la cinghia. In realtà a bersagliare Apple ci ha pensato più di un’azienda e più di un governo. E’ nota al grande pubblico la rivalità accesa con Samsung, così come è nota la scelta inglese di punire in modo esemplare l’elusione fiscale.

Apple cresce nei ricavi ma non è al top

Intanto Apple, in tutto questo tempo, ha continuato con la sua attività commerciale ma le vendite non sono andate bene e di recente si fa un bilancio tutt’altro che positivo anche con riferimento al nostro paese.

Il cartello Apple sugli eBook

In Italia, Apple, si serve di un retail per le vendite e sembra che l’anno scorso, questa controllata abbia chiuso i battenti registrando una perdita di 11,5 milioni di euro. In virtù di questa cifra dovranno poi essere versati all’Erario ben 2,5 milioni di euro. L’utile dei negozi, che è un altro dato da considerare attentamente, si è fermato a 10,7 milioni di euro.

Il 2012, in generale, è stato un anno triste per tutte le imprese che si occupano di tecnologia. Non sorprende quindi che Apple abbia chiuso in rosso in Italia, sulla base dei risultati portati a casa da Apple Retail ed Apple Itala.

Assunzioni Apple in Italia

 Chiunque sia appassionato di nuove tecnologie vorrebbe lavorare alla Apple. Il colosso di Cupertino, leader mondiale nella produzione e nella vendita di pc, sistemi operativi e dispositivi, in vista del lancio del suo nuovo prodotto di punta, l’iWatch, è alla ricerca di nuovo personale anche per le sedi italiane.

Apple è alla ricerca di personale giovane e motivato che sarà assunto sia nel settore retail che nella progettazione. Le posizioni attualmente aperte sono davvero tantissime e la ricerca è rivolta a laureati e diplomati con diversi livelli di esperienza richiesti in base alla mansione. Grazie all’Apple Store Leader Program c’è posto anche per i neolaureati senza esperienza.

Le offerte di lavoro di Apple in Italia

Al momento Apple sta cercando in Italia le seguenti figure professionali:

Business Leader;
Business Manager;
Specialista Business;
Creative;
Esperto;
Genius;
Specialista magazzino;
Manager;
Market Leader;
Solution Engineer;
Specialista;
Store Leader;
Interim AppleCare Business Development Manager;
Apple Solutions Consultant;
Lead Apple Solution Consultant;
Maps Ground Truth Local Expert;
HR Country Leader;
iOS International QA.

Per i requisiti richiesti per le diverse posizioni e per candidarsi consultare il sito della Apple alla pagine dedicata alle Carriere.

Apple cresce nei ricavi ma non è al top

 Apple è da troppo tempo associata insieme a Google al reato di elusione fiscale. Il problema è che l’azienda di Cupertino ha subito un calo delle vendite dopo la morte di Steve Jobs che ha avuto come effetto la depressione del titolo in borsa.

L’ultima notizia diffusa dalla cronaca finanziaria, però, non è così negativa, visto che si parla di vendite superiori alle previsioni per il prodotto di punta della Mela Morsicata: l’iPhone. Sono stati vendute infatti ben 31,2 milioni di esemplari nell’ultimo periodo.

Riconoscere l’elusione dai prezzi dell’outsourcing

Questa ottima performance ha fatto sì che crescessero anche i ricavi della Apple che sono aumentati dello 0,9 per cento fino a 35,3 miliardi di dollari. Gli analisti, di fronte a questo risultato, hanno reagito positivamente, come non erano riusciti a fare con i risultati di Google e di Microsoft.

Il cartello Apple sugli eBook

L’unica nota stonata nella ricognizione documentata riguarda il calo degli utili che adesso sono arrivati a 6,9 miliardi di dollari. La reazione è stata comunque positiva perché di tutti i dati trimestrali delle aziende, quello di Google era quello che destava maggiore preoccupazione.

Il fatto è che aziende grandi ed importanti come Apple, Google e Microsoft riescono ad influire anche sul Nasdaq. Questo è stato il listino più penalizzato, ad esempio, dopo che sono stati diffusi i dati deludenti di Google e Microsoft.

Assunzioni Apple per 100 ingegneri

 Apple, per tenere fede alle novità tecnologiche proposte dall’azienda informatica statunitense, si rinforza. Proprio alcuni mesi, in concomitanza con la scelta di lanciare sul mercato l’innovativo iWatch Apple, orologio smart che consentirà di leggere email, notifiche e sms, sono sorti alcuni problemi nella progettazione del nuovo prodotto e per tale motivo è stato approntato un piano che contempla nuove assunzioni Apple per gli ingegneri che dovranno lavorare al fine di accelerare la messa a punto dello smart watch.

Apple cerca dunque 100 ingegneri che andranno a rinfoltire la squadra di Cupertino, in California, al fine di risolvere i problemi tecnici inerenti alla progettazione dell’iWatch che, peraltro, utilizza la “wearable technology“. Si tratta di una tecnologia “indossabile” che consente di collegare i dispositivi mediante il sistema bluetooth, più complessa rispetto a quella di iPod, iPhone e iPad.

Inoltre Tim Cook, CEO dell’azienda, ha dichiarato che nel 2014 arriveranno nuove componenti hardware e software. Le nuove assunzioni Apple, pertanto, integreranno le squadre inviate a lavorare sui suddetti prodotti.

Cupertino cerca dunque nuovi talenti delle tecnologie “wearable” e Apple dovrà fare i conti con concorrenti del calibro di Google, Samsung, Dell e Microsoft, e con gli smart watch che hanno in cantiere.

Coloro che desiderano saperne di più sulle future assunzioni Apple e sulle offerte di lavoro attive in questo periodo possono candidarsi tramite la pagina lavora con noi del gruppo, sulla quale è possibile prendere visione di tutte le ricerche in corso, dei dettagli relativi ai requisiti e alle mansioni per ciascuna posizione aperta e di tutte le opportunità di carriera internazionale.

Apple contro Samsung ma vince la seconda

 Ancora un colpo al cuore per l’azienda di Steve Jobs che dalla morte del suo fondatore è stata assalita da una serie di “sfortune”. L’azienda ha perso quota in borsa, ma la ragione fondamentale del declino è da legare alla diminuzione delle vendite, ancora più preoccupante della perdita d’appeal finanziario.

Acer vuole il mercato dei mini tablet

L’ultima questione che ha interessato il colosso di Cupertino è l’annosa contrapposizione alla Samsung. Le due aziende, infatti, competono ormai su tutti i fronti, si combattono il dominio del settore degli smartphone e dei tablet. A vincere, però, ancora una volta è l’azienda coreana.

Boom smartphone premia Samsung

L’International Trade Commission, infatti, che si occupa della concorrenza americana, ha detto che non si possono più accettare in ingresso nel paese alcuni prodotti della Mela Morsicata, in particolare sono “banditi” dall’importazione iPhone4 e iPad 2 3G. La decisione deve essere ancora ratificata da Obama ma è già pronto il ricorso della Apple.

Spiegata la diatriba c’è da chiedersi il perché di una decisione tanto eclatante. Presto fatto: l’elusione fiscale che aveva messo nel mirino la Apple, ha dato il via ad una serie di approfondimenti sul mercato della Apple e si è arrivati alla conclusione che Cupertino ha violato il brevetto della Samsung.

Per “punizione” non possono essere importati in America i dispositivi Apple prodotti ad esempio in Cina. Che effetto farà questa scelta sul titolo in borsa?

Apple rischia il blocco delle importazioni negli USA

 Ancora guai legali per il colosso hi – tech di Cupertino. Questa volta l’ accusa che pende sulla testa di Apple è quella di aver violato un brevetto del principale concorrente, la coreana Samsung. E a dirlo è una voce più che autorevole, l’ Agenzia americana per la concorrenza, ovvero l’ International Trade Commission (Itc), che ha di conseguenza deciso il blocco delle importazioni negli Stati  Uniti di alcuni prodotti a marchio Apple, come i modelli At&t dell’iPhone 4, l’ iPhone 3, l’iPad 3G e l’iPad 2 3G.