L’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio al mondo detiene quasi 117 miliardi di dollari di Treasury americani, in netta crescita in confronto agli 82,7 miliardi di dollari registrati solo due anni prima.
Arabia Saudita
Torto agli Usa: Arabia Saudita investe 10 miliardi in Russia
Il Russian Direct Investment Fund (Rdif) ha comunicato l’ufficializzazione dell’impegno a investire fino a 10 miliardi di dollari in Russia da parte dell’Arabia Saudita.
La produzione di petrolio in Arabia Saudita e la crescita degli Usa
Secondo le ultime previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia degli Stati Uniti, grazie al boom di gas di scisto, gli Stati Uniti saranno quasi autosufficienti a livello energetico entro il 2015, superando sia la Russia sia l’Arabia Saudita nella produzione di energia. Tutto questo potrebbe sembrare una cattiva notizia per l’Arabia Saudita , che potrebbe vedere la sua influenza in declino e il suo boom economico pluridecennale giunto al termine.
► In calo la disoccupazione negli Stati Uniti
Ma l’abbondanza di petrolio negli Stati Uniti è in realtà una buona cosa per Riyadh. Negli ultimi decenni, i mercati petroliferi hanno registrato forti fluttuazioni dei prezzi, in particolare con la crescente domanda di petrolio nelle economie asiatiche emergenti. Il petrolio è la principale fonte d entrate per l’Arabia Saudita, quindi eventuali oscillazioni di prezzo creano grossi rischi per il regno.
► Migliora l’occupazione negli Stati Uniti
Nei prossimi anni, l’aumento della produzione di energia in località diverse contribuirà a mitigare tali oscillazioni. Alla fine, l’aumento dell’offerta aiuterà anche a creare piani di prezzi del petrolio più stabili, che ora è stimato a circa 80 dollari al barile.
Nello stesso tempo, l’Arabia Saudita ha motivo di preoccuparsi per la sua posizione come fornitore mondiale. Storicamente, l’Arabia Saudita ha mantenuto oltre la metà della riserva del mondo. In futuro, la sua riserva di due milioni di barili di petrolio si potrebbe rivelare cruciale in caso di crisi di approvvigionamento. I mercati che hanno sempre utilizzato l’Arabia Saudita continueranno a farlo, e nessun altro Paese è in grado di avere una capacità produttiva sufficiente per accumulare una grande riserva di questo tipo.
Dal momento che la domanda di petrolio è destinata a crescere , Riyadh non vede nella produzione degli Stati Uniti una concorrenza che può portare rischi.
Secondo l’Energy Information Agency, tra il 2010 e il 2040 la domanda da parte di Paesi che non sono membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico aumenterà di 19,3 milioni di barili. Tra il 2011 e il 2030, la Cina aumenterà il consumo di petrolio di ben il 66% e in l’India di oltre il 100%. Inoltre, secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, ci vorranno decenni prima che gli Usa raggiungano l’indipendenza energetica totale. A causa di tutto ciò, la domanda per le esportazioni energetiche saudite è destinata a crescere.