Mettere il proprio futuro al riparo dagli imprevisti è possibile sottoscrivendo una polizza che copre l’assicurato in caso di decesso o invalidità. Alcune polizze vita possono essere devolute a favore della famiglia con un obiettivo previdenziale e di sostegno economico. Ma quale prodotto assicurativo bisogna scegliere?
Assicurazione vita
Risultati di raccolta record per Banca Generali
Meno agevolazioni per chi ha un’assicurazione sulla vita o sugli infortuni per sopperire all’abolizione dell’Imu
Il governo nella Legge di Stabilità ha trovato il modo di far quadrare i conti e poter abolire l’Imu. Nella prossima dichiarazione dei redditi non sarà più possibile detrarre le spese dell’assicurazione sulla vita o di quella sugli infortuni. Il tetto della detrazione si abbassa quindi fruttando per lo Stato circa 800 mila euro all’anno.
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Le due tipologie di polizze vita
Stipulare una polizza sulla vita. Conviene? Non conviene? Questa è una di quelle domande che tutti si pongono almeno una volta. I media offrono la loro opinione, gli amici anche. Spesso, però, è difficile trovare la risposta giusta dal momento che l’utilità di una polizza vita è da molti considerata dubbia. Perché? Perché non si sa molto di questi prodotti.
Polizze vita: le due tipologie principali
La polizza sulla vita, in primo luogo, si distingue in due tipologie principali:
Tipologia che si perfeziona in caso di morte dell’assicurato
L’assicurato stipula un contratto con una compagnia. Il contratto contempla che l’assicurato paghi una determinata somma di denaro periodicamente e la compagnia, in caso di morte dell’assicurato, si impegna a restituire, con una parte di interessi, il denaro versato agli eredi indicati dall’asssicurato stesso in fase di contratto o nelle successive modifiche. Tale polizza è particolarmente indicata per quei genitori che vogliono assicurare la sopravvivenza economica delle proprie famiglie in caso di un loro decesso anticipato.
Tipologia che si perfeziona mentre l’assicurato è ancora in vita