Il problema burocratico che impedisce il risparmio delle auto blu

Le auto blu possono anche sembrare necessarie alla politica ma sono percepite su più fronti come uno spreco di soldi. Soldi che sono spesi dallo Stato e che si ripercuotono sulle tasche dei cittadini. Il problema è che rispetto a questo tema, quello delle auto blu, è la burocrazia stavolta a metterci lo zampino. 

Tagli alle auto blu dal 2015

L’esecutivo guidato da Matteo Renzi ha deliberato un drastico taglio alle celebri automobili autolizzate dalle Pa per necessità di servizio e necessità di rappresentanza, le cosiddette auto blu.

In vendita la prima auto blu

 Dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella conferenza stampa del 12 marzo, dopo il Consiglio dei Ministri che aveva scelto le riforme da realizzare nei prossimi mesi, parte l’asta delle auto blu. Quella che è stata criticata come una scelta da campagna elettorale, più di comunicazione che di sostanza, si realizza con la prima auto blu messa all’asta su ebay.

Il governo ha messo in vendita su ebay un’Alfa 166 2.4 Jtd. L’automobile è stata immatricolata nel 2007 e il prezzo di partenza è di 5 mila euro. Certo, i tagli e i risparmi della pubblica amministrazione sono importanti, ma c’è chi dice che questa operazione non abbia una grande importanza per le entrate dello Stato. la critica è quindi di una missione spot del gorverno. Soprattutto riferendosi al fatto che le auto blu sono state spesso al centro dell’attenzione delle persone per i loro costi e perché ce ne sono troppe.

 

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Questa è solo la prima auto blu a essere messe all’asta su ebay. Nelle prossime ore si proporranno in vendita altre 25 vetture del ministero dell’Interno. Le vetture saranno messe in vendite in modo graduale a lotti successivi. Il progetto è quello di mettere in vendita 170 automobili entro il 16 aprile.

In questo senso si potrà vedere se c’è l’interesse dei compratori. Stiamo parlando automobili usate che hanno alti costi di gestione, ma il prezzo iniziale è basso. Questo primo passo va nella scelta di ridurre le spese della macchina pubblica e della politica. Sembra più un gesto simbolico che sostanziale che va nel segno di una migliore gestione dei soldi pubblici e dell’ottimizzazione delle spese dello Stato.