Con Key Man si intende una figura all’interno dell’azienda che ricopre un ruolo chiave e che, dunque, è difficilmente sostituibile o rimpiazzabile, almeno nel breve o nel medio periodo. Per questo tipo di risorse, nel tempo, il mercato assicurativo ha elaborato soluzioni specifiche aventi lo scopo di tutelare il patrimonio aziendale dalla loro perdita per cause impreviste, quali possono essere il decesso improvviso o la perdita della capacità di lavorare dovuto a un infortunio grave.
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Enrico Cerreto: analisi pianificazione del patrimonio
Consulente patrimoniale, iscritto all’albo dei consulenti finanziari da aprile 2001 con mandato Fideuram, Banca per la quale lavora presso al sede di Napoli, Enrico Cerreto identifica i punti centrali nell’attività di pianificazione del patrimonio.
“I patrimoni delle famiglie, delle aziende e dei professionisti – dice l’esperto – necessitano di una maggiore tutela patrimoniale, soprattutto a fronte della crisi economica e di uno scenario economico-finanziario incerto. Quando parliamo di pianificazione del patrimonio dobbiamo innanzitutto considerare che andiamo ad occuparci di persone e non solo del loro denaro”.
“Il processo di pianificazione – spiega Enrico Cerreto – inizia con l’analisi della situazione economica e patrimoniale del cliente, vengono individuati i bisogni e gli obiettivi su cui intervenire e viene anche valutato il profilo di rischio. Nella fase di pianificazione le risorse vengono ripartite sulle aree di bisogno. Si definisce quindi una strategia che sia coerente con le necessità messe in evidenza in ciascuna area di bisogno e obiettivo. Vengono poi individuati gli strumenti in grado di realizzare la strategia definita nella fase di pianificazione. A tutto questo si aggiunge la fase di monitoraggio, che vuol dire di verifica dell’andamento nel tempo del patrimonio del cliente e che monitora l’evoluzione degli obiettivi”.
È necessario quindi comprendere i bisogni e gli obiettivi del cliente verificando attentamente ogni esigenza così da guardare al futuro con tranquillità.
“Il mio primo obiettivo – evidenzia Enrico Cerreto – è di aiutare a riconoscere le necessità dei miei clienti, ordinarle ed organizzarle, individuando anche le priorità personali. È importante far emergere i bisogni reali del cliente aiutandolo a non attuare comportamenti irrazionali e assistendolo nel tempo, monitorando il suo portafoglio e, se il caso, consigliandolo secondo le necessità”.
“Il patrimonialista – prosegue Cerreto – può aiutare il cliente nell’utilizzo corretto e strategico delle risorse a disposizione, solo dopo una visione corretta e completa dell’intero patrimonio. Bisogna tenere in considerazione elementi finanziari, fiscali e successori, ma anche lo stile di vita del cliente, il controllo del bilancio familiare, la gestione del conto corrente e della liquidità in genere. Solo così si può proteggere il proprio patrimonio e mettere in campo le strategie migliori per raggiungere gli obiettivi che il cliente si è prefissato”.
Importante utilizzare una comunicazione efficace attraverso un linguaggio che non sia troppo tecnico ma che risulti di più immediata comprensione per il cliente e l’intero nucleo familiare.
“Con il cliente è necessario utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile – conclude Enrico Cerreto -, ma bisogna mettere in campo anche altre qualità, come professionalità, capacità di ascolto ed empatia. Fondamentale il rapporto con il cliente, senza fiducia reciproca cessa di esistere il ruolo del consulente, la cui attività viene messa in campo nell’esclusivo interesse del cliente”.
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