Gran mutuo casa semplice di Carispezia

 Carispezia, che offre il Gran mutuo cambio scelta, offre anche il Gran mutuo casa semplice che è un prodotto i cui vantaggi, a detta di Mutuionline, consistono nelle condizioni esclusive legate alla pratica online e nell’erogazione all’atto.

I destinatari del prodotto, come nel caso del mutuo precedente, sono coloro che alla scadenza del piano d’ammortamento non hanno ancora compiuto 67 anni ma il criterio anagrafico può essere rispettato soltanto da una persona nel caso di mutui cointestati.

Mutui e prestiti più interessanti del momento

Il prodotto in questione può essere usato soltanto per la surroga, quindi non è un mutuo ipotecario tradizionale e per questo comporta il risparmio su alcune spese. Il tasso è un fisso calcolato sommando l’IRS di periodo allo spread che varia in base alla durata del piano d’ammortamento: sarà di 3,50 punti percentuali per le surroghe da rimborsare in 10, 15 o 20 anni, oppure sarà i 4 punti percentuali per le surroghe più lunghe.

Il vantaggio di questo genere di mutui è nell’assenza di spese d’istruttoria  e nel rimborso integrale delle spese di perizia che logicamente sono già state sostenute nei confronti della prima banca. Non mancano invece le spese periodiche che saranno di 1,20 euro per le comunicazioni mensili, di 2,40 euro per le comunicazioni trimestrali e di 3,60 euro per le comunicazioni semestrali. La frequenza delle rate, infatti, può avere cadenza mensile, trimestrale o semestrale.

i italiani frontalieri hanno occupato delle posizioni interessanti nel settore terziario.

 

Gran mutuo cambio scelta di Carispezia

 Un mutuo che già nel nome contiene le specificità del prodotto, si tratta infatti di un mutuo a tasso misto che parte con un tasso variabile e dà la possibilità al contraente di cambiare tipologia di tasso passando al fisso, ogni due anni.

Il gran mutuo cambio scelta di Carispezia è pensato per tutti i cittadini che alla scadenza del piano d’ammortamento non hanno ancora compiuto 67 anni e nel caso di mutuo cointestato è sufficiente che uno dei due contraenti rispetti questo requisito anagrafico.

Risparmiare con i mutui offset

Le finalità ammesse per il mutuo in questione sono l’acquisto della prima e della seconda casa, con la possibilità di finanziare fino all’80 per cento del valore di perizia dell’immobile sul quale è poi iscritta l’ipoteca.

Mutui e prestiti più interessanti del momento

Riguardo il tasso sarà un variabile collegato all’Euribor a 3 mesi cui si aggiungerà uno spread differente in base alla durata del piano d’ammortamento, sarà quindi del 3,60% per i mutui rimborsati dai 10 ai 20 anni, sarà del 3,70% per i mutui dai 21 ai 25 anni e sarà del 3,70% per i mutui con durata tra i 26 e i 30 anni. Ogni due anni resta la possibilità di optare per il tasso fisso che sarà collegato all’IRS a 2 anni.

e tutti in mutande” e oltre ad essere stato lanciato dall’Udc è sostenuto anche da altri movimenti di destra svizzeri, per esempio la Lega dei Ticinesi che non vedono di buon occhio gli italiani che arrivano soprattutto dalle provincie di Como, Varese, Verbano Cusio Ossola. La situazione sembra ancora più grave da quando gli italiani frontalieri hanno occupato delle posizioni interessanti nel settore terziario.

 

I tempi dettati da Bipiemme

 BPM ha deciso di fare sul serio e di accorciare i tempi per il tanto agognato debutto in borsa. In questo momento, infatti, dopo che è stata deliberata la presentazione dell’istanza di autorizzazione a Bankitalia, la banca aspetta il sì dell’assemblea.

La cessione del quinto fatta con Bipiemme

Bipiemme recupera terreno in borsa e i tempi sembrano ormai maturi per “completare l’opera”. Lo scadenziario inizialmente previsto per la trasformazione in società per azioni, ha subito un’importante accelerazione. La BPM, infatti, ha convocato un’assemblea straordinaria di tutti gli azionisti per il 21 e il 22 giugno prossimi. Le cose da votare, all’ordine del giorno, sono diverse: in primo luogo si discuterà dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro e poi si attende il placet per la trasformazione in SPA.

A far credito alle aziende ci pensa Bipiemme

Il progetto di passaggio dallo status di banca popolare a quello di società per azioni è già stato presentato alla Banca d’Italia. Non si tratta di uno smacco all’assemblea dei soci ma soltanto di un passaggio obbligato, visto che da via Nazionale potrebbe arrivare anche l’invito a fare degli aggiustamenti.

Preoccupazioni che rispecchiano un atteggiamento prudente, anche troppo, visto che in genere, quando si decide di compiere un passo così importante, si ha sempre il benestare delle autorità.

Risparmiare con i mutui offset

 Per risparmiare sul mutuo, al giorno d’oggi, esistono numerose possibilità. Il consolidamento, l’adozione di un tasso misto, la scelta delle banche straniere e la capacità di optare per le offerte del momento.

Ma non basta: esiste infatti una particolare categoria di mutui, chiamati offset, in cui il risparmio arriva dalla sottoscrizione di un conto corrente presso la banca che eroga il mutuo stesso. Aprire un mutuo nella banca in questione non è obbligatorio ma è consigliato nel momento in cui si ottiene così uno sconto sullo spread.

I mutui offset consento di risparmiare quanti più soldi sono depositati sul conto. In pratica, infatti, gli interessi del mutuo sono calcolati sulla differenza tra l’importo erogato e il deposito che si ha nella stessa banca. Se per esempio è stato richiesto un mutuo di 80 mila euro e si hanno 10 mila euro da parte, gli interessi saranno calcolati su 70 mila euro.

Le proposte più interessanti in tal senso arrivano dalle banche che sono anche le più convenienti del momento: CheBanca! con il mutuo Risparmio, oppure IW Bank con il mutuo Salvadanaio Offset, oppure ancora le offerte IW Mutuo Acquisto Variabile e IW Mutuo Acquisto Variabile BCE.

Queste le selezioni operate nel paniere da MutuiOnline.

L’idea della Bad Bank lanciata dal salvataggio di Cipro

 L’Eurozona ha raggiunto un accordo sul salvataggio di Cipro. Prima di prendere seriamente in esame cosa succederebbe se Cipro uscisse dall’euro, però, si è pensato di trovare uno stratagemma ad hoc per salvare capra e cavoli: la creazione di una bad bank.

L’idea ha fatto sì che Cipro portasse in alto i listini europei ma di cosa si parla di preciso? Una bad bank è una banca in cui lo stato decide di mettere tutti gli asset che sono considerati tossici per il sistema bancario. In pratica, uno stesso istituto di credito si divide in due: la good bank che si occupa di tutto quello che resta attivo sul fronte del credito e la bad bank che va ad acquisire gli asset pericolosi. In questo modo, almeno una delle due banche create,ha la speranza di sopravvivere funzionando regolarmente.

Cipro e le reazioni dei listini italiani

Una soluzione simile è stata sperimentata già in America dove ci si è chiesti se lo Stato avesse potuto acquistare gli asset tossici. È stato il presidente Obama a dare quindi il via alla bad bank per evitare d’indebitare lo stato.

I titoli della bad bank cipriota, adesso, saranno venduti sul mercato delle azioni ordinarie e quando la differenza tra il valore di mercato e quello nominale sarà minimo, allora la bad bank potrà liquidare i titoli in suo possesso.

La cessione del quinto fatta con Bipiemme

 Il progetto Bpm per avere dividendi sembra essere ben strutturato, tanto che Andrea Bonomi che è il principale azionista dell’istituto di credito in questione, spiega che già nel 2013 la sua banca potrebbe tornare a crescere. Certo è che se i suoi prodotti creditizi non sono appetibili, gli effetti della crisi saranno ancora più forti.

Abbiamo visto insieme alcune delle offerte Bipiemme: 4 tipi di mutui con cap, Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato ed abbiamo valutato anche che a far credito alle aziende ci pensa Bipiemme visto che le aziende in difficoltà non mancano tra i destinatari della Banca Popolare di Milano.

Adesso prendiamo in considerazione un altro grande classico dei finanziamenti: la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. I pensionati INPS, infatti, nonostante l’età, possono ottenere un finanziamento a condizioni molto vantaggiose, cedendo alla banca soltanto un quinto dell’importo della pensione.

La convenienza del prodotto è anche nella semplicità dell’erogazione, visto che una volta consegnati tutti i documenti, il contratto di lavoro o il modello OBIS/M è possibile ottenere in pochi minuti il preventivo e sottoscriverlo quasi immediatamente. La rata mensile sarà pois trattenuta direttamente dall’INPS così che il pensionato che vuole investire il suo gruzzoletto non ha molto altro cui pensare.

Con questo sistema di possono ottenere fino ad 80 mila euro da rimborsare in un periodo variabile da 24 a 120 mesi.

 

A far credito alle aziende ci pensa Bipiemme

 Bipiemme per i lavoratori a tempo determinato e 4 tipi di mutui con cap da Bipiemme sono le offerte di questa banca che abbiamo già visto insieme. Vogliamo anche parlare del credito per la riduzione dei termini di pagamento, una proposta che la banca rivolge alle imprese.

Prima di tutto cerchiamo di capire di cosa si tratta. Come spiegato sul sito Bipiemme, il Credito per la riduzione dei termini di pagamento, serve a promuovere un finanziamento rateizzato a breve termine. L’obiettivo è quello di fare in modo che le aziende abbiamo la liquidità sufficiente per far fronte a nuovi termini di pagamento applicabili a tutte le transazioni commerciali.

► Conto Welcome Aziende 2013

Si capisce quindi che l’iniziativa è rivolta a tutte le aziende che devono ottemperare al pagamento dei propri fornitori, rispettando i nuovi tempi stabiliti dalla direttiva. Cosa c’è di conveniente lo scopriamo nelle condizioni dell’offerta.

L’importo erogato non è fisso ma dipende dalla valutazione fatta durante l’istruttoria della pratica. Di certo c’è soltanto che il prestito deve essere rimborsato in un periodo variabile che va dai 19 ai 120 mesi. In massimo 10 anni il rapporto con la Bipiemme deve dirsi felicemente concluso. Il TAEG per un finanziamento a tasso fisso calcolato su 100.000 euro da restituire in 5 anni, è del 9,605% ma scende fino all’8,910 per cento per le proposte a tasso variabile.

La FED lascia i tassi invariati

 Lavorare sul costo del denaro, in questi ultimi due anni, è stato lo stratagemma delle banche centrali per sostenere l’economia interna. Hanno iniziato la BCE e la FED per poi essere seguire a ruota anche dalla BoJ e dalle altre banche centrali.

Poi però, la situazione sembrava essere sfuggita di mano a tutti, tanto che si è iniziato a parlare di guerra di valute, fino a che è intervenuto Mario Draghi a placare gli animi spiegando che le banche centrali stanno facendo semplicemente il loro lavoro, senza avere nelle intenzioni la distruzione delle economie altrui.

Fondo Monetario Internazionale chiede taglio tassi BCE

Il mercato valutario, però, non si è per nulla fermato e in queste ore è stato segnato dalla comunicazione della Fed che ha deciso di lasciare i tassi invariati. La banca centrale americana ha deciso di lasciare immutato il costo del denaro ma allo stesso tempo ha deciso di rivedere al ribasso le previsioni sull’economia del paese.

Reazioni del dollaro alla stanchezza della FED

La crescita economica non è quella preventivata ma qualcosa di positivo in tutta questa storia c’è nel senso che la disoccupazione è minore rispetto alle previsioni. La scelta della FED era attesa e prevista. I tassi, tanto per essere precisi, resteranno compresi tra lo 0 e lo 0,25 per cento. Un livello minimo che è un record. Non si avevano tassi così bassi dal dicembre del 2008. Il tasso di disoccupazione resta leggermente a di sopra del 6,5 per cento e il tasso d’inflazione, invece, è fisso sotto la soglia del 2,5 per cento.

Rich Ricci di Barclays si mette in tasca 18 milioni

 La Gran Bretagna, che tutti considerano ancora la gallina dalle uova d’oro per gli europei in crisi alla ricerca di lavoro, in realtà sta affrontando un forte periodo di crisi. È stata costretta a ricalcare una serie di misure di austerità, già conosciute nel resto del Vecchio Continente, al fine di tenere tutti i conti del paese sotto controllo.

 Il Regno Unito in crisi lo spiega Osborne

In un momento del genere, un super bonus per un banchiere, dato da una banca nazionale, farebbe infuriare chiunque. E così è stato, visto che Rich Ricci, ex collaboratore di Diamond, il CEO di Barclays che si è dimesso dopo lo scandalo Libor, ha portato nel suo portafoglio un bel gruzzoletto, un bonus da 18 milioni di sterline che vanno a sommarsi al suo già cospicuo patrimonio che sale a 57 milioni di sterline.

 Barclays suggerisce le commodities per il 2013

Il banchiere in questione ha soltanto 49 anni e una passione per le banche e per l’ippica che, condita da una buona dose di fortuna, l’ha reso uno degli uomini più ricchi d’Inghilterra. L’incremento del suo gruzzoletto però, avviene nello stesso periodo in cui il ministro del Tesoro inglese presenta i conti al Parlamento: l’economia del paese è debole, crescerà meno del previsto nel 2013 e sarebbe addirittura opportuno dimezzare le prospettive di crescita.

Il progetto Bpm per avere dividendi

 Il presidente della Banca Popolare di Milano ha presentato i risultati dello scorso anno finanziario spiegando che la banca ha sì chiuso con un rosso di oltre 429 milioni di euro, ma adesso sono pronte forze fresche, un’iniezione di liquidità di 500 milioni di euro.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

Con questo bel gruzzoletto la banca ha in mente soprattutto di ripagare i famosi Tremonti bond. In più l’anno scorso c’è stata la trasformazione dell’istituto di credito in SpA. Il calendario degli appuntamenti s’infittisce e sembra siano già state programmate due assemblee nel mese di luglio. Dalla BCE, infine, arriveranno altri finanziamenti, un bel tesoretto di 1,5 miliardi di euro.

BPM vola in borsa dopo l’annuncio dello Statuto

A spiegare quello che sta succedendo alla Banca Popolare di Milano ci ha pensato il presidente del Consiglio di gestione dell’istituto di credito, Andrea Bonomi che ha è anche il principale azionista della banca. Il  rosso registrato nel 2012 non deve sorprendere visto che è stato causato dall’accantonamento dei crediti promosso da Bankitalia e dalla creazione del Fondo di Solidarietà. Quest’ultimo consentirà l’uscita senza traumi dal mondo del lavoro di circa 900 persone con il conseguente abbassamento dell’età media dei lavoratori in banca fino a 42 anni.

Una rivoluzione, quindi, che ha i suoi costi ma potrebbe essere di riferimento per il panorama creditizio tricolore.