Imprese italiane a corto di liquidità

Nei giorni passati Confesercenti ha diffuso dei dati poco entusiasmanti sul panorama delle imprese commerciali italiane, in base ai quali risulta che un po’ in tutta la penisola il numero delle imprese che chiudono è superiore alle nuove che nascono.

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L’inizio del 2013 si è dimostrato particolarmente negativo da questo punto di vista e le regioni più colpite dal fenomeno sembrano essere state la Lombardia e il Lazio.

Oggi l’Osservatorio sul credito di Confcommercio fa sapere che il 70% delle imprese italiane si rivolgono alle banche per mancanza di liquidità o per difficoltà di cassa. Ad essere colpite per la prima volta sono anche molte imprese collocate nel Nord-Est d’Italia. Solo il 20% delle imprese italiane, infine, si rivolge ancora alle banche per la realizzazione di investimenti.

Allarme per la chiusura di molte imprese italiane

Ma vediamo quali sono le reazioni delle banche stesse a queste richieste. Il 40% delle imprese che chiedono liquidità si sono viste rifiutare il credito o ne hanno ottenuto meno rispetto all’ammontare iniziale, mentre solo il 30% di queste ultime riesce ad ottenere la cifra di cui aveva fatto richiesta in origine.

Aumenta così il numero delle imprese che non sono riuscite a far fonte al proprio fabbisogno finanziario (20% circa) e il settore più colpito è quello dei servizi.

I market mover di venerdì 15 marzo

 Il calendario economico è sempre fitto di appuntamenti anche se per qualche ragione, spesso, li trascuriamo un po’. Questi appuntamenti, che possono influire sull’andamento valutario di un paese o di un continente, a seconda della diffusione della moneta, si chiamano market mover.

Oggi, venerdì 15 marzo, ci sono due segnali molto importanti, per gli Stati Uniti e per l’Europa, cui va aggiunto un market mover a parte che riguarda la Svizzera dove saranno pubblicati i prezzi alla produzione.

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Iniziamo proprio dalla Svizzera: dalla Confederazione saranno resi noti i prezzi di produzione che secondo le previsioni dovrebbero essere in calo con una variazione dallo 0,3 per cento al -0,1 per cento del mese.

Bollettino mensile BCE: Europa ancora in recessione

Due invece, sono gli appuntamenti che interessano da vicino l’Europa. Il primo riguarda l’indice dei prezzi al consumo che, notoriamente, misura quanto variano i prezzi dei beni e dei servizi acquistati in un determinato periodo. La previsione è che restino stabili intorno all’1 per cento. Il secondo appuntamento è la pubblicazione della versione core dello stesso dato che va a misurare tutti i prezzi escludendo quelli dei settori alimentare, energetico, alcool e tabacchi. Anche in questo caso si pensa ad una conferma all’1,3 per cento.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti gli appuntamenti sono più numerosi: l’indice dei prezzi al consumo (per cui si prevede un calo), la versione core con una leggera risalita dell’indice, l’indice della produzione industriale che è dato in discesa e il sentiment dei consumatori che dovrebbe essere aumentato.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

 Se una banca sta bene, con i conti e con i prodotti erogati, insomma ha i suoi clienti e quasi tutti sono buoni debitori, non può certo parlare di esuberi, perché di forze fresche ne ha bisogno. Invece, come sappiano, anche le banche più forti, oggi, vacillano sotto il peso di una crisi prolungata. Gli aiuti che alle banche sono stati forniti prima dalla BCE e poi dallo Stato, sembrano quasi insufficienti.

Vodafone taglierà 700 dipendenti

Da cui a quattro anni, fino al 2017, il mondo delle banche dovrà stare dietro ai licenziamenti. Complessivamente sono stati messi in lista ben 43 mila esuberi. Di questi, 23 mila sono già stati portati a compimenti nel triennio che va dal 2008 al 2011. Che le banche abbiano degli esuberi e che si proceda con i licenziamenti, vuol dire che ci saranno presto le chiusure degli sportelli, gli esodati e coloro che “si salveranno” usando uno scivolo.

Chiusura in rosso ed esuberi per Barclays

Il presidente della Federazione Autonoma Bancari fa sapere però che soltanto il 10 per cento dell’incremento delle sofferenze bancarie può essere attribuito alla crisi, il restante 7 per cento si deve alla cattiva gestione. C’è poi la burocrazia che ci mette lo zampino ritardando la ripresa. Le dieci banche che adesso saranno colpite maggiormente dagli esuberi potrebbero conoscere la flessione del titolo in borsa per questo le riportiamo di seguito sperando di dare una mano agli investitori. Si tratta di Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Gruppo UBI, BNL, Cariparma, Banco Popolare, BPM, Gruppo Delta e Banca delle Marche.

Il mutuo prima casa di Banca Etica

 Un mutuo per la prima casa molto interessante è quello di Banca Etica che con il mutuo di tipo fondiario finanzia l’acquisto della prima casa fino all’80 per cento del valore dell’immobile. Se si fa la richiesta di un mutuo ipotecario, invece, il finanziamento della banca può arrivare anche al 100 per cento.

 Il conto corrente per dare agli altri

Sia il mutuo fondiario, sia il mutuo ipotecario, presentano le stesse condizioni economiche, visto che l’idea della banca è comunque quella di fornire un accesso al mercato immobiliare garantendo il diritto alla casa dei clienti dell’istituto di credito.

Insieme ai mutui ordinari, sono stati pensati anche dei prodotti creditizi nuovi, i cosiddetti mutui del Progetto Energia che agevolano, nei fatti, coloro che scelgono di acquistare una casa che sulla carta e nei fatti rispetta i criteri di sostenibilità ambientale.

Il mutuo, sia esso ipotecario o fondiario, può essere usato per l’acquisto e per la ristrutturazione contestuale di un immobile, oppure soltanto per la ristrutturazione dell’immobile con una serie d’interventi finalizzati alla riqualificazione energetica. In più i soldi dei mutui del Progetto Energia, possono essere usati per la costruzione e l’acquisto della prima casa con caratteristiche di efficienza energetica.

► Mutuo Solar Pr di Cariorvieto

Per fare la richiesta di mutuo a Banca Etica è necessario diventare soci della banca, chiedere il prospetto informativo europeo standardizzato e rivolgersi ad una filiale della propria zona di residenza.

Il conto Super Genius di Unicredit

 Il conto corrente Super Genius è un conto corrente che ha come obiettivo quello di ridurre ai minimi termini i costi per il cliente della banca. Si propone infatti di azzerare il canone del conto e di offrire un servizio comunque completo, quindi consegnando bancomat e chiave per le operazioni telematiche.

Il conto corrente per dare agli altri

A livello promozionale, Unicredit, nel parlare del suo conto corrente Super Genius, spiega che si tratta di un conto con bancomat, internet banking e spese di scrittura illimitate allo sportello. Il canone è pari a zero fino a quando il giovane che sottoscrive il contratto per il conto corrente, non ha compiuto 30 anni.

► Il conto corrente Genius Club

Aprendo un conto corrente Super Genius dal 4 marzo al 31 marzo 2013 si ottiene quindi lo sconto del 100 per cento sul canone mensile fino al raggiungimento del trentesimo anno d’età. Il fatto che il target siano i giovani è comprensibile anche dalle possibilità offerte dall’istituto di credito che permette di aprire il conto online e da casa, senza dover inviare la documentazione tramite posta elettronica.

Il conto Super Genius comprende il pagamento di 6 euro al mese se il canone non è azzerabile, una carta bancomat internazionale, le spese di scrittura relative alle operazioni illimitate agli sportelli, il canone annuo di banca multimediale incluso e la domiciliazione delle utente.