Dublino liquida Anglo Irish Bank

 Durante la scorsa notte i deputati del Dail (il parlamento irlandese) hanno approvato il progetto di legge per la liquidazione dell’Anglo Irish Bank, la banca che fu nazionalizzata nel 2009 per arginare le perdite dovute al suo crollo. I votanti si sono espressi con 113 voti a favore e 36 contrari.

► Perché l’Irlanda è in ripresa ma è fragile

A questo punto, quindi, partirà la riorganizzazione degli asset della banca che saranno trasferiti all’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni (Nama), agenzia creata appositamente dal governo di Dublino allo scopo di farsi carico -termine da leggere come farsi carico dei debiti contratti dalle banche di fronte alla Banca Centrale Europea- di tutti i prestiti che le banche irlandesi avevano elargito per il mercato immobiliare. Mercato che crollò, anche a causa di questi titoli tossici, nel 2007.

► Sfida Irlanda – Ue su debiti bancari

Con il crollo del mercato immobiliare l’Irlanda è sprofondata nella crisi e si è vista costretta a chiedere il salvataggio alla BCE e al FMI. Il fatto che gli asset della Anglo Irish Bank saranno trasferiti alla Nama è l’unico modo che ha il governo per cercare di rientrare del debito contratto con la BCE, che in questi giorni è sta valutando il piano proposto dal primo ministro irlandese Enda Kendy per il rifinanziamento del debito del paese, con l’intento di ottenere un piano di restituzione del prestito più graduale.

Mps iscrive a bilancio le perdite ed esclude problemi di liquidità con il titolo aumenta in Borsa

 I vertici del Monte dei Paschi di Siena hanno stabilito i dettagli per il lancio dei 3,9 miliardi di Monti bond dopo una riunione durata circa sei ore. L’obiettivo è andare oltre il debito ereditato dalla gestione di Mussari e di Baldassarri che ha portato a un’indagine della procura di Siena. La perdita potenziale è di 730 milioni di Euro nel 2012 che arriva da strumenti strutturati. Questa perdita aumenterà fino a circa 2 miliardi di Euro per le svalutazioni realizzate nei trimestri precedenti.

A sorpresa il rimbalzo di Mps a Piazza Affari

L’amministratore delegato Fabrizio Viola che ha affermato che: “’La banca non ha problemi di liquidità” e che si è lavorato bene facendo chiarezza.

Per il rilancio di Mps c’è quindi l’emissione dei 3,9 miliardi di Monti bond e poi la ricerca di un partner finanziario di lungo termine che Profumo pensa entro il 2015 con una stabilizzazione che potrebbe essere più rapida.

Moody’s osserva Mps e gli ex dirigenti sono accusati di associazione a delinquere

In Borsa la banca Monte dei Paschi di Siena ha aperto in rialzo del 3,34% a 0,23 euro dopo avere iscritto a bilancio le perdite da derivati per 730 milioni di Euro e avere escluso problemi di liquidità. I titoli Mps sono stati inseriti nelle dopo uno stop al rialzo. Il guadagno è dell’8,46% a 0,25 euro. Gli scambi sono intensi a circa il 3% del capitale.

Guida al conto corrente

 Che cos’è un conto corrente?

Il conto corrente è uno strumento messo a disposizione della banche ai propri clienti, secondo la disciplina del Codice Civile italiano, attraverso il quale è possibile compiere diverse operazione di carattere economico e finanziario, come incassi, pagamenti, bonifici bancari etc., e dà la possibilità di accedere a denaro elettronico attraverso bancomat e carte di credito.

► I servizi del conto corrente bancario

Come si apre un conto corrente?

Aprire un conto corrente è un’operazione molto semplice per la quale basta recarsi in una filiale bancaria portando con sé un documento di identità in corso di validità e il proprio codice fiscale.

Alcuni istituti bancari richiedono anche altre tipologie di documentazione, che variano da banca a banca.

È necessario fare attenzione, però, perché, anche se si tratta di un’operazione molto semplice, l’apertura di un conto corrente è sempre la stipula di un contratto con un soggetto terzo che, quindi, prevede obblighi e diritti reciproci.

Negli ultimi anni sta crescendo il numero degli istituti bancari che permettono di aprire il conto corrente anche direttamente on line. Si tratta di una procedura telematica piuttosto semplice che però sarà resa effettiva solo con l’invio della documentazione richiesta e del contratto di conto corrente tramite raccomandata a.r. e dopo il primo versamento.

Come si trasferisce il conto corrente?

Nel caso il cliente non sia soddisfatto di come la banca alla quale si è affidato gestisce il suo conto corrente o nel caso si sia trovata una banca o un istituto con condizioni più favorevoli è sempre possibile cambiare conto corrente (l’operazione può avvenire anche all’interno della stessa banca nel caso si voglia cambiare tipologia di contratto o filiale).

Procedere all’operazione è, anche in questo caso, piuttosto semplice, anche se prevede due percorsi diversi in base all’operazione specifica che si sta effettuando:

1. Trasferimento del conto corrente tra due filiali della stessa banca

La banca si prenderà carico di modificare la filiale di radicamento del rapporto di conto corrente lasciando, in base alle richieste del cliente, invariati i servizi compresi, altrimenti si procede con l’estinzione del vecchio rapporto e all’apertura dell’altro presso la filiale prescelta.

2. Trasferimento del conto corrente tra due banche diverse

Il cliente può chiedere alla nuova banca alla quale vuole affidarsi di prendersi in carico di tutte le operazioni necessario al trasferimento. Sarà quindi compito dell’istituto in questione prendere contatto con la banca di provenienza e traslocare tutti i servizi e le domiciliazioni previste nel vecchio rapporto per poi effettuare l’operazione di estinzione del conto presso la vecchia banca.

Solitamente la nuova banca si prende carico anche degli oneri di trasferimento, ma non di quelli di chiusura, se previsti.

Come si chiude un conto corrente?

Come per il trasferimento, anche in caso di chiusura del conto corrente, nel caso se ne voglia aprire un altro presso un altro istituto, si può chiedere alla nuova banca di prendersi in carico del procedimento di chiusura.

Altrimenti, se è il cliente a volersene occupare, basta andare nella propria filiale e compilare il modello per la estinzione del conto corrente.

Ad oggi la chiusura di un conto corrente è un’operazione praticamente gratuita, fatta esclusione del pagamento dei costi legati non alla chiusura ma alla gestione ordinaria del conto, come ordinaria tenuta, invio dell’ultima comunicazione, pro-quota sui canoni e sulle imposte di bollo.

Anche se la delega delle pratiche di cessazione del conto corrente alla banca di destinazione è più comoda rispetto alla seconda via, i tempi di attesa per il perfezionamento della pratica sono solitamente molto più lunghi (anche fino ad un mese).

Una volta che si fa richiesta di chiusura di conto corrente è obbligatorio restituire alla banca gli strumenti finanziari ricevuti (bancomat, carta/e di credito e libretto degli assegni) o dichiarare in forma scritta di aver provveduto personalmente alla loro distruzione.

Guida al conto corrente

 

I servizi del conto corrente

Guida al conto corrente on line

Guida al conto corrente tutto incluso

Guida al conto corrente per i giovani

Guida al conto corrente deposito

 

Guida al conto corrente multiservizi

 

L’UE teme le elezioni del Belpaese

 E’ tempo di Carnevale, ma soprattutto, per l’Italia, è tempo di votare. Nelle prossime due settimane, la campagna elettorale entrerà nel vivo e ci sarà la possibilità di scoprire se la tanto agognata stabilità per il paese è in dirittura d’arrivo. L’Europa sembra molto preoccupata dell’esito delle urne e la volatilità dei mercati restituisce questa preoccupazione.

 Su Piazza Affari pesa la politica

Tra meno di venti giorni si vota e le elezioni sembrano aver messo la palla al piede di Piazza Affari che, da sola, era già stata appesantita dall’affare Monte dei Paschi di Siena. La politica, quindi, rappresenta “soltanto” un ulteriore carico per i listini.

 A sorpresa il rimbalzo di MPS a piazza Affari

Il timore più grande si lega al nome di Silvio Berlusconi, ritenuto a livello europeo un ostacolo allo sviluppo delle politiche di austerità e alle riforme strutturali che sono necessarie per oltrepassare la crisi del debito. Intanto, in America, la politica non riesce a tenere lontani i cattivi pensieri delle agenzie di rating.

Obama vuole 5 miliardi di dollari da Standard&Poor’s, mentre un’altra agenzia, Fitch, minaccia Wall Street di tagliare il rating USA se non verranno messi a posto i conti pubblici. L’unica borsa che quindi resta in territorio positivo è quella asiatica dove sorprende il balzo in avanti del mercato di Tokyo che guadagna il 3,8 per cento.

Rbs patteggiamento dopo scandalo

 E’ già successo a Barclays e Ubs. Ora toccherà anche a Rbs. Dopo le indiscrezioni che si susseguivano già da giorni tanto negli Stati Uniti quanto in Inghilterra, è ora la banca stessa ad uscire allo scoperto, confermando di dover pagare grosse sanzioni e altri tipi di multe per avere ‘taroccat’ il tasso interbancario Libor.

Malgrado gli accordi presi con autorità inglesi e americane debbano ancora essere approvati, l’istituto si aspettava dunque la mano pesante. E’ quanto si legge nella nota rilasciata poche ore fa.

La condanna

Di recente si parlava di sanzioni che si aggiravano intorno agli 800 milioni di dollari, diminuiti a 621 milioni. Nello specifico, l’istituto commerciale è stato condannato a pagare 87,5 milioni di sterline dalla Fsa britannica, 325 milioni di dollari dalla Us Cftc e 150 milioni di dollari dal dipartimento della giustizia sempre degli Stati Uniti. Rbs, nell’ambito della stessa nota, ha anche diramato le attese dimissioni di John Hourican, il capo della banca d’investimenti che fa capo alla holding finanziaria.

Malgrado il patteggiamento, il dipartimento di giustizia americano ha ripetuto ancora una volta che le indagini sul Libor proseguiranno ininterrottamente. Per fronteggiare multa la Royal Bank of Scotland taglierà i bonus dei manager: una mossa con la quale recupererà 300 milioni di sterline.

Supervisione europea banche

 La situazione delle banche europee resta complicata. Vi è la necessità di portare a compimento l’unione bancaria, entro e non oltre il 2013.

Il motivo è che non basta più avere una sorveglianza prettamente nazionale. Nel contempo, è impossibile procedere addossando ai contribuenti i salvataggi.

In altri termini, le banche non hanno speranza di tornare al “solito business as usual”. A dirlo è Michel Barnier, commissario europeo del Mercato.

Barnier, che tra due giorni sarà a Roma a colloquio con il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli e con il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha accennato anche qualcosa circa lo scandalo Monte Paschi: “Una cosa è chiara. Certamente la situazione del comparto in Europa timane fragile. Non è però di competenza del commissario fare commenti su questioni sottoposte in Italia, o altrove, alla giustizia nazionale, la quale deve fare il suo lavoro con la massima indipendenza”.

Barnier, dunque, chiede trasparenza, così che la verità possa saltare fuori.

Occorre conoscere i responsabili e imputare loro i reati precisi.

A monte delle considerazioni su Mps, Barnier vuole comunque riconoscere i dovuti strumenti di vigilanza, di trasparenza e di responsabilità all’Unione europea.

Lui è impegnato in questa missione da ben due anni. In ventiquattro mesi ha presentato ben 28 leggi, tutte finalizzate al miglioramento della qualità della vigilanza, anche a livello comune, della zona euro, proprio per aumentare trasparenza e responsabilità”.

 

Il destino di Sns Bank come MPS?

 La decisione dell’Olanda è perentoria: si procederà con la nazionalizzazione del quarto istituto di credito del paese, la Sns Bank. Il brutto di tutta l’operazione sta nel fatto che i risparmi, le obbligazioni subordinate e le azioni collegate al titolo dell’istituto di credito, saranno praticamente azzerati.

Si salveranno dall’espropriazione soltanto le obbligazioni senior. Ad avvisare i risparmiatori di queste “buone intenzioni” che comunque servono ad evitare il default della banca, è stato il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem che presto prenderà il posto di Junker alla presidenza dell’Eurogruppo.

 Jeroen Dijsselbloem nuovo Presidente Eurogruppo

L’espropriazione è parsa l’unica alternativa per il governo olandese che va ad intaccare anche i risparmi di molte famiglie italiane che avevano depositato qualcosa nei forzieri di una banca ritenuta per tanto tempo tra le più affidabili d’Europa.

Nonostante debba ancora essere fatta parecchia chiarezza sui bilanci della Sns, si sa già che c’è un buco da 2,3 miliardi di euro che sono state considerate delle spese legate al settore immobiliare. Eppure le agenzie di rating chiamate a valutare la solidità della banca, le avevano sempre attribuito un buon rating.

Vista la recente crisi del Monte dei Paschi di Siena, adesso, si cerca di capire se sia possibile che anche l’istituto senese arrivi all’espropriazione dei risparmi. Per il momento non è previsto il default della banca e quindi anche l’idea di azzerare i risparmi dei clienti MPS sembra remota.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

Le banche ripartono dalla tutela dei risparmiatori

 Le banche sono la struttura  portante di tutte le economie e in effetti, una banca in crisi, nella più parte dei casi, indica che lo stato intero ad essere ad un passo dal default.

La crisi del debito europea ha evidenziato l’importanza della salute del sistema finanziario e le politiche di allentamento monetario decise dalla BCE e della FED, non hanno fatto altro che tendere la mano agli istituti di credito maggiormente in difficoltà sotto il profilo della ricapitalizzazione.

► Reazioni del dollaro alla stanchezza della FED

Adesso, partendo dalle banche londinesi, il sistema bancario prova a risorgere e lo fa incrementando la difesa dei risparmiatori. George Osborne, il Cancelliere britannico ha annunciato che è stato avviato l’iter parlamentare per la legge che provvederà alla divisione delle attività bancarie d’investimento dalle attività bancarie di retail.

► L’effetto della crisi sulle banche

In questo modo, il Tesoro inglese, avrà gli strumenti appropriati per monitorare le attività d’investimento ad alto rischio e più in generale tutelerà i risparmiatori. Le banche, al primo impatto con la proposta di Osborne, non hanno reagito bene perchè la divisione tra banche commerciali e banche d’investimento potrebbe anche determinare la fine di questo secondo insieme che, essendo meno a contatto con i risparmiatori, potrebbe essere lasciato al suo destino in caso di fallimento.

L’iter di separazione è comunque iniziato.

La crisi nella zona Euro non è finita

 Sono in molti a credere che in questo momento l’UE sta soltanto tirando un sospiro di sollievo per il fatto di aver sbrogliato alcuni nodi rimasti troppo tempo da parte, ma sono pochi quelli pronti a credere che la crisi sia davvero finita.

Se si dovesse scegliere un “capo banda”, in questi giorni, si farebbe sicuramente il nome di Wolfgang Münchau, un editorialista del Financial Times che spiega come tutti i buoni propositi contenuti nel progetto di unità bancaria, oggi, siano molto indeboliti.

Di sicuro, adesso, gli investitori che hanno assistito alla firma del trattato di Basilea III sono convinti che l’Europa ce la può fare e i governi hanno allentato la pressione sull’economia affidandosi alle capacità di gestione della BCE, ma questo non vuol dire che la crisi sia alle spalle. Anzi.

► Banche in crescita dopo Basilea III

Nella realtà gli stati membri dell’Unione Europea hanno semplicemente approvato una legislazione unilaterale sulla regolamentazione bancaria ma poco è stato fatto, a livello comunitario, riguardo le transazioni finanziarie. Così, nella pratica, sia la Francia che la Germania continuano a proteggere le attività di trading delle loro banche senza interesse ad agire in questo settore a livello comunitario.

► Un rinnovato ottimismo percorre le borse europee

L’Italia, dal punto di vista della carenza dell’attività di vigilanza bancaria, è emblematica, visti gli sviluppi dell’affare Monte dei Paschi.

►  La crisi di MPS spiegata in quattro punti

Conto World

 L’istituto di credito pontino, la Banca Popolare di Aprilia, non ci stancheremo mai di dirlo, si distingue per la varietà dei prodotti che mette a disposizione degli utenti, senza trascurare alcuna tipologia di correntisti.

Dopo l’entrata in vigore della legge di Stabilità, come tutte le banche, ha dovuto provvedere a dotarsi anche del conto di base, ma insieme abbiamo già visto un gran numero di conti che sono a disposizione dell’utenza: il conto Alte Prestazioni, il conto ZeroNET, il conto Prova 12, il conto Compilation e il conto corrente Tempodì.

BPA ha anche il conto di base 

Il conto World che invece prendiamo in esame adesso è pensato per gli stranieri che vivono e lavorano nel nostro paese. Questo prodotto ha l’ambizione di offrire un ventaglio di servizi e opportunità ai cittadini non italiani che hanno quindi bisogno di un prodotto semplice, utile e amico.

Il conto World diventa interessante per la risoluzione dei problemi pratici quotidiani, sia nelle vita, sia nel lavoro, dall’accredito dello stipendio, al pagamento delle bollette, fino all’invio di denaro all’estero. Trimestralmente è necessario corrispondere un canone di 18 euro che comprende le operazioni illimitate, la domiciliazione delle utenze e un’assicurazione che compre il rientro in patria per lutto famigliare e il rimpatrio della salma dall’Italia al paese d’origine.