Il consolidamento è un’opportunità

 E’ di oggi la notizia che ci sono mutui più convenienti per i dipendenti pubblici e i pensionati. Tutte le altre categorie di cittadini devono far ricorso alle corsie tradizionali e constatare che, almeno per quel che riguarda i tassi di mutui e prestiti, l’Italia è messa maluccio visto che c’è troppa differenza tra quel che accade nel nostro paese e quel che succede nel resto d’Europa.

► Tassi Italia-UE, c’è troppa differenza

Eppure le soluzioni per risparmiare ci sono ed un’opportunità troppo spesso lasciata in secondo piano, è il cosiddetto mutuo per consolidamento.

Le banche, oggi, sono molto propense ad erogare prodotti di questo tipo, anche in Italia dove per la prima volta, il mutuo per consolidamento è stato introdotto dall’istituto di credito americano G.E. Capital. In pratica il richiedente accede ad un certo quantitativo di capitale, da restituire con interessi calcolati su un tasso che oscilla tra il 4 e il 6 per cento, ed usa i soldi per coprire tutti i prestiti ancora in essere.

In pratica se ha acceso più finanziamenti a tassi anche del 10 per cento, si ritrova a pagare un’unica rata alla banca, che si occupa di estinguere gli altri prestiti e che offre condizioni più vantaggiose di una comune finanziaria. Barclays e CheBanca! hanno già questo prodotto nel carnet degli “affari” proposti ai clienti.

 Il variabile con cap che conviene è di CheBanca!

Le banche, dalla loro, hanno la garanzia che il debitore è affidabile e già censito dal Crif.

Banche in crescita dopo Basilea III

 A novembre era stato chiesto il rinvio del Basilea 3, adesso, invece, con grande fatica, è giunta notizia dell’approvazione della revisione dello standard di liquidità per le banche. Gli istituti di credito quotati in borsa hanno visto di conseguenza schizzare alle stelle i valori delle azioni.

Nel settore finanziario, ormai da due settimane, si sono scatenati gli acquisti. In un primo momento, a lanciare il trend, ci ha pensato il calo dello spread, adesso tutto è merito di un provvedimento che con il differenziale tra BTp e Bund non c’entra proprio  niente: l’accordo Basilea III che introduce requisiti patrimoniali e di liquidità.

I titoli che maggiormente sono stati oggetto della furia delle vendite sono stati quelli di Monte dei Paschi di Siena e di Unicredit che hanno guadagnato tantissimo in pochi giorni di contrattazioni. Partiamo dall’istituto senese che in due giorni ha guadagnato il 20% e poi, ieri ha portato a casa un altro +6,89%.

Sul titolo del Monte dei Paschi gli scambi hanno raggiunto il 10 per cento del capitale della banca e le azioni si sono riportate a quota 28 centesimi.

Tra gli altri bancari è stato sicuramente interessante il movimento del titolo Unicredit che ha chiuso l’ultima giornata di contrattazioni con il +2 per cento che ha consentito alla banca di tornare sui livelli di 4 euro per azione.

Revisione dello standard di liquidità per le banche

 Il comitato di Basilea, si è riunito nei giorni scorsi e ha deciso che le banche avranno più tempo per adeguarsi agli standard di liquidità (Lcr). Gli attivi al momento disponibili dovranno essere utilizzati per sostenere l’economia reale.

Banche: chiesto il rinvio di Basilea3

La decisione, seppur sofferta, ha un fine molto importante: in un periodo di crisi, e in alcuni casi di vera e propria recessione, la stretta del credito, dovuto alla mancanza di liquidità delle banche, avrebbe rischiato di soffocare l’economia europea. Infatti, in questi ultimi tempi, le banche hanno dovuto utilizzare le loro riserve per l’acquisto di titoli di stato, un’attività che, se da un lato aiuta le amministrazioni centrali, mette in difficoltà l’economia reale (imprese e cittadini) che si vedono rifiutare la concessione di prestiti e mutui per le loro attività.

Fed indecisa sul riacquisto dei bond: i mercati reagiscono male

Quindi le regole sono state cambiate e l’adeguamento al Liquid coverage ratio avverrà a più scaglioni, a partire dal gennaio del 2015, con una copertura iniziale pari al 60% che, gradualmente fino al 2019, salirà al 100%. Un approccio più flessibili, quindi, necessario per evitare che un adeguamento immediato si trasformasse in una ennesima stretta al finanziamento delle attività economiche.

 

 

 

Rimborso record dalle banche americane per i mutui immobiliari

 18,5 miliardi. Questo è l’ammontare del rimborso record che alcune delle più grandi banche americane dovranno versare come indennizzo a coloro che, a causa di insolvenze nei pagamenti dei mutui immobiliari, hanno avuto la casa pignorata.

La faccenda è piuttosto complicata. Tutto inizia, in realtà tutto si conclude, con la grande bolla speculativa del settore immobiliare scoppiata in America tra il 2007 e il 2008. In quel periodo tantissimi cittadini che avevano chiesto un mutuo per l’acquisto della casa si trovarono nell’impossibilità di onorarlo e le banche, ovviamente, iniziarono immediatamente le procedure per riavere indietro i loro soldi.

Dal momenti che le banche avevano una certa fretta di recuperare il denaro, molte delle procedure furono falsate (un esempio è l’utilizzo incondizionato delle firme robotizzate: i funzionari, molto spesso, neanche si curavano di leggere le pratiche).

Ora si è arrivati ad un accordo tra le banche che hanno usato questi metodi (tra le quali figurano JP Morgan Chase, Citibank e la Bank of America) e le autorità federali di vigilanza, che ha portato ad un maxi rimborso di 18,5 miliardi di dollari. 3,3 miliardi finiranno direttamente nelle tasche delle famiglie con la casa pignorata e 5,2 miliardi saranno destinati a coloro che hanno difficoltà con le rate dei mutui.

 

 

Il Conto Italiano Zip – Base

 Il conto a pacchetto del Monte dei Paschi di Siena, quello che consente di avere molti servizi ma pagando un prezzo piccolissimo, si chiama Conto Italiano Zip  – Base.

Quali sono i servizi compresi in questo prodotto? Innanzitutto il conto corrente, in secondo luogo la carta di debito che è il bancomat, il servizio di Multicanalità Integrata e infine il servizio di Documenti Online. Questo tipo di conto corrente è riservato dal Monte dei Paschi di Siena ai nuovi clienti, oppure a quei clienti che da almeno sei mesi hanno rinunciato al conto corrente.

I costi del Conto Italiano Zip – Base. Il canone mensile da corrispondere per questo prodotto è di 5 euro che diventano 4 nel momento in cui si usa il conto per l’accredito dello stipendio. Il conto base comprende l’operatività illimitata sul conto corrente la quota associativa carta di debito, l’attivazione della multicanalità e i documenti online gratuiti.

E’ chiaro che nel prezzo sono compresi anche 8 bonifici, 24 disposizioni di pagamento tramite RID, 4 bonifici da sportello, 10 assegni e 2 estratti conto allo sportello trimestrali.

Per ottenere questo prodotto è necessario rivolgersi ad una delle filiali del Monte dei Paschi di Siena che avverte: se il conto è aperto entro il 31 dicembre 2012 e si dispone l’accredito dello stipendio, si ha il canone gratuito per 12 mesi.

Nessuna imposta di bollo per giacenze sotto i 5 mila euro

 In Italia l’imposta di bollo sui conto corrente e sulle giacenze bancarie è pari a 34,20 euro per persone fisiche e di 100 euro in tutti gli altri casi. Con la circolare numero 48 emanata dall’Agenzia delle Entrate sono stati rivisti e corretti i parametri per l’applicazione della tassa a salvaguardia di coloro che in banca hanno solo pochi risparmi.

Con il nuovo documento è stata prevista l’esenzione dall’imposta di bollo per gli estratti e i libretti di persone fisiche con valore medio di giacenza complessivo non superiore a 5mila euro e per  i titolari di conto corrente base (persone fisiche con ISEE a 7.500 euro).

La circolare esplica anche i criteri dell’applicazione dell’imposta per tutti gli altri casi. La nuova regolamentazione prevede che in caso di due o più conti corrente intestati alla stessa persona, l’imposta sarà applicata separatamente ad ogni rapporto e dovrà essere pagata, in questo come negli altri casi, in base agli effettivi giorni di rendicontazione, con la possibilità, quindi, di una forte riduzione dell’imposta stessa.

L’imposta è applicata anche alle comunicazioni dei rapporti finanziari (valori mobiliari, quote di organismi di investimento collettivo, strumenti finanziari derivati, polizze assicurative, buoni fruttiferi postali superiori a 5mila euro) in proporzione all’ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti presso ogni singolo gestore (0,1% annuo nel 2012, 0,15% dal 2013, per un minimo di 34,20 euro e un massimo di 1.200 euro).

La sofferenza delle banche in aumento

 Ci siamo abituati in questi mesi ad additare le banche come maggiori responsabili dell’attuale crisi economica. All’origine della crisi americana c’era lo scandalo Lehman Brothers, in Europa, la crisi del debito si lega alla sussistenza del settore creditizio.

Non sono le paranoie di un vecchio analista, ma i risultati di un’analisi confermata anche dall’ultimo Rapporto di previsione Afo 2012-2014 pubblicato dal’ABI dove si prende atto di una crisi strutturale del sistema bancario che non sarà risolta nel breve periodo.

Le banche italiane, partiamo da quelle che sono più vicine a noi, dovranno esporsi ancora di più. Questa esposizione comporta che le banche, come spiega l’Abi, aumentino la quota di crediti inesigibili, radice della sofferenza degli istituti di credito.

Attualmente i crediti inesigibili rappresentano il 6,05% degli impieghi delle banche ma in due anni questa quota percentuale potrebbe salire fino al 7,3 per cento. L’aggravarsi della situazione è da imputare al peggioramento della condizione economica.

La conseguenza immediata si vedrà poi sui prestiti alle famiglie. Chi investe in opzioni binarie farà bene a cercare nel mercato e nelle relazioni delle banche segnali di conferma o di diniego della situazione prevista dall’ABI.

Il settore bancario dovrebbe ancora restare in un recinto di sofferenza nonostante l’allentamento della pressione sui mercati abbia risolto molti problemi di liquidità.

FMI plaude alle manovre UE per le banche, ma avverte che c’è ancora da fare

 Il Fondo Monetario Internazionale, nel giorno in cui dalla Commissione Europea è arrivato il sì per la ricapitalizzazione via Esm di quattro banche spagnole (Liberbank, Caja3, BMN e Banco CEISS), ha dato il suo parere favorevole ai cambiamenti e alle manovre in corso in Europa per il rafforzamento del sistema bancario, ma avverta anche che è ancora necessario prendere provvedimenti ad hoc che possano scongiurare definitivamente i rischi sia per gli istituti di credito che per i cittadini.

La creazione della super BCE, secondo il FMI, è stato un grande passo, ma non ancora sufficiente: le prossime strategie d mettere in pratica dovranno concentrarsi sul rafforzamento degli stress test, sull’assunzione di misure per separare i rischi bancari da quelli sovrani e sulla creazione di una reale unione bancaria.

Il Fondo Monetario Internazionale ha sottolineato che gli stress test devono essere ampliati e migliorati e prevedere delle anialisi che vadano oltre gli aspetti microprudenziali

identificare altre debolezze, come i rischi di liquidità e le debolezze strutturali.

Un ulteriore suggerimento arrivato dal Fondo è quello dell’applicazione di una tassa sul settore bancario per finanziare un fondo di garanzia contro i fallimenti degli istituti a salvaguardia, soprattutto, dei contribuenti.

Mondo Natura: il mutuo a tasso fisso di MPS

 Il Monte dei Paschi di Siena è un istituto di credito storico nel panorama del nostro paese e per questo, oggi, che sta attraversando un momento finanziariamente difficile, molti soggetti politici ed economici, ci tengono a risolvere al più presto la situazione.

Monte dei Paschi di Siena, tra l’altro, ha una vasta gamma di prodotti che ha riservato alla sua speciale clientela. Abbiamo preso in esame, a titolo esemplificativo, il Mutuo Natura, un finanziamento a tasso fisso per chi ha a cuore la natura.

La descrizione breve del prodotto lo presenta come un finanziamento a tasso fisso da usare per l’acquisto di una casa o per la ristrutturazione di un immobile che abbia una classe energetica elevata. La ristrutturazione deve però avvenire nel rispetto dei principi della bioedilizia e del risparmio energetico.

Per quanto riguarda invece le caratteristiche economiche del prodotto, è un mutuo ipotecario a tasso fisso, con un piano d’ammortamento cosiddetto alla francese, che offre ai richiedenti la possibilità di prendere in prestito fino a 150 mila euro o comunque fino all’80% del valore dell’immobile in caso di acquisto, oppure fino al 60 per cento del valore dell’immobile in caso di ristrutturazione.

La durata del piano d’ammortamento è di 30 anni. I richiedenti devono portare in filiale i documenti reddituali, tecnici e legali oltre che specifici documenti richiesti dalla filiale.

Le banche condannate dal tribunale di Milano

 Nel mercato italiano ci sono delle banche straniere che potrebbero facilmente perdere credito, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, in conseguenza della storica sentenza del tribunale di Milano. Si tratta di quattro istituti di credito stranieri accusati di truffa ai danni dell’amministrazione lombarda.

Il periodo di riferimento dei giudici è quello che va dal 1997 al 2006, anni in cui la poltrona di sindaco è stata nelle mani di Albertini prima e della Moratti poi. Ma non c’entra molto chi sia stato il Primo cittadino, visto che la truffa architettata ha il sapore squisitamente finanziario.

Le banche coinvolte nell’affare sono Deutsche Bank, Depfa Bank, UBS e JP Morgan, tutte insieme non avrebbero informato in modo adeguato il comune, in relazione ai rischi collegati ad una serie di operazioni finanziarie portate a termine con gli strumenti cosiddetti derivati.

Il Tribunale di Milano ha quindi condannato queste quattro banche con l’accusa di truffa aggravata per le operazioni messe in atto tra il 1997 e il 2006. Adesso, secondo le disposizioni dei porporati, ci sarà la confisca di circa 90 milioni di euro che sono stati intascati da questi banche durante le operazioni finanziarie fatte con i soldi del Comune di Milano.

In più, l’accusa propone anche un risarcimento pecuniario: ognuna delle banche incriminate dovrà corrispondere un milione di euro di multa al comune milanese. Per nove manager si prospettano anche diversi mesi di carcere.ò