Mps, il presidente Alessandro Profumo convoca assemblea straordinaria

 Mps ha convocato l’assemblea straordinaria per il 20-21-22 maggio.  Dietro alla scelta di aumentare a 5 miliardi la ricapitalizzazione , ci sarebbe il proposito della banca di superare con tranquillità gli stress test della Banca centrale europea, le cui regole ad oggi non sono del tutto chiare, come dice la stessa Mps.

Nessun programma QE a breve in Europa, afferma Ewald Nowotny

 Il probabile programma di acquisti di titoli finanziari da parte della Bce non è prossimo. Lo afferma Ewald Nowotny, il governatore della Banca centrale dell’Austria, uno dei componenti del Consiglio direttivo, che sottolinea che non è indispensabile un intervento veloce. In più, implicitamente ha preso posizione su un aspetto fondamentale di questo presunto “quantitative easing”, facendosi vedere contrario al fatto che gli acquisti riguardino titoli di Stato.

Inflazione Eurozona, non infiamma il cambio euro dollaro

 La release più attesa era però quella sull’inflazione dell’Eurozona, vero e unico termometro del sentiment in seno alla Banca Centrale Europea affinchè si prendano seriamente in considerazioni misure convenzionali e non per frenare questo processo disinflanzionistico ormai più che avviato e che solo ieri ha trovato un temporaneo stop con la conferma del dato precedente allo 0,5%.

L’Ue punta ad approvare le norme bancarie prima delle elezioni

 L’Unione europea dovrà firmare una serie di importanti riforme questa settimana e prima delle elezioni europee maggio che possono portare a un ritmo più lento della legislazione. Questa settimana c’è la sessione plenaria finale del Parlamento europeo prima della chiusura in vista del voto di maggio.

Le regole tra le più importanti sulle quali si sta decidendo concernono le banche dopo la peggiore crisi finanziaria in una generazione che ha iniziato a dispiegarsi dagli Stati Uniti e dal mercato immobiliare nel 2007 e che ha rimodellando il settore bancario e dei titoli.

 

Le principali banche europee hanno tagliato circa 80 mila posti di lavoro

 

Le regole hanno anche portato a rafforzare il potere dell’Ue sui mercati dei capitali a scapito dei governi nazionali per evitare ulteriori salvataggi delle banche della zona euro.

Da novembre, la Banca centrale europea (Bce) vigilerà direttamente sui migliori istituti di credito europei. Il discorso riguarda quindi l’unione bancaria che dovrebbe essere raggiunta gradualmente in Europa. La marea di regolamentazione e la centralizzazione sono state innescate dalla crisi.

Martedì il Parlamento europeo approverà due importanti riforme per rendere più facile e veloce la gestione delle banche in modo che non collassino o richiedano denaro per essere salvate. Ci sarà anche una riforma radicale dei mercati mobiliari e la repressione del trading ad alta frequenza.

Il nuovo parlamento non sarà pienamente attivo e funzionante fino a settembre e si concentrerà sulla nomina di una nuova Commissione europea, organo esecutivo del blocco che aiuta a impostare e guidare l’agenda europea. La nuova commissione prenderà in mano le redini nel mese di novembre, se tutto andrà secondo i piani visto che l’ultima volta ci sono stati diversi mesi di ritardo e questo significa che si potrebbe arrivare fino all’inizio del 2015.

Le principali banche europee hanno tagliato circa 80 mila posti di lavoro

 In Europa le banche hanno tagliato il loro personale di un altro 3,5 per cento lo scorso anno e la prospettiva di un ritorno ai livelli di occupazione pre crisi sembra lontana, nonostante la nascente ripresa economica della regione.

La scelta è spinta dal calo delle entrate, dalle perdite e dalla necessità di convincere i controllori che si è abbastanza grandi per non fallire. Le banche di tutto il mondo hanno ridotto radicalmente il loro personale dal 2008 dopo il crollo della banca statunitense Lehman Brothers che ha scatenato la crisi finanziaria.

 

Gli stress test per le banche

 

L’anno scorso, l’ondata di cattive notizie ha cominciato a girare per le banche europee, che sono tra i maggiori datori di lavoro della regione. Ma nonostante il miglioramento delle prospettive, trenta tra le più grandi banche d’Europa per valore di mercato hanno tagliato il loro personale di circa 80.000 unità nello scorso, calcolati sulla base delle loro dichiarazioni di fine anno.

I consulenti del lavoro avvertono che le speranze di una inversione di tendenza per quest’anno potrebbero essere fuori luogo. Non ci si aspetta che l’occupazione del settore possa ritornare a quello che era nel suo periodo di massimo splendore del 2008.

Il più drammatico dei tagli di posti di lavoro dello scorso anno proviene da importanti ristrutturazioni per contribuire a soddisfare le condizioni del salvataggio europeo. In Italia, Unicredit ha ridotto il maggior numero di dipendenti, 8.490 e ha affermato nella sua relazione annuale che alcune delle riduzioni sono il risultato di un progetto di esternalizzare funzioni IT alle joint venture.

Il ritmo di riduzione del personale si è quasi dimezzato lo scorso anno e la maggior parte delle banche stanno ora arrivando alla fine delle dismissioni e dei tagli concordati durante la crisi. Tuttavia, i prossimi test a livello dell’Unione europea sulle riserve di capitale delle banche potrebbero innescare una nuova ondata di vendite di asset e tagli.

Forex, la sterlina non segue particolari trend

 E’ il caso di dirlo: nel mercato forex finalmente la sterlina è rimasta stranamente calma. Dopo le montagne russe mostrate dal pound, in grado di reagire a qualsiasi notizia macro, ieri sulla decisione della Bank of England di non modificare la propria politica monetaria non è successo niente.