Le Banche saranno obbligate alla ritenuta del 20% sui bonifici in arrivo dall’estero alle persone fisiche. Le ritenute scatteranno in maniera automatica e il starà al contribuente dimostrare che le somme percepite non hanno natura di compenso reddituale: questa novità è entrata in vigore dal primo febbraio e mira ad assoggettare a ritenuta d’acconto del 20% ogni bonifico estero in entrata, percepito da una persona fisica.
Banche
Che cos’è la Camera di Conciliazione e Arbitrato presso la Consob
In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che quando viene a sorgere un problema con un istituto bancario o un altro intermediario in merito ad un prodotto finanziario di investimento, uno degli organismi a cui ci si può rivolgere è costituito dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato presso la Consob.
Plafond Casa, le banche che aderiscono
Con il Decreto Imu (Dl 102/2013) è stato messo a punto da Governo uno strumento finanziario per agevolare l’accesso al credito edilizio per le giovani coppie, le famiglie numerose e per i nuclei famigliari in cui è presente un membro disabile.
Il Plafond Casa è diventato realtà grazie alla Convenzione stipulata dalla Cassa Depositi e Prestiti e dall’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, che mettono a disposizione delle categorie sopra indicate un totale di 2 miliardi di euro per la concessione di mutui a tesso agevolato.
Plafond Casa, chi può aderire e per che cosa
Possono fare richiesta di un mutuo a tasso agevolato le giovani coppie e le famiglie numerose con priorità per quei nuclei famigliari al cui interno sia presente un disabile. Il mutuo viene concesso in caso di acquisto della prima casa o di interventi per la ristrutturazione e il potenziamento energetico degli immobili.
Importo e durata dei mutui del Plafond Casa
La convenzione prevede l’erogazione di tre diverse tipologie di mutui, tutti con durata variabile di 10, 20 o 30 anni. Gli importi erogati avranno un tetto massimo di:
- 250 mila euro per l’acquisto di una abitazione principale senza interventi di ristrutturazione,
- 100 mila euro destinati esclusivamente ad interventi di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica,
- 300 mila euro per l’acquisto di un’abitazione principale in cui siano previsti anche interventi di ristrutturazione e accrescimento energetico
Banche che aderiscono al Plafond Casa
Non tutte le banche italiane hanno aderito al Plafond Casa, di seguito sono elencate quelle dove è possibile richiedere questo tipo di mutuo:
- Banca Sella
- Banca Agricola Popolare Di Ragusa
- Banca Carige
- Banca Di Credito Popolare
- Banca Monte Dei Paschi Di Siena
- Banca Popolare Dell’emilia Romagna
- Banca Popolare Di Sondrio
- Banca Popolare Di Vicenza
- Banco Di Credito P. Azzoaglio
- Banco Popolare
- Binter- Banca Interregionale
- Bnl-Bnp Paribas
- Cariparma – Credit Agricole
- Cassa Di Risparmio Di Ravenna
- Credito Valtellinese
- Extrabanca
- Intesasanpaolo
- Iccrea Banca
- Ubibanca
- Unicredit
L’Abi, grazie al finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti, ha messo a disposizione di ciascuna banca un fondo di 150 milioni di euro per l’erogazione dei mutui a tasso agevolato.
Le banche deboli devono sparire, questa l’idea di Danièle Nouy
In un momento di crisi economica come quello che sta attraverso l’Europa e il mondo intero in questo momento è necessario fare dei sacrifici. Questa volta però a farli non dovranno essere i cittadini, almeno non nell’idea di Danièle Nouy, la direttrice del Single Supervisory Mechanism, ovvero l’ente di supervisione del sistema bancario dell’Eurozona.
La sua non è un’idea del tutto nuova, già Mario Draghi si era espresso in termini simili sull’argomento, ma questa volta sembra che l’intenzione di provvedere al risanamento bancaria attraverso un percorso di fallimenti ordinati delle banche più deboli potrebbe essere messo realmente in atto.
La direttrice del Single Supervisory Mechanism – che è arrivata a capo dell’ente dopo una lunga esperienza in un ruolo analogo in Francia, il suo paese – ha parlato senza mezzi termini in un’intervista al Financial Times pubblicata questa mattina in prima pagina: pur consapevole delle difficoltà oggettive di questo progetto, sembra ritenerlo l’unica via percorribile.
Danièle Nouy non vede nella fusione a tutti i costi delle banche deboli, ovvero quelle che hanno una sovraesposizione sul piano dei debiti e una serie di investimenti sbagliati o mal gestiti alle spalle, non possono pensare di risolvere la loro situazione entrando all’interno di gruppi bancari più forti, ma devono accettare che il dichiarare fallimento è l’unico modo per assicurare una maggiore qualità a tutto il sistema.
La Nouy è ben consapevole che questo percorso non sarà certo indolore e che, molto probabilmente, saranno in molti i paesi che si opporranno a questa proposta – Italia e Germania in primis – ma non si può pensare di salvare tutti se si vuole recuperare credibilità sul piano internazionale.