Come avviene la cancellazione dell’ipoteca di un mutuo

 Quando si accende un mutuo, di norma, le banche e gli istituti di credito che concedono il finanziamento, iscrivono sull’immobile prescelto una ipoteca, che funge da garanzia in merito alla rimborso dell’importo erogato. Proprio per questo motivo i mutui sono anche definiti finanziamenti ipotecari. 

Asset allocation, modifiche per il 2014

  Con l’inizio del nuovo anno  è importante valutare quali modifiche si possono apportare alla gestione dei propri investimenti. il consiglio naturalmente è quello di affidarsi a dei professionisti di fiducia.

Utili non distribuibili per la Banca nazionale svizzera a causa del calo dell’oro

 Notizie negative per l’economia della Svizzera. Per 2013 non ci sarà la distribuzione di utili da parte della Banca nazionale svizzera ai cantoni. Il motivo? L’oro, o meglio il calo delle riserve auree di 15 miliardi di franchi. La Confederazione svizzera condivide una convenzione distributiva stipulata nel 2011, ma la Banca nazionale svizzera, per il 2013, non potrà rispettare l’accordo visto l’andamento negativo dell’oro. Il metallo prezioso, nel 2013, ha segnato un ribasso decisamente consistente del 28%. Un calo talmente accentuato che, in termini statistici, non si mostrava dal 1981.
Per la banca elvetica, le perdite del 2013 sono quantificabili in 9 miliardi di franchi, che corrispondono a circa 7,3 miliardi di euro. Un livello che è superiore ai guadagni, garantiti dalle posizioni sulle valute estere e dalla vendita del fondo di stabilizzazione StabFund e che corrispondono a 3 miliardi di franchi. Il risultato in termini di distribuzione è quindi negativo di 15 miliardi.
Il meccanismo della Svizzera sulla distribuzione degli utili al settore pubblico e agli azionisti si basa anche sulle riserve per le future distribuzioni, e non solo sui risultati di un anno. Queste corrispondono a 5,3 miliardi di franchi, e quindi a un dato minore dei 9 miliardi di perdita realizzata.
Nello specifico, il cantone di Zurigo è quello più colpito da questo risultato. Il deficit per questo cantone è superiore a 116 milioni di franchi per quest’anno. Il cantone di Ginevra potrà contare su meno fondi per 39 milioni di franchi. Il cantone del Ticino avrà a disposizione meno fondi quantificabili in più di 28 milioni di franchi e quello dei Grigioni avrà 16,3 milioni di franchi in meno.

L’Ue propone limitazioni al trading speculativo della grandi banche

 Stop al trading speculativo delle banche.
È questo l’impegno della Commissione europea per evitare che le grandi banche europee possano essere travolte dalle proprie attività speculative, come è successo per alcuni gruppi in questi anni di crisi. Dalle fonti Ue arrivano notizie sul fatto che la Commissione europea dovrebbe presentare una proposta in questo senso tra il 15 e il 22 gennaio.

► Le banche centrali sosterranno la ripresa anche nel 2014

Da quanto si apprende, la proposta dovrebbe prevedere una limitazione per le grandi banche, con proibizioni specifiche per alcuni punti, all’effettuazione di operazioni di trading che non hanno connessione con le attività dei clienti o che risultano non coperte.
Le banche in Europa che potrebbero vedere applicate queste limitazioni sono circa trenta. Queste notizie sono state confermate dalle fonti Ue e sono apparse oggi sul Financial Times.

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La proposta è ancora in fase di definizione e per il momento si conosce la posizione e l’inidirizzo di massima. Ci potrebbe essere qualche cambiamento, ma dovrebbe essere confermato quanto riportato dalle fonti e dai quotidiani. La proposta è simile alla “Volcker rule” con la Commissione che ha aspettato la sua definizione negli Stati Uniti.
Alla base c’è quindi la decisione sulla pericolosità in termini di rischi sistemici di alcune attività di trading. La scelta dovrebbe competere ai supervisori bancari con l’Autoritaà bancaria europea (Eba) che dovrebbe fornire le indicazioni tecniche per la valutazione. Le attività di trading più rischiose vanno quindi diversificate dalle altre attività bancarie.

Al centro dell’interesse c’è l’attività di “market making” che riguarda l’acquisto e la vendita di derivati. Queste sarebbero da separare dalle altre attività della banca e dovrebbero prevedere un patrimonio a parte. La vendita di derivati potrà quindi continuare, ma l’esposizione sarà limitata da criteri stabiliti dalla Commissione europea.

In che cosa consiste il prestito vitalizio ipotecario

 Tra le forme di finanziamento che banche e istituti di credito sono oggi solite proporre per ottenere una certa quantità di liquidità aggiuntiva ci sono oggi anche i prestiti vitalizi ipotecari. Il prestito vitalizio o prestito vitalizio ipotecario è una forma di finanziamento introdotta in Italia in tempi piuttosto recenti, in seguito ad una sua grande diffusione all’estero. 

Le caratteristiche di un conto corrente di base

 Quando si confrontano le offerte presenti sul mercato che le diverse banche e istituti di credito propongono per l’apertura di un conto corrente può capitare di imbattersi anche in prodotti particolari che vengono definiti conti correnti di base. Ma quali sono le caratteristiche di questi conti correnti, in che che cosa si differenziano da quelli ordinari e quali sono i servizi che vengono offerti? 

In calo i prestiti alle Pmi e in aumento quelli ai grossi gruppi

 L’accesso al credito per le piccole e medie imprese (Pmi) è letteralmente crollato nell’ultimo anno. I prestiti delle banche alle Pmi sono scesi del 5,2% e le cosiddette sofferenze sono cresciute del 24,9%. Questi sono i dati della Cgia di Mestre, che sottolinea come il credito che è stato fornito ai grossi gruppi industriali, non sempre affidabili, sia invece cresciuto.
Il calo del 5,2% dei prestiti delle banche alle piccole e medie imprese equivale a 50,2 miliardi di euro come mostra la Cgia di Mestre. Per le Pmi, quindi, continuano le difficoltà visto che si trovano un mercato sempre più globale e competitivo, da una parte, e con le difficoltà ad accedere al credito, dall’altra.
Le sofferenze bancarie sono aumentate del 24,9%. Queste cosiddette sofferenze, cioè i rapporti per cassa con soggetti insolventi o in situazione simile, corrispondono a 22,7 miliardi di euro.
Più che le sofferenze bancarie, per spiegare la questione dello scarso finanziamento delle banche alle Pmi va affrontato lo sbilanciamento del credito, che in maggioranza è rivolto ai grossi gruppi. La Cgia di Mestre ha mostrato che l’81,8% dei finanziamenti va al 10% dei richiedenti. Il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi ha affermato: “Questi soggetti non sono costituiti da piccoli imprenditori, da famiglie o da titolari di partite Iva, bensì quasi esclusivamente da grandi gruppi o società industriali”.
La cosa che fa riflettere è che questi grandi gruppi che ottengono l’81,8% dei finanziamenti bancari, che sono il 10%,  occupa il 78,8% delle sofferenze bancarie.

 

La differenza tra il tasso di ingresso e il tasso a regime di un mutuo

 Ogni mutuo è caratterizzato dall’applicazione di un tasso di interesse, che in genere riassume parte degli oneri che il cliente deve pagare alla banca o all’istituto di credito per avere la concessione del finanziamento ipotecario. Il tasso di interesse esprime quindi il costo del mutuo e in base alla tipologia di tasso applicato al credito concesso i mutui stessi si dividono in diverse tipologie – mutui a tasso fisso, mutui a tasso variabile, mutui a tasso misto, etc. 

Firma congiunta e firma disgiunta nei conti correnti

 Come abbiamo avuto modo di vedere in un post pubblicato in precedenza, a partire dal mese di gennaio 2014 saranno resi più severi i controlli in materia di antiriciclaggio nel settore bancario e finanziario, sulla base dei quali le banche e gli istituti di credito saranno costretti a rivedere le procedure applicate in fase di identificazione dei clienti e di accettazione delle operazioni richieste.