I conti correnti italiani sono troppo cari e l’Antitrust sprona le banche a ridurre i prezzi

 Nonostante negli ultimi anni il costo dei conti correnti sia sceso, secondo l’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, fa notare come sia possibile far scendere ancora questo costo, fino ad arrivare ad un risparmio ulteriore per i consumatori che può arrivare anche fino a 180 euro.

Quello che manca ancora nel nostro paese è la libera concorrenza nel settore bancario, e questo è il motivo principale per il quale i prezzi dei conto corrente in Italia sono ancora così alti.

► Risultati dell’indagine dell’Antitrust sul costo dei conti correnti – II

Negli ultimi tempi sono stati fatti dei progressi, che l’Antitrust ha identificato in una modificazione della struttura del mercato e delle dinamiche della concorrenza, nata in seguito all’entrata in vigore della normativa secondaria in materia di trasparenza ed informativa sui servizi bancari, ma si può ancora fare di più.

L’Antitrust ha messo in evidenza, infatti, la possibilità di risparmiare sui costi del conto corrente passando da una banca all’altra, ma, a causa di una cronica mancanza di informazioni e di trasparenza da parte delle banche, e anche a causa di una ancora troppo pesante prassi burocratica che rallenta le procedure di chiusura e di rinegoziazione dei conti correnti, questa possibilità non può ancora essere sfruttata a pieno dai consumatori.

Come dimostra l’indagine che l’Antitrust sta effettuando sugli istituti di credito italiani fin dal 2011, ci sono stati alcuni margini di miglioramento, ma per quanto i tempi di passaggio da un conto ad un altro si siano ridotti, basta avere una carta di credito o la Viacard per vederli dilatare anche fino a 37 giorni.

► Risultati dell’indagine dell’Antitrust sul costo dei conti correnti – I

L’Antitrust ha per questo proposto di rendere obbligatoria la chiusura del conto entro 15 giorni, in linea con quanto previsto dalla proposta di direttiva comunitaria attualmente in discussione.

Come scegliere il mutuo su misura

In termini di finanziamento dell’acquisto di una casa si è passati dai 56 miliardi del 2010 ai 24 miliardi di erogato nel 2012. Offerta in diminuzione e domanda ferma: gli italiani, a causa della crisi, hanno congelato i desideri di un’abitazione tutta propria. Ora, però, qualcosa si muove. La domanda sale a +4% (stando ai dati Crif) di agosto che consolida il +2% di luglio. Per quanto riguarda il versante dell’offerta, il Governo Letta sta per integrare con 4,5 miliardi di euro il sistema per agevolare chi ha intenzione di fare un mutuo: Cassa depositi e prestiti (Cdp) metterà a disposizione delle banche 2 miliardi di euro per emettere finanziamenti agevolati.

Lo schema è quello dei prestiti di Cdp alle piccole medie imprese: una formula che ha avuto successo e che si tenta di replicare con i mutui. Inoltre 200 milioni saranno destinati a nuovi fondi o a fondi già esistenti come quello per le giovani coppie a cui potranno attingere anche i lavoratori atipici (il regolamento sarà pronto entro il mese e il reddito Isee per accedere alle agevolazioni dovrebbe salire da 35mila a 40mila euro).

Domande allo sportello
I clienti devono lottare con due avversari che si pongono come ostacoli all’«informazione chiara e corretta» sui mutui: l’inglese e le sigle. Ecco qualche suggerimento sulle domande da porre. Uno dei termini di difficile comprensione è il loan to value: «È il rapporto fra mutuo richiesto e valore dell’immobile – spiega Roberto Anedda, direttore marketing di Mutuionline.it –. Attualmente viene finanziato in media il 60% dell’acquisto ma, cercando, si trovano banche che arrivano fino all’80%». L’offerta dipende però dal profilo di rischio del cliente.

C’è inoltre il Taeg, il costo “tutto compreso” del mutuo che è molto più importante del semplice tasso di interesse: dentro infatti vi sono le spese dell’operazione e le modalità di rimborso. «Per un mutuo a tasso variabile, un Taeg poco sopra il 3% è molto interessante. Per il fisso viaggiamo intorno al 5,4%», sottolinea Anedda. Per trovare tali percentuali bisogna però cercare e soprattutto chiedere.

Per Visco ci sono spiragli di ripresa per l’economia italiana

 Il Governatore della Banca d’ Italia Ignazio Visco ha rilasciato in questi ultimi giorni interviste in cui si dice ottimista sulla possibilità che l’ Italia esca finalmente dalla crisi e si realizzi quella ripresa economica di cui già si possono intravedere i timidi spiragli. 

Diminuiscono i prestiti e aumentano i tassi di interesse a luglio 2013

 Dopo gli ultimi dati raccolti dall’ ABI, l’ Associazione Bancaria Italiana, che ha recentemente indagato la situazione critica delle sofferenze bancarie italiane, le quali nel mese di giugno 2013 hanno toccato i 138 miliardi di euro, anche la Banca d’ Italia giunge a stilare le proprie statistiche sull’ andamento del comparto bancario e finanziario italiano ed in particolare su quello dei prestiti

I tassi BCE restano al minimo storico

 Anche dai vertici della Banca Centrale Europea, BCE, arrivano conferme del generale miglioramento della situazione economica che sembra aver investito negli ultimi tempi l’ intera Eurozona. Il presidente dell’ Istituto, infatti, Mario Draghi ha parlato dei segnali che fanno sperare nelle possibilità di una ripresa a breve termine  e nel frattempo ha confermato anche la precedente politica, oramai in atto da mesi, relativa al costo del denaro. 

Spese, vantaggi e costi nascosti del conto corrente

 E’ sempre più importante capire come scegliere il conto corrente più adatto alle proprie esigenze. Una delle domande principali è: conviene farlo online oppure recarsi allo sportello? Le ricerche più recenti affermano che mediamente chi non usa mai internet per il conto spende 120 euro l’anno. Chi utilizza il conto online 82 euro. La tendenza, in ogni caso, è quella di ridurre il più possibile le spese.

Secondo Bankitalia, i costi medi per la gestione di un conto sono scesi per il terzo anno consecutivo. Ora si attestano mediamente a 105 euro, 4 euro in meno rispetto al 2010 e di e 8 euro in meno rispetto al 2009.
Costi nasconsti

Tuttavia, qualcosa non torna a fine anno. Le tasche dei correntisti sono comunque vuote. Ciò accade perché, malgrado la continua riduzione delle spese fisse, le spese variabili continuano a incidere e non poco. Per capire come mai è così, è opportuno fare una scomposizione della spesa. Bankitalia, nel suo ultimo rapporto, afferma che al netto delle commissioni versate sugli scoperti e i finanziamenti in conto corrente, la spesa media si aggira intorno agli 88,3 euro (2,8 in meno del 2010). Il 57,3 per cento è composto dalla parte fissa, mentre quella variabile copre il 26,2 per cento e la quota rimanente (16,5 per cento) riguarda commissioni sugli utilizzi a debito.

In altri termini, la diminuzione dei costi è dipesa dalla flessione della parte fissa (-4,3 euro) e dalle minori commissioni sugli utilizzi (-1,7 euro). Il complesso delle spese variabili, invece, è aumentato di 1,5 euro, anche per il maggior numero di operazioni effettuate in confronto all’anno precedente.

Che cosa è e come richiedere l’anticipazione IVA in conto fiscale

 Che cosa è l’ anticipazione IVA in conto fiscale

L’ anticipazione IVA in conto fiscale è una possibilità in più che hanno le aziende italiane per accedere a linee di credito aggiuntivo. Grazie ad una serie di accordi esistenti tra alcune banche e istituti di credito italiani e l’ Agenzia delle Entrate le imprese possono richiedere l’ anticipazione dei crediti IVA. 

Come scegliere il conto corrente (Seconda parte)

 Vi sono alcune importanti domande da farsi prima di aprire un conto corrente. In primo luogo bisogna ricordare che scegliere il conto corrente non è un’operazione facile. Richiede tempo, attenzione, e volontà di adoperare dei benchmark tra le diverse offerte. Successivamente, subentrano delle esigenze di natura personale. Scegliere il conto corrente vuol dire impossessarsi di uno strumento utile ai fini delle proprie attività e della propria condizione economica. Occorre, dunque, fare in modo che abbia delle caratteristiche specifiche.

Ecco alcune domande da porsi prima di procedere con la decisione finale:

Utilizzerò il conto corrente per pagamenti ricorrenti (ad esempio: affitti, utenze, rate del mutuo, telepass)?

Il cliente può fare una precisa richiesta: richiedere che il pagamento avvenga automaticamente, riducendo dunque il tempo e l’impegno da destinare a tali tipologie di incombenze.

Potrei avere necessità di un fido?

Appare fondamentale valutare con attenzione questa esigenza. Un eventuale scoperto di conto corrente è più flessibile di altre forme di finanziamento ma è anche più costoso.

Ho bisogno di altri servizi associati al conto corrente (ad esempio. cassette di sicurezza o dossier titoli)?

Molte volte le banche offrno conti ‘a pacchetto’, che comprendono anche servizi accessori al conto corrente. La loro convenienza dipende da quanto il cliente abbia realmente bisogno di questi servizi.

Come aprire il conto corrente

Una volta riflettuto su queste domande, si è pronti per l’apertura di un conto. Per farlo occorre recarsi presso una filiale, oppure sul sito di una o più banche informandosi su servizi e costi del conto corrente. Il cliente potrà ottenere la documentazione al fine di valutare e selezionare con calma tra diverse offerte. Ciò non vuol dire impegnarsi in qualche modo con la banca.

Una volta selezionato il conto il cliente potrà aprirlo sia in banca con un documento di identità valido, sia sul sito internet della banca seguendo le istruzioni. Se la banca è disponibile ad aprire il conto si procederà con il contratto.

Come scegliere il conto corrente (Prima parte)

 Ci sono alcune domande da porsi prima di aprire il conto corrente. In primo luogo occorre sapere che scegliere il conto corrente non è un’operazione facile. Richiede tempo, attenzione, e volontà di adoperare dei confronti tra le diverse offerte. Successivamente, subentrano delle esigenze.

Aprire il conto per motivi famigliari

Quando si apre un conto utlizzato da più persone saranno molteplici le operazioni che probablmente si effettueranno ogni mese. Occorre stilare una media, chiedendosi quante operazioni si pensa di fare. Più le operazioni crescono più il costo variabile (se previsto dal contratto) aumenta.

Aprire un conto online o recarsi allo sportello

Utilizzare il conto corrente mediante internet implica generalmente costi minori per il cliente. Tuttavia, richiede anche maggiori attenzioni al fine di operare con la massima sicurezza senza andare incontro a frodi di sorta. Appare fondamentale chiedere alla banca quali cautele adottare, nonché consultare la pagina dedicata alla sicurezza sul sito internet del conto.

Uso della carta di debito per pagamenti o per prelievi?

Usare la carta di debito come strumento di pagamento dei propri acquisti (con i POS) solitamente non comporta spese per il cliente. Utilizzarla per prelevare contante allo sportello automatico implica invece delle commissioni, specialmente se i prelievi sono effettuati presso uno sportello automatico di una banca diversa da quella che ha emesso la carta.

Necessità di una carta di credito

Si ha bisogno di una carta di credito? Le carte di credito permettono di effettuare acquisti nei negozi, online, via telefono e in tutto il mondo. Acquisti che riguardano beni e servizi. Il rilascio e l’uso di una carta prevedono dei costi per il cliente. I costi riguardano il canone annuo e gli interessi (nel caso in cui venisse richiesto il pagamento rateale).