I giovani hanno difficoltà con i mutui prima casa

 Il giro di vite delle banche, quello che passa sotto il nome di credit cruch, sta diventando un problema sempre più urgente, soprattutto per i giovani che hanno anche un lavoro precario e quindi vedono allontanarsi il sogno della prima casa.

Un recente studio dell’IPSOS ha analizzato le basi del sistema del welfare italiano ed ha spiegato che attualmente le risorse messe a disposizione dai governi, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni delle fasce deboli della popolazione.

Un periodo di garanzia per i mutui

In questa categoria rientrano soprattutto i giovani che devono fare i conti con l’incremento del tasso di disoccupazione e che, nel caso vivano già lontano da casa, nel 50% dei casi analizzati hanno bisogno dell’aiuto economico dei genitori per arrivare a fine mese.

Insomma il vero welfare sono le famiglie, oggi che i giovani non riescono a combinare in modo ottimale  il desiderio di una casa e la necessità di un lavoro stabile per accedere facilmente ai mutui finalizzati all’acquisto della prima casa.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Sicuramente una marcia in più ce l’hanno i lavoratori che hanno già stipulato un contratto a tempo indeterminato. Con loro gli istituti di credito risultano più clementi che con i precari e gli atipici. In altri casi è chiesta comunque la garanzia dei genitori.

Intesa Sanpaolo si accorda sugli esuberi

 Il 20 marzo scoro la banca Intesa Sanpaolo aveva annunciato un accordo relativo all’uscita dalla banca di un buon numero di lavoratori appartenenti a diverse società del gruppo. In un primo momento però si era parlato di compensazione tra pensionamenti e nuove assunzioni, infatti si era detto che ci sarebbero stati subito 70 pensionati e altrettanti “ingaggi”.

Intesa Sanpaolo chiude il bilancio con buoni risultati

Intesa Sanpaolo, in questo momento, sembra aver trovato un accordo con i sindacati per cui sono stati definiti ben 600 esuberi ed è stato deciso di chiudere una società del gruppo. Secondo alcune fonti vicine ai sindacati, gli esuberi saranno incentivati economicamente sulla via del pensionamento. Altri, invece, potranno accedere al fondo del settore previsto per la banca.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

Ci sarà spazio comunque per le 70 assunzioni già indicate dall’istituto di credito, si tratterà di contratti a tempo determinato.

L’accordo descritto è stato firmato a Roma da Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Dircredito, Sinfub, Uglcredito insieme ad una delegazione della banca. La procedura in oggetto è stata avviata il 20 marzo scorso ma è stata discussa anche nel 2012, anno in cui si parlava della scissione di Ibiis, della Banca Instrastrutture Innovazione e Sviluppo e di varie altre scissioni.

Lussemburgo pronto a rinunciare al segreto bancario

 Già da qualche giorno la notizia di una possibile eliminazione del segreto bancario in Lussemburgo, paese che da sempre viene considerato un paradiso fiscale, ha iniziato a circolare negli ambienti della finanza, soprattutto dopo che il ministro delle Finanze del Lussemburgo, Luc Frieden, ha dichiarato di non essere contrario a procedere verso uno scambio automatico delle informazioni bancarie.

► Dati evasione fiscale 2012

Una dichiarazione forte, della quale si aspettava un seguito, che è arrivato questa mattina tramite la voce del primo ministro Jean-Claude Juncker. Di fronte al Parlamento del Granducato, infatti, il premier ha annunciato che lo scambio di informazioni interbancarie, voluto dall’Unione Europea e firmato da tutti i paesi nel 2005, non rappresenta alcun pericolo per il paese e per le sue finanze e sarà introdotto a partire dal 2015.

Juncker ha tenuto a precisare che la soppressione del segreto bancario non è un problema, in quanto il settore finanziario del paese non dipende dal denaro sporco o dai proventi dell’evasione fiscale. Si tratta di dichiarazioni importanti, soprattutto in un momento in cui l‘evasione fiscale sembra essere divenuto un fenomeno dilagante (basta pensare allo scandalo riguardante l’ex ministro del Bilancio francese che ha ammesso di essere un evasore fiscale).

► Fisco, Italia e Svizzera verso l’accordo

La trasparenza dei conti e delle transazioni bancarie, infatti, è uno dei presupposti delle iniziative dell’Unione Europea per il contrasto dell’evasione.

La crisi italiana potrebbe contagiare l’Europa

 Nel rapporto presentato dalla Commissione Europea sugli squilibri economici dell’Unione, emerge un dato che fa molto riflettere: l’Italia, nello specifico, è ancora in una situazione molto rischiosa e questo perdurare della crisi potrebbe avere degli effetti anche su tutto il resto dei paesi dell’Unione.
► Abbattere le barriere economiche europee per far crescere l’Europa

E’ l’effetto contagio, tanto temuto soprattutto dopo il collasso di alcuni paesi, come la Grecia e Cipro, che sembra essere trainato dalle banche che continuano ad indebolirsi e, quindi, sono incapaci di essere gli attori principali del risanamento economico.

In Italia persistono squilibri macroeconomici che richiedono monitoraggio e azione decisiva. L’andamento dell’export, la perdita di competitività e il debito elevato in una situazione di crescita condizionata richiedono attenzione per ridurre i rischi di effetti avversi.

Ciò che maggiormente spaventa gli analisti della commissione sono le condizioni del debito pubblico che rendono l’Italia debole e incapace di far fronte ad eventuali fluttuazioni dei mercati finanziari. Il che rende necessario proseguire sulla strada dei rinnovamenti strutturali che possano ridurre il rapporto debito/Pil.

Urgenti, secondo Bruxelles, soprattutto misure mirate alla riduzione della pressione fiscale per favorire la crescita e l’applicazione delle riforme adottate negli ultimi mesi per sostenere il consolidamento dei conti e liberare il potenziale di crescita. Inoltre, il rapporto evidenzia una sofferenza delle imprese italiane che sono troppo specializzate e low-tech, incapaci, quindi, di reggere la concorrenza.

► Krugman parla dei problemi dell’Europa

Un problema che può essere risolto solo con incentivi per la ricerca e lo sviluppo e per il miglioramento dell’istruzione.

Minacciate dal rating le banche slovene

 La prossima nazione a cadere sotto gli attacchi della crisi non la possiamo prevedere. C’è chi parla della Francia, chi dell’Italia, chi se la prende con la Slovenia. Di certo, quest’ultimo paese è quello che sta subendo di recente l’attacco delle agenzie di rating.

La Germania adesso colpirà la Slovenia

Fitch, infatti, ha deciso di tagliare il rating di ben cinque banche, tra cui i due maggiori istituti di credito del paese, si tratta della Nova Ijubljanska banka e la Nova kreditna Maribor. Nel dettaglio, il rating delle banche colpite da Fitch è passato dal livello BBB- al livello BB-. La decisione, secondo l’agenzia di rating, nasce dalla considerazione dell’incertezza economica del momento e dal fatto che il paese, a livello statale o governativo che dir si voglia, non ha ancora in mente un piano concreto di salvataggio.

Investimenti a rischio nei paesi della black list

Adesso la Slovenia dovrà impegnarsi nel salvataggio delle sue banche che a detta degli analisti, devono fare i conti con un deterioramento dei crediti. In pratica, gli istituti di credito in questione hanno prestato denaro a tante aziende che adesso si trovano a non poter corrispondere le rate del mutuo acceso in passato. La Slovenia, per la ricapitalizzazione delle 5 banche sottoposte al downgrade di Fitch, deve tirar fuori ben 1,6 miliardi di euro.

Nuove regole per le commissioni sulle carte di credito?

 A Bruxelles, ma anche all’interno dei diversi paese dell’Unione, si sta discutendo sulle nuove normative per la carta di credito, al fine di renderne più agevole l’utilizzo e incoraggiar, così, l’utilizzo di metodi di pagamento alternativi al contante. La prima mossa che si sta studiando è quella del taglio delle commissioni interbancarie.Si tratterebbe di un grande vantaggio per i cittadini ma, come insegna l’esperienza della Spagna, se la normativa non sarà ben elaborata rischia di rivelarsi l’ennesimo salasso per coloro che utilizzeranno questo metodo di pagamento.► Tutte le differenze tra le carte di credito

Le commissioni che i consumatori pagano adesso per l’utilizzo delle carte di credito sono quelle relative all’esercente che effettua la vendita, ossia le commissioni che la banca dell’esercente paga alla banca di colui che ha acquistato. A Bruxelles stanno lavorando per far abbassare l’ammontare di queste commissioni, con l’obiettivo che questo risparmio dell’esercente si trasformi anche in un risparmio per il consumatore.

Ma questo meccanismo così semplice si potrebbe trasformare in aumento delle spese per i consumatori: le banche potrebbero compensare i minori introiti derivanti dalle commissioni con un aumento del costo dei prodotti finanziari. La conseguenza, oltre al maggior esborso per i cittadini, sarebbe il ritorno all’uso del contante, ossia proprio quello che si cerca di evitare.

Finanziamento chirografario ordinario fisso

Il mutuo o finanziamento chirografario si distingue dal mutuo ipotecario perché il finanziamento ha come garanzia non l’ipoteca sulla casa ma un altro tipo di garanzia che i clienti negoziano con l’istituto di credito erogatore del finanziamento.

In una “puntata” precedente abbiamo visto le caratteristiche del Finanziamento chirografario ordinario variabile ed ora vediamo insieme lo stesso finanziamento a tasso fisso. Si tratta di un prodotto da rimborsare in breve o medio periodo e può sia assumere la forma di una fideiussione o essere più vicino ad una cessione del credito.

Nel prestito conta l’affidabilità del richiedente

Il tasso fisso del finanziamento resta tale per tutto il periodo d’ammortamento e l’importo delle singole rate è elevato. Il tasso fisso è consigliabile per chi non crede che i tassi del mercato possano in qualche modo ridursi o per chi  a livello personale non se la sente di affrontare un tale rischio.

Il tasso fisso è sicuramente consigliabile per chi non vuole avere sorprese nel corso del tempo e quindi vuole essere sicuro che tutte le rate siano sempre identiche.

La Tercas fa un esempio di finanziamento spiegando i costi di un prestito chirografario di 10.000 euro da rimborsare in 5 anni o meglio in 60 rate. Il TAEG proposto è del 13,60 per cento. Non è previsto che possano accedere al prodotto le imprese, le società commerciali, le ditte individuali e i professionisti.

Le offerte Cofidis su PrestitiOnline

 Alla fine di marzo abbiamo appreso che ci sono le offerte di Ubi Banca su Mutuionline e nel dettaglio abbiamo poi visto il fisso della Banca Popolare di Bergamo e il variabile Sempre Light della Popolare di Bergamo.

Sempre il mese scorso, però, c’è stata una novità anche su PrestitiOnline dove sono approdate le offerte di Cofidis, tuttora disponibili sull’intermediario citato e su Segugio.it.

Cofidis è la società francese che si è specializzata in questi anni nel credito a distanza e sebbene abbia fatto il suo ingresso su PrestitiOnline soltanto di recente, è presente nel nostro paese da almeno 15 anni. Fa parte infatti del Gruppo Europeo Cofidis Partecipations.

L’offerta di Cofidis, per il momento, sembra essere rivolta soprattutto a coloro che cercano di acquistare a rate le auto nuove o quelle usate, oppure a coloro che devono sostenere delle spese per l’arredamento o la ristrutturazione della casa.

Il piano d’ammortamento è variabile e mediamente si assesta sui 72 mesi, periodo in cui è rimborsata una cifra pari a 15 mila euro a tassi molto bassi rispetto a quelli medi del mercato.

Il presidente del gruppo MutuiOnline ha dichiarato di essere molto contento della partnership per via del fatto che l’offerta della sua azienda si sta ingrandendo in modo molto interessante.

Il variabile Sempre Light della Popolare di Bergamo

 Le offerte di Ubi Banca su Mutuionline sono la grande novità della fine del mese di marzo. Ci saranno quindi, sulle pagine di questo intermediario, le offerte di mutuo a tasso fisso e variabile degli istituti di credito del gruppo Ubi Banca.

Il mutuo Formula Open

Abbiamo già preso in considerazione le caratteristiche del fisso della Banca Popolare di Bergamo e ora analizziamo le condizioni del mutuo a tasso variabile. I vantaggi del finanziamento variabile sono nelle condizioni esclusive proposte per chi chiede il mutuo tramite Mutuionline, le spese d’istruttoria ridotte e lo spread decrescente.

Partiamo da questi ultimi due punti che poi sintetizzano i costi del mutuo. Le spese d’istruttoria sono pari a 750 euro, cui bisogna aggiungere le spese di perizia che variano a 275 euro per i finanziamenti fino a 250 mila euro ma possono essere anche di 500 euro per i finanziamenti superiori. Non ci sono invece spese per l’incasso della rata o per la gestione della pratica.

Con questo mutuo si può finanziare fino all’80 per cento del valore dell’immobile e non più di 500 mila euro.

Il tasso variabile si compone invece dell’Euribor 360 1 mese più lo spread iniziale del 3 per cento. Il differenziale, poi decresce dello 0,05% ogni cinque a partire dal quinto anno in poi.

Il fisso della Banca Popolare di Bergamo

 Il mutuo a tasso fisso della Banca Popolare di Bergamo è una delle offerte di Ubi Banca su Mutuionline. L’istituto di credito in questione, infatti, fa parte del gruppo Ubi Banca. I vantaggi e e le promozioni, secondo la prima recensione dell’intermediario sono nelle condizioni esclusive per chi accende il mutuo online e l’esiguità delle spese d’istruttoria.

Il mutuo PreFix della Banca Carime conviene davvero?

I destinatari del prodotto sono persone fisiche maggiorenni che alla scadenza del mutuo non abbiano superato gli 80 anni. Le finalità consentite per il mutuo sono l’acquisto della prima o della seconda casa, oppure la ristrutturazione.
Come dicevamo, si tratta di una proposta a tasso fisso dove l’importo massimo finanziabile è l’80 per cento del valore di perizia dell’immobile fino ad un massimo di 500 mila euro. Le durate previste per il piano di rimborso variano da 5 a 30 anni e la frequenza delle rate può essere mensile o semestrale.

Il calcolo del tasso parte dall’IRS di periodo rilevato l’ultimo giorno del mese, cui poi deve essere aggiunto uno spread del 3,25%. Il mutuo in questione prevede anche un periodo di preammortamento che varia da 3 a 24 mesi e corrisponde in genere al tasso d’interesse annuo del mutuo. Le spese d’istruttoria che sono considerate esigue, sono di 750 euro.