Ignazio Visco chiede alle banche di non distribuire dividendi

 Ignazio Visco, dopo che a febbraio, nel suo intervento al Forex di Bergamo, aveva chiesto che alla Banca D’Italia venissero concessi maggiori poteri per rimuovere i vertici delle banche e impedire agli istituti in perdita di distribuire i bonus, interviene nuovamente per chiedere un ulteriore giro di vite per le banche.
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Il governatore, infatti, si scaglia nuovamente contro i superbonus dei manager bancari chiedendo che le banche che per il 2012 hanno i conti in rosso o che hanno l’indice patrimoniale inferiore al livello comunicato dalla Vigilanza di non distribuire i dividendi.

Consapevole che le banche e i loro amministratori potrebbero trovare l’escamotage per aggirare la norma, Visco precisa anche che gli stipendi dei manager, fissi o meno che siano, non dovranno subire alcun aumento per il prossimo anno.

Per ora, quello di Via Nazionale è solo un invito a mantenere un adeguato livello di moralità alle banche, nel senso che gli istituti hanno il dovere di adeguarsi alle difficili condizioni del paese  e prendersi, in questo modo, carico della loro responsabilità per il presente e il futuro del paese.

► Ignazio Visco interviene sul ruolo delle banche centrali

Un invito, comunque, che potrebbe trasformarsi in una ondata di controlli e nuove norme se le banche continueranno a non seguirlo.

 

 

Calano i prestiti alle imprese e alle famiglie

 Bankitalia ha diffuso i dati relativi all’andamento dei prestiti nel mese di gennaio 2013 e le cifre non attestano ancora segnali positivi per l’economia italiana, in particolare nel rapporto tra gli istituti di credito e il settore produttivo e quello delle famiglie italiane.

I prestiti in Italia sono più costosi

Secondo questi dati, infatti, nel mese di gennaio 2013 i prestiti al settore privato hanno visto una riduzione su base annua pari all’1,6%, mentre quelli alle famiglie hanno invece fatto registrare, sempre su base annua, un calo dello 0,6%. Chiudono il quadro i dati relativi ai prestiti concessi a società finanziarie che sempre su base annua fanno registrare una flessione del 2,8%.

L’intero settore dei prestiti quindi si trova ancora interessato da un calo generale rispetto anche al relativo mese di dicembre 2012.

Anche i mutui costano di più nello Stivale

Accanto alla diminuzione dei prestiti, però, rimangono abbastanza stabili i tassi dei mutui, che rimangono invariati al 3,92% per quanto riguarda i finanziamenti erogati alle famiglie. Sale invece il tasso relativo all’erogazione di credito al consumo che si porta ad una percentuale del 9,59%.

Diminuiscono invece gli interessi sui soldi messi a conto corrente, ovvero gli interessi passivi sui depositi che arrivano a toccare la percentuale dell’1,17% perdendo altri punti percentuale rispetto la situazione che si poteva osservare nel mese di dicembre 2012 (1,25%).

Iganzio Visco interviene sul ruolo delle banche centrali

 Ignazio Visco, il governatore della Banca d’Italia, ha parlato di fronte al pubblico che lo attendeva all’Accademia dei Lincei. Il suo è stato un intervento molto diplomatico, ma ha comunque trovato il modo di lanciare un messaggio molto forte alla politica italiana, dicendo, in primo luogo, che chi ha un ruolo molto importante, come essere al vertice di una istituzione bancaria, dovrebbe concentrare i suoi sforzi nella gestione dell’organismo di cui sono a capo:

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La legittimazione delle banche centrali viene dalla competenza, dalla moderazione, dall’orientamento al medio lungo periodo, dal rifiuto di assumere compiti esulanti dai propri ruoli primari.

Un riferimento neanche troppo velato alla possibilità di un suo prossimo coinvolgimento nel governo, ma non solo. Infatti il suo è stato un discorso di ampio respiro sul ruolo che questo tipo di istituzioni ha avuto, e sta ancora avendo, nella gestione della crisi economica e finanziaria.

La crisi finanziaria ha fatto emergere una serie di problemi nel funzionamento, nella regolamentazione e nella supervisione dei mercati finanziari. La stabilità finanziaria si è riproposta come obiettivo fondamentale della politica economica e le banche centrali sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale. E’ importante che i regolatori e i supervisori siano attenti a mantenere a debita distanza lelobby del settore finanziario.

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Per continuare su questa strada, secondo il numero uno di via Nazionale, è importante che le attività delle principali istituzioni monetarie siano coordinate attraverso un continuo scambio di informazioni e l’uniformazione delle regole, riferendosi principalmente al progetto di unione bancaria europea:

il progetto di un’unione bancaria è ambizioso ma va nella giusta direzione. E’ necessario accelerare la transizione verso un sistema uniforme di regole e di supervisione sul sistema finanziario.

 

Bollettino della Banca d’Italia sulla finanza pubblica

 Le entrate fiscali del 2012 sono state in leggero aumento rispetto al 2011. E’ quanto emerge dal bollettino della Banca d’Italia sulla finanza pubblica del nostro paese per l’anno appena concluso. Nello specifico le entrate sono salite a 409 miliardi, così come è cresciuto anche il debito di 81,5 miliardi, rimanendo però sotto la soglia dei duemila miliardi.
► Dati Bankitalia su prestiti e depositi

Nel dettaglio dei conti fatti da Bankitalia si legge che le entrate fiscali sono state l’1,7% in più rispetto al 2011, con una diminuzione, però,  a dicembre, quando è stato registrato un gettito pari a 68,985 miliardi, ossia il 4,44% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011 (72,192 miliardi di euro).

Il debito delle pubbliche amministrazioni è sceso sotto la soglia dei 2mila miliardi di euro che era stata raggiunta a novembre del 2012. Ora ammonta a 1.988,363 miliardi, in calo dell’1,6% rispetto al mese precedente. Ma la stessa diminuzione non è presente se si raffronta il dato mensile con quello annuale: da dicembre 2011 a dicembre 2012 il debito pubblico italiano è cresciuto di 81,517 miliardi.

► Nuovo massimo storico debito pubblico

Un incremento dovuto per oltre un terzo al sostegno finanziario ai Paesi dell’area dell’euro (29,5 miliardi di euro). Un sostegno che nel triennio 2010-12 è stato pari a 42,7 miliardi: 10 per la Grecia, 5,7 miliardi per European Stability Mechanism (Esm) e 26,9 miliardi per lo European Financial Stability Facility (Efsf).

Commissariata Banca Popolare di Spoleto

 Si è conclusa come tutti si aspettavano l‘ispezione della Vigilanza della Banca d’Italia nell’Istituto umbro. La Banca Popolare di Spoleto, dopo che le sue azioni erano state sospese questa mattina, è stata commissariata con decreto datato 8 febbraio disposto su proposta di Via Nazionale.
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I commissari straordinari che si occuperanno di vigilare sull’istituto sono: Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, affiancati dal comitato di sorveglianza composto da Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio. I nominati, che opereranno sotto la supervisione della Banca d’Italia, dovranno garantire il regolare svolgimento dell’attività dell’Istituto e garantire  la piena tutela dei diritti dei depositanti e dei creditori sociali.

Qual è il motivo di questo commissariamento?

La BPS è al centro di una vicenda piuttosto intricata che vede anche la partecipazione di MPS. Il Monte dei Paschi, infatti, durante la scorsa estate aveva rotto il patto che la legava alla cooperativa Spoleto Credito e Servizi (Scs), che controlla la BPS, il cui direttore si dimise nel 2011, che ora si trova al vertice della cooperativa di credito che detiene il 51% del capitale della banca.

► Visco interviene su caso MPS

Gli impegni prevedeva che la SCS avesse trovato un compratore per un pacchetto di azioni della MPS (26%) o acquistarle essa stessa, per un totale di circa 70 milioni di euro. Ma ancora la situazione non si è sbloccata e il blocco delle azioni e il commissariamento sono il passo naturale per garantire trasparenza e correttezza ai vertici dell’Istituto.

Visco interviene su caso MPS

 Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è intervenuto al Forex di Bergamo per parlare della situazione del paese. Rassicurando i presenti sulla buona salute del sistema italia bancario ed economico– il governatore ha anche tenuto a ribadire che per la seconda metà del 2013 è prevista la ripresa.

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Ma non è ancora tempo di deporre le armi. Visco precisa che il superamento della crisi economica che sta dilaniando il paese è possibile, ma solo se si continuerà a fare i passi giusti sulla strada del rigore.

In primo luogo la ripresa è legata a filo doppio con l‘equilibrio dei conti del nostro paese. Sono proprio i conti che, infatti, interessano gli investitori internazionali per decidere se dare o meno fiducia al paese.

Il mantenimento dell’equilibrio dei conti pubblici è la precondizione, non l’ostacolo alla crescita. Pur con la dovuta attenzione alla necessità di mitigare le conseguenze di natura sociale e distributive i programmi di risanamento devono continuare.

► Supervisione europea banche

Non mancano parole di conforto anche sulla questione di MPS. Secondo Visco, le gravi vicende che hanno colpito l’Istituto non pregiudicano la salute del sistema bancario italiano nel suo complesso. Ma, per evitare simili situazioni in futuro, Visco chiede che siano dati maggiori poteri a Bankitalia.

Dati Bankitalia su prestiti e depositi

 Il numero dei prestiti concessi a dicembre è ancora in calo, anche se quelli concessi alle famiglie sono aumentati in misura maggiore rispetto a quelli delle imprese. E’ quanto emerge dai dati di Bamkitalia sulla situazione dei prestiti in Italia per il periodo di dicembre 2012. Nello specifico si è registrata una contrazione dello 0,9% dei prestiti al settore privato su base annua, che mette in evidenza come si sia avviato un trend positivo (a novembre la contrazione è stata dell’1,5%).

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Sono le imprese a soffrire di più del perdurare di questa situazione, con una contrazione del 2,2% a fronte del -3,4% del mese precedente. Per le famiglie, invece, si è registrata una diminuzione dei prestiti concessi dello 0,5%.

Controtendenza il dato riguardante i depositi bancari. Per il mese di dicembre si è attestato un aumento dei depositi privati del 6,9% (6,6% a novembre).

Buoni anche i dati sul costo del denaro. I tassi di interesse applicati sui prestiti e i finanziamenti per l’acquisto delle abitazioni sono diminuiti al 3,92% rispetto al 4,05% di novembre, mentre quelli per il credito al consumo sono calati al 9,06% (9,49% a novembre).

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A patire ancora le società non finanziarie, per le quali i tassi di interesse sono calati solo per i prestiti inferiori al milione di euro (4,43% a dicembre contro il 4,49% di novembre), mentre per i prestiti oltre il milione i tassi sono saliti al 3,15%, dal 3,06% a novembre.

 

 

Bankitalia contraria al commissariamento di Mps

 Per Bankitalia non si sta pensando al commissariamento della banca Monte dei Paschi di Siena. Il governatore Ignazio Visco ha escluso questa ipotesi di commissariamento dicendo che la normativa vigente non la prevede. Anche il presidente Alessandro Profumo dice che la Mps non deve essere commissariata.

Indagine per truffa nel caso Mps

Per cercare di salvare Mps la fondazione ha affermato di essere pronta a cedere un altro pacchetto di partecipazioni scendendo sotto il 33,5%. L’Amministratore Delegato di Mps Viola ha detto: “I 3,9 miliardi dei Monti-bond bastano per coprire le perdite”.

Poi ha affermato: “Non è in ginocchio. La situazione della banca è sotto controllo, non ci sono criticità. La banca è solida”.

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La procura intanto avanza nelle sue indagini e ora c’è l’accusa di truffa per Mussari e Baldassarri relativamente alle operazioni che sono state fatte dopo l’acquisizione di Antonveneta e che secondo i pm di Siena erano servite per spalmare il debito di Mps nel bilanci successivi. Le verifiche fiscali su Mps riguarderebbero la vendita di Palazzo dei Normanni a Roma per 142 milioni di Euro e la plusvalenza di 120 milioni scaturita dal rastrellamento di azioni Unipol.

► Cosa pensa la politica dell’affare MPS

Secondo l’Ue l’Italia deve chiarire quanto è successo e come è funzionato in passato. Le indagini si stanno concentrando su 8 bonifici usciti in 11 mesi per un totale di oltre 17 miliardi con destinazione Amsterdam, Madrid e Londra.

FMI mette l’economia italiana sotto la lente di ingrandimento

 Al vaglio degli ispettori del Fondo Monetario Internazionale i conti di 16 paesi del mondo. Oltre all’Italia, sotto la lente di ingrandimento finiranno anche Svizzera, Canada, Belgio, Austria, Emirati Arabi, Argentina, Singapore, Congo, Guatemala e Vietnam. Il programma è il Financial sector assessment program e non è la prima volta che il nostro paese riceve visitatori da Washington, la precedente è stata in occasione dello stesso programma nel periodo 2004-2006.

Fmi su USA, Europa e politiche monetarie

Gli ispettori del Fondo Monetario sono arrivati allo scopo di fare un controllo sullo stato di salute dei conti italiani e, più genericamente, di tutto il sistema finanziario del paese, e prenderanno in esame la solidità del sistema bancario, le modalità di supervisione e l’efficacia dei regolatori, visitando Consob, Abi, Bankitalia e le principali associazioni di categoria.

Le intenzioni del Financial sector assessment program del Fondo Monetario Internazionale sono quelle di trovare e arginare delle potenziali situazioni di pericolo per il paese. Per l’FMI, infatti, è meglio prendere provvedimenti prima che il problema, o i problemi, si manifestino nella loro realtà. L’analisi del programma si focalizza su efficienza del sistema creditizio (soprattutto riguardo alle norme sulla trasparenza e all’attività dei regolatori), la solidità delle banche, le riserve di liquidità e la capitalizzazione dei grandi istituti.

Bankitalia sulla debolezza economica dell’Italia

Ma questa visita ha fatto scatenare più di una polemica: il Fondo Monetario Internazionale che ha sempre avuto parole molto dure per l’Italia e per il suo sistema di gestione economica. I primi a manifestare rimostranze sono stati Bankitalia e Abi.

 

Revisione stime Pil 2013

 La Banca d’Italia ha stimato nell’ultimo bollettino un calo del Prodotto interno lordo pari 2,1% nel 2012 e di conseguenza ha anche operato una revisione al ribasso delle stime previste per l’anno in cors.

Pil

Il Pil, come riporta a ragion veduta il Bollettino, diminuirà dell’1% alla fine dell’anno in corso e non dello 0,2%, come valutato precedentemente, a causa del peggioramento del contesto internazionale e del perdurare della debolezza dell’attività nei mesi più recenti.

Crescita nel secondo semestre

Nel documento che si configura come una sinossi del bollettino, gli esperti chiariscono che il panorama è tuttavia una prima proiezione di un ritorno alla crescita nella seconda metà del 2013, sia pure su ritmi blandi e con ampi margini di miglioramento, ma anche con ampi margini di incertezza.

Il rilassamento finanziario e dunque la graduale ripresa degli investimenti, oltre al parziale miglioramento del clima di fiducia, dovrebbero agevolare la ripartenza economica. In un siffatto quadro Bankitalia ha annunciato che la dinamica del prodotto rimarrebbe comunque negativa nella media del 2013 e tornerebbe leggermente positiva nel 2014.

2014

Per l’anno prossimo la previsione è positiva soltanto per lo 0,7%.