Sempre meno i prestiti a famiglie e imprese ad ottobre 2013

 La Banca d’Italia ha recentemente diffuso i dati definitivi relativi all’andamento dei prodotti bancari e finanziari nel mese di ottobre 2013. Il primo dato che salta all’occhio all’interno dell’ultimo bollettino pubblicato dall’Istituto di Via Nazionale è relativo al settore dei prestiti, che nel corso del decimo mese dell’anno ha fatto registrare ancora un importante calo. 

In Italia i pagamenti in contante sono sempre superiori a quelli elettronici

 Il rapporto di Bankitalia “Sepa e i suoi riflessi sul sistema dei pagamenti italiano” ha mostrato dati che confermano come in Italia l’utilizzo dei pagamenti con strumenti diversi dal contante siano sempre pochi. L’Italia è ultima in Ue per quanto riguarda questo tipo di considerazione. Le transazioni eseguite attraverso il contante in Italia sono l’83% mentre in Europa la media è del 65%.
Gli italiani continuano a concentrarsi sul contante quindi per i pagamenti e sembrano sempre scettici sulle altre forme più moderne per eseguire le transazioni, come le carte di credito e di debito, i bonifici e gli assegni.
Il rapporto di Bankitalia mostra come il numero di operazioni pro capite fatte con strumenti diversi dal contante siano 71 mentre la media europea è di 187.
In Europa, come detto, si utilizzano maggiormente strumenti diversi dal contante per effettuare i pagamenti rispeto all’Italia. Al primo posto in questa classifica c’è l’Olanda con 349 operazioni pro capite annue. Al secondo posto c’è il Regno Unito con 292 operazioni annue pro capite, seguono la Francia con 276 e la Germania con 222. L’Italia è molto sotto il numero di transazioni senza il contante fatte da questi Paesi. In classifica anche la Spagna è sopra l’Italia con 125 operazioni annue pro  capite.
Tra gli strumenti di pagamento alternativi al contante, in Italia tra i più utilizzati ci sono gli assegni che sono anche tra i più costosi. Le operazioni fatte in assegni in Italia sono 19 pro capite, mentre quelle con carte sono circa il 40% del totale e quelle con bonifico circa il 15%-17% con una media europea che è del 30%.

Prestiti a imprese e famiglie in diminuzione e tassi di interesse leggermente più bassi

 I dati comunicati da Bankitalia mostrano a ottobre un crollo dei prestiti alle imprese e alle famiglie. Il confronto con ottobre 2012 vede una diminuzione dei prestiti alle famiglie dell’1,3%, mentre quelli alle imprese non finanziarie sono scesi del 4,9% sempre nel confronto su base annua. Il dato sui prestiti al settore privato in un anno mostrano una contrazione del 3,7%. Una diminuzione importante considerando che anche negli anni precedenti le banche si sono dimostrate meno propensi a concedere finanziamenti a imprese e famiglie.
Per quanto riguarda i tassi di interesse sui finanziamenti erogati, quelli alle famiglie per l’acquisto della casa sono stati del 3,9% a ottobre. I tassi di interesse per il credito al consumo sono stati del 9,28% sempre a ottobre. In tutti e due i casi si registra una lieve diminuzione rispetto al mese di settembre, quando i tassi di interesse sull’acquisto della casa erano al 3,97% e quelli sul credito al consumo erano al 9,61%. I tassi di interesse per i prestiti alle società non finanziarie per un importo che è fino a 1 milione di euro sono invece aumentati al 4,49% a ottobre dal precedente 4,33% di settembre. In diminuzione invece i tassi di interesse sui prestiti superiori a 1 milione di euro che sono al 2,86% a ottobre dal precedente 2,98% di settembre.
In crescita a ottobre i depositi bancari del settore privato al 5,4% rispetto al 3,6% di settembre. In diminuzione la raccolta obbligazionaria su base annua al 7% dal 7,2% del precedente mese. Le sofferenze bancarie non mostrano variazioni anche se rimangono su livelli massimi.

Bankitalia mostra un’Italia quarta per pressione fiscale e seconda per debito pubblico

 Gli ultimi dati sulla situazione economica in Europa vedono spesso l’Italia in fondo alla classifica. I dati sul potere di acquisto delle famiglie piuttosto che quelle sulla disoccupazione giovanile pongono l’Italia tra le ultime dell’Europa. Per diversi indicatori, Paesi come la Grecia, la Spagna e l’Irlanda si giocano con il nostro l’ultimo posto. Per quanto riguarda, invece, la classifica dei Paesi europei con la più alta pressione fiscale, il nostro Paese è tra i primi, ma non c’è da essere allegri. La stessa cosa per il debito pubblico.
La pressione fiscale in Italia è al 44% sul Pil nel 2012. In crescita rispetto al precedente anno quando era al 42,5%.
I dati diffusi da Bankitalia vedono quindi l’Italia al quarto posto in Europa insieme alla Finlandia e al sesto posto nella Ue nella classifica dei Paesi europei per quanto riguarda la pressione fiscale.
I dati sul debito pubblico mostrano invece l’Italia al secondo posto. Al primo posto c’è ancora la Grecia e per ora non sembra attaccabile in questo non invidiabile primato. Nel rapporto tra debito pubblico e Pil i dati del 2012 vedono l’Italia al primo posto. Sul debito pubblico in Europa non sono messe bene neanche Portogallo e Irlanda.
Dal report di Bankitalia si vede anche che i prestiti della Banca Centrale Europea (Bce) alle banche italiane sono diminuiti a novembre. La riduzione è di quasi 3 miliardi di euro, dai 230 miliardi di ottobre ai 227,6 miliardi di novembre.

Moody’s ritira il rating di lungo termine su Banca delle Marche

 L’agenzia di rating americana Moody’s ha recentemente ritirato il rating di lungo termine, ovvero il suo giudizio di affidabilità dell’istituto, di Banca delle Marche, realtà bancaria italiana che nell’ultimo periodo è stata interessata da alcuni problemi. A partire dallo scorso mese di settembre, infatti, Moody’s ha declassato il profilo della banca facendo passare il suo rating di lungo termine dalla categoria B3 alla categoria Caa1. 

Il rapporto di Bankitalia mostra meno prestiti a imprese e famiglie e export in calo al sud

 Lo studio di Bankitalia sulle economia regionali mostra la diminuzione dei prestiti bancari per le famiglie e le imprese nel nostro Paese e l’allargamento del divario tra nord e sud. I prestiti delle banche sono in diminuzione in tutti i settori produttivi, mentre il sud paga problematiche strutturali e la scarsa presenza di aziende innovative e di domanda estera. Il credito concesso al sud è minore e gli interessi sono anche più alti per effetto della presenza della criminalità. L’accesso al credito è quindi più difficile per problemi di sicurezza.

Le tipologie di prestito del gruppo bancario Credito Valtellinese

La situazione caratterizzata dalla sofferenza bancaria continua nel nostro Paese. Il problema del debito in Italia non è solo quello pubblico, ma anche quello privato. In effetti, sono molti gli italiani che non riescono più a pagare le rate dei prestiti o dei mutui e questo ha portato le banche ad essere maggiormente attenti nel concedere i finanziamenti. Una realtà che rischia di bloccare la crescita e gli investimenti.

La Bce potrebbe fornire liquidità solo alle banche che finanziano le imprese

Tra i dati di Bankitalia ci sono anche quelli sull’export che vedono buoni risultati per il nord-est e per il centro, mentre anche qui il sud mostra una condizione più arretrata. Nel confronto tra i primi sei mesi del 2013 e lo stesso  periodo dell’anno precedente, l’export è cresciuto nel nord est dello 0,8%, molto bene nel centro con il +2.8% e più o meno invariato nel nord-ovest con il -0,2%. Nel sul, invece, l’export è crollato facendo registrare un dato molto alto con il -9,2%. Nel rapporto di Bankitalia si legge che il sud è stato penalizzato dalla dinamica dei prodotti petroliferi, dei prodotti in metallo e dei macchinari.

Aumentano le compravendite immobiliari nel terzo trimestre 2013

 Nel corso del terzo trimestre 2013 anche il settore immobiliare italiano ha cominciato a dare i primi, timidi segnali di ripesa, che a livello macroscopico si possono individuare in un aumento del numero delle compravendite. Non si può, tuttavia, parlare ancora di una vera e propria inversione di tendenza, per la quale bisognerà aspettare i prossimi mesi.  

I Sistemi di Informazioni Creditizie – SIC – e la Centrale Rischi

 Nel mondo del credito vengono costantemente utilizzate delle banche dati informatiche in cui le banche e gli istituti di credito sono soliti registrare le informazioni relative ai clienti che richiedono un prestito o un finanziamento. Si tratta dei Sistemi di Informazioni Creditizie – o SIC – a volte chiamati anche Centrale Rischi, come il database in dotazione della Banca d’Italia. 

Le previsioni di Bankitalia sul mercato immobiliare italiano del 2014

 La Banca d’Italia ha recentemente stilato un rapporto intitolato Rapporto sulla stabilità finanziaria del paese, in cui ha tracciato un quadro approfondito dell’andamento dell’economia italiana per i prossimi mesi e ha illustrato eventuali possibilità di ripresa o aree di incertezza del quadro generale.