Ci sono novità importanti da prendere in esame oggi, a margine di una recente mossa della BCE. La Banca centrale europea (Bce) continuerà ad alzare i tassi di interesse “in modo significativo e costante”, nonché a mantenerli su “livelli sufficientemente restrittivi da garantire un tempestivo ritorno dell’inflazione al suo obiettivo di medio termine del 2 per centesimo”.
Questo quanto comunicato dal Consiglio direttivo della Bce, che oggi ha deciso un ulteriore rialzo dei tassi di 0,5 punti. L’organo di vertice dell’Eurotower aggiunge che prevede di proseguire con la stretta monetaria. In particolare, “alla luce delle pressioni inflazionistiche di fondo”, verrà deciso un nuovo aumento di 0,5 punti nella prossima riunione del Consiglio direttivo della Bce, che si terrà il prossimo 16 marzo. A quel punto, verrà valutato il prossimo percorso della politica monetaria.
Arriva una potenziale svolta particolarmente importante direttamente dalla BCE. La Banca centrale europea ha pubblicato di recente un codice di condotta migliorato per tutti i funzionari di alto livello della BCE. Queste nuove regole, preparate dal Comitato etico indipendente della BCE, impongono ulteriori restrizioni alle transazioni finanziarie private dei funzionari di alto livello della BCE, compresi i membri del Consiglio direttivo, del Comitato esecutivo e del Consiglio di vigilanza.
Il vaccino contro il Coronavirus aprirà diverse prospettiva di crescita, ma per il momento è necessario rendersi conto che vi sono ancora rischi per l’economia dettati dall’emergenza e dalla necessità di instaurare nuovi lockdown in diversi paesi dell’Unione Europea.
E’ un momento delicato anche per la Bce di Christine Lagarde: l’emergenza Coronavirus è reale e sta presentando il conto mettendo davanti a una prova difficile un’istituzione europea che si trova davanti a una crisi senza precedenti.
E’ iniziata in BCE l’era di Christine Lagarde: un periodo che se la conferenza stampa da lei tenuta è un’anticipazione del futuro, di certo ci si dovranno aspettare azioni ben diverse da quelle alle quali si era abituati con l’ex presidente Mario Draghi.
Mario Draghi ha concluso il suo mandato come presidente della Bce, e ora la banca centrale passa nelle mani di Christine Lagarde, che era al Fmi. Un presidente discusso, che alla fine però è stato applaudito da tutti i principali Governi europei.
Mario Draghi è stato il presidente del periodo più difficile, e ha portato avanti una politica monetaria osteggiata dal colosso tedesco e dalla FederalReserve, ma che alla fine ha portato a risultati sufficienti se si considera la forte crisi economica, e la strada che poi sia la Germania che l’America hanno preso.
In particolare la Federal Reserve ha finito per seguire, quest’anno, la stessa politica monetaria. Draghi, nel suo discorso di commiato, si è detto fiducioso perché la Bce “è in buone mani”:
“Oggi ci sono 11 milioni di persone occupate in più in Europa, la popolarità dell’euro è ai suoi massimi livelli e i politici dicono che la moneta unica è irreversibile. È davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno. Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani”.
Le reazioni
Alla fine Draghi ha avuto il consenso unanime dei principali membri dell’Europa, e non solo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Christine Lagarde ha ringraziato il presidente per la sua saggezza, quella che lo ha portato a difendere fino all’ultimo una politica monetaria di bassi tassi e iniezioni di liquidità anche di fronte alle forti critiche da parte di Berlino e Washington.
Anche la Merkel si è lasciata sfuggire un “Leadership cruciale per la stabilità dell’Eurozona”, lei, che da leader tedesco, ha sempre individuato nella stabilità la ricetta per il suo paese:
“Sotto la tua guida la Bce ha dato contributo importante e cruciale alla stabilità dell’eurozona. Siete stati in grado di farlo in fretta perché siete una istituzione indipendente. Dobbiamo essere in grado di difendere questa indipendenza”.
Per Macron addirittura Draghi è il “degno erede dei padri fondatori dell’Europa”, e rilancia la politica espansiva del presidente uscente i governi ad appoggiare la Bce nel continuare su questa strada per aiutare l’economia europea:
“Quello che celebriamo oggi è l’azione di un uomo che ha portato molto in alto il sogno europeo. Spetta ora a noi, cari leader portare avanti questo compito”.
Non ci sono dati macroeconomici da segnalare, nei prossimi giorni, per le Borse europee. Ma i mercati sono concentrati nel seguire le mosse delle banche centrali.
In posizione sell ci sono molti titoli: si trovano sui principali listini europei in una giornata particolare. I volumi sono scarsi e c’è ben poco da fare per provare a migliorare. Così, Piazza Affari dopo due sedute positive torna a chiudere in negativo la sessione lasciando sul terreno l’1,3% a quota 17.157 punti, proprio come Londra, mentre Parigi ha ceduto l’1,2%, Francoforte l’1,1% e Madrid lo 0,9%.
Un leggero rialzo per le Borse europee in apertura di mattinata. Milano si è collocata di poco sopra la parità. Bene anche Parigi, Francoforte e Londra. La Federal Reserve, complici i dati deludenti relativi al rapporto sull’occupazione statunitense, ha rinviato la stretta sul rialzo dei tassi.
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