La Bce potrebbe acquistare asset e continua a monitorare l’inflazione

Il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi ha detto che si potrebbe iniziare con l’acquisto di asset su larga scala se le prospettive dell’inflazione peggioreranno. Ci si prepara a una delle politiche più radicali nella storia della Bce. Draghi ha affermato che l’obiettivo non è difendere la posizione corrente, ma piuttosto aumentare significativamente il grado di accomodamento monetario. E poi ha confermato che il Consiglio direttivo è impegnato per l’utilizzo di strumenti sia non convenzionali sia convenzionali per affrontare con efficacia i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione. I commenti di Draghi sono i più espliciti finora su quello che è il programma di quantitative easing.

 Sull’inflazione i dati della prossima settimana potrebbero dare ulteriori indizi sul fatto che i guadagni dei prezzi al consumo stanno accelerando come la ripresa dell’economia o se l’area dell’euro è in bilico e vicina alla deflazione.
Draghi è stato molto preciso nello spiegare quando e come la Bce sceglierà di agire anche se è improbabile che acquisterà asset su larga scala, a meno che non si ritenga che irischi deflazionistici sono reali. L’euro è sceso dopo i commenti di Draghi ed è stato cambiato a 1,3811 dollari.

 

Bce, Draghi, non esclude un allentamento monetario

 

L’inflazione nel blocco di 18 nazioni ha rallentato allo 0,5 per cento il mese scorso , il ritmo più debole in più di quattro anni e ben al di sotto dell’obiettivo della Bce di poco inferiore al 2 per cento. Draghi ha detto il 3 aprile che la Bce è disposta a usare misure non convenzionali tra cui l’acquisto di asset se necessario, ma ha anche affermato che la cifra dipende da fattori temporanei quali i minore prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari e la tempistica della Pasqua. I dati di questo mese sono attesi il 30 aprile.

Nel forex, il cross euro dollaro rimane in trading range

 Se ci concentriamo su altri lidi abbiamo avuto una pausa sul fronte del dollaro australiano (dopo la pubblicazione dell’inflazione inferiore rispetto alle attese), che non è andato a seguire il kiwi nella sua lieve salita, mentre sul fronte sterlina la pubblicazione delle minute della Bank of England, che hanno mostrato ancora una volta l’unanimità nella decisione di non ritoccare il costo del denaro ed il quantitative easing, non ha portato a reazioni eccessive del mercato con il pound che ha continuato la strada correttiva intrapresa sul dollaro americano già dalle prime ore del mattino.

In Europa cresce il settore privato e rimane il problema inflazione

 Il settore privato della zona euro ha iniziato il secondo trimestre nel modo migliore da quasi tre anni, con la rapida crescita di nuovi ordini sostenuti soprattutto dal taglio dei prezzi delle imprese. Il settore dei servizi in Europa ha fatto meglio delle previsioni.

I dati sono incoraggianti considerando quello che si è visto per anni. L’economia cresce, ma la preoccupazione principale sono sempre le forze deflazionistiche ancora molto evidenti. Un aspetto che preoccupa la banca centrale europea (Bce) che sta lottando per portare l’inflazione all’obiettivo del 2 per cento. L’inflazione è scesa ad appena lo 0,5 per cento in marzo, il sesto mese consecutivo di quel livello che il presidente della Bce Mario Draghi ha definito una “zona pericolosa”, sotto l’1 per cento che mantiene la pressione della Bce su un possibile intervento.

 

La deflazione, il vero pericolo per i Paesi dell’Europa

 

La Bce ha già tagliato il suo tasso di interesse principale quasi a zero e ha lasciato invariata la sua politica monetaria di questo mese, ma ha aperto la porta a misure per rilanciare l’economia e riportare l’inflazione a un livello che non sia troppo basso. Tuttavia, l’indice composito Purchasing Managers di Markit, che è ampiamente considerato come un buon indicatore della crescita, ha suggerito che il sostegno economico potrebbe non essere necessario. L’indice è salito a 54 ad aprile dal 53,1 di marzo, al di sopra della soglia dei 50 che separa la crescita dalla contrazione per il 10° mese. La crescita è ancora una volta guidata dalla Germania con il resto dei Paesi europei che hanno fatto meno bene. La Francia ha mantenuto l’indice sopra 50 per il secondo mese consecutivo, ma il dato è minore della lettura precedente.

In Europa gli investitori sono cauti per la questione in Ucraina

 Il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi cercherà indizi questa settimana nelle aziende della zona euro per vedere se c’è bisogno di ulteriori stimoli all’economia per contrastare i rischi della bassa inflazione e delle tensioni geopolitiche. Gli indici mostrano che la crescita dell’attività manifatturiera tiene al ritmo più debole di quest’anno.

La disputa territoriale tra Russia e Ucraina, da dove arriva gran parte dell’energia per l’Europa, sta minando la fiducia in una ripresa già minacciata dal rafforzamento dell’euro. Ciò porta alla prospettiva che i funzionari della Bce saranno chiamati ad allentare la politica monetaria, se necessario, anche con strumenti non convenzionali come il quantitative easing.

 

Draghi, Bce, potrebbe spingere i tassi in negativo

 

Per gli economisti, la tensione in Europa orientale potrebbe facilmente innescare turbolenze abbastanza grandi da fermare il temporaneo recupero dell’Eurozona. Questo è il più grande rischio per le previsioni di crescita ottimistiche per la zona euro in questo momento.

Gli Stati Uniti stanno pensando a ulteriori sanzioni economiche contro la Russia visto che l’accordo diplomatico non ha mostrato di essere in grado di disinnescare la crisi. In tale contesto, gli indicatori di questa settimana del sentimento nella zona euro mostrano segni di cautela.

L’impatto significativo della moneta non è quindi l’unico visti i venti contrari del mercato che concernono la Cina e la Russia. Il 2014 sarà un anno impegnativo, ma la Bce è fiduciosa di potere raggiungere gli obiettivi finanziari.
L’indice Ifo della Germania sulla fiducia delle imprese si prevede che scenderà a 110,4 ad aprile da 110,7 del mese precedente. La lettura è diminuita a marzo per la prima volta in cinque mesi . Il Zew, il Centro per la ricerca economica europea a Mannheim, ha detto la scorsa settimana che l’indice di fiducia degli investitori tedeschi è sceso per il quarto mese, in parte a causa del conflitto Ucraina.

Forex, analisi del trend sul cross Euro dollaro

 Gli investitori del mercato forex dopo le prime prese di profitto che non sono state in grado di colpire ordini puri di vendita nell’euro, necessari a far partire movimenti decisi verso i più importanti livelli di supporto passanti per area 1,775.00, sembra abbiano capito quello che abbiamo cercato di far passare come concetto durante gli scorsi giorni.