Forex, Euro ancora in posizione di forza

 Si riparte dopo la pausa pasquale con i mercati forex che hanno visto un euro sotto pressione di breve periodo e borse che oggi riapriranno, facendo tornare la liquidità su livelli normali, senza dati di particolare rilievo dopo quella che abbiamo definito la “settimana dell’inflazione”.

Eurozona, in lieve miglioramento la zona periferica

 Lo scorso anno ha segnato l’uscita del Eurozona dalla crisi del debito sovrano. I dati economici hanno iniziato a migliorare dai minimi del ciclo, parzialmente grazie agli adeguamenti strutturali intrapresi dai Paesi periferici. 

Europa, la strada della ripresa è ancora lontana

 I paesi della zona euro non sono affatto vicini alla ripresa economica. Lo stesso Draghi è stato costretto a posticipare la ripresa parlando di tardo 2014 inizio 2015. Un discorso, quello del presidente della BCE, che ha gettato molti investitori nello sconforto.

La Bce compatta contro la bassa inflazione

 Non più tardi dello scorso novembre, il numero uno della Bundesbank Jens Weidmann era fermamente contrario a ogni mossa da parte della Banca centrale europea (Bce) che andasse nella direzione di stampare denaro per sostenere l’economia della zona euro. Ora le cose sono cambiate. In effetti, il capo della Bundesbank, noto per le sue posizioni intransigenti presso la Bce, è ora pronto a sostenere il quantitative easing se i suoi colleghi della Bce lo riterranno necessario.

Questo cambiamento di posizione si basa sul cambiamento della situazione. L’inflazione della zona euro ha rallentato allo 0,5 per cento dallo 0,9 per cento del mese di novembre, scendendo ben al di sotto dell’obiettivo della Bce di poco inferiore al 2 per cento. Ciò alimenta il timore che l’Europa possa essere bloccata in un prolungato periodo di bassa inflazione  o che si arrivi alla deflazione.

 

Inflazione Eurozona, non infiamma il cambio euro dollaro

 

Tale scenario rischia di minare gli sforzi fatto dai Paesi colpiti dalla crisi economica della zona euro per modellare le loro economie, e potrebbe colpire la crescita a tutti i livelli se le famiglie rimanderanno gli acquisti in previsione di prezzi più bassi in futuro.

Cercando di scongiurare il calo dell’inflazione, il Consiglio direttivo della Bce ha affermato all’inizio di questo mese che c’è unanime accordo nell’impegno a utilizzare strumenti non convenzionali per contrastare un periodo prolungato di bassa inflazione.

L’unanimità significava che anche Weidmann è d’accordo. Questo è importante perché, come leader della fazione che sostiene la linea dura, questi può limitare le misure politiche. Lo scorso maggio, per esempio, ha prevalso nel limitare la dimensione del taglio dei tassi di interesse.

Christine Lagarde, in disaccordo con Draghi, Bce

 “Diciamo quello che dobbiamo dire quando riteniamo che sia appropriato dirlo” tuona Christine Lagarde. “Non siamo guidati dall’agenda di altre istituzioni. Riteniamo da tempo che la Bce debba affrontare il tema dell’inflazione”.

Nessun programma QE a breve in Europa, afferma Ewald Nowotny

 Il probabile programma di acquisti di titoli finanziari da parte della Bce non è prossimo. Lo afferma Ewald Nowotny, il governatore della Banca centrale dell’Austria, uno dei componenti del Consiglio direttivo, che sottolinea che non è indispensabile un intervento veloce. In più, implicitamente ha preso posizione su un aspetto fondamentale di questo presunto “quantitative easing”, facendosi vedere contrario al fatto che gli acquisti riguardino titoli di Stato.

Inflazione Eurozona, non infiamma il cambio euro dollaro

 La release più attesa era però quella sull’inflazione dell’Eurozona, vero e unico termometro del sentiment in seno alla Banca Centrale Europea affinchè si prendano seriamente in considerazioni misure convenzionali e non per frenare questo processo disinflanzionistico ormai più che avviato e che solo ieri ha trovato un temporaneo stop con la conferma del dato precedente allo 0,5%.