Forex in allerta. Dopo aver toccato nuovi massimi in seguito al rilascio dei dati sul mercato del lavoro americano, gli indici di borsa d’oltre oceano hanno preso l’ascensore, andando a far segnare dei ribassi importanti. Si dice infatti, a ragion veduta, che si sale con le scale e si scende con l’ascensore, dunque quando assistiamo ad aumenti di volatilità è lecito attenderseli verso il basso, dato il cattivo risk reward fornito dalla valutazione di eventuali posizionamenti long sui massimi storici.
BCE
Bce, i suoi potenziali interventi per migliorare la situazione economica
La Bce nelle ultime riflessioni che hanno riguardato il suo operato ed i suoi potenziali interventi al fine di migliorare una situazione economica non proprio rosea (per utilizzare un eufemismo) abbiamo sostenuto, neanche troppo velatamente (anche qui utilizziamo la figura retorica appena vista), che tagli di tassi senza un’implementazione di un Quantitative Easing non sarebbero probabilmente stati sufficienti a cambiare granché.
La Bce pensa a tassi ancora bassi
Il membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce) Benoit Coeuré in un’intervista ha affermato che i Paesi della zona euro stanno vivendo una ripresa, ma possono essere necessari tassi di interesse inferiori per nutrirla. Per Coeuré, i mercati anticipano una ripresa economica e alla Bce si considera che la ripresa è già arrivata, ma si sa anche che sarà graduale e fragile. L’impegno della Bce è quello di accompagnare la ripresa probabilmente anche con tassi di interesse bassi o minori per un periodo prolungato.
Il membro della Bce ha anche affermato che non si prevedono ulteriori misure di allentamento quantitativo, ma ha aggiunto che si continuerà a seguire molto da vicino gli sviluppi e si agirà se necessario.
► Deflazione in Europa, la Bce ha pronte misure non convenzionali
Giovedì la Bce ha previsto azioni per rilanciare l’economia della zona euro e per rilanciare l’inflazione troppo bassa. La banca centrale ha mantenuto i tassi di interesse stabili allo 0,25 per cento nella sua riunione ordinaria, ma il presidente Mario Draghi ha detto che si è raggiunta l’unanimità sugli acquisti di asset, noto anche come allentamento quantitativo, che potrebbe essere necessario per affrontare l’inflazione che si è dimostrata persistentemente bassa.
Coeuré ha anche detto che la Francia deve rispettare i suoi impegni in Europa per quanto riguarda la riduzione del deficit parlando di questione di credibilità e di fiducia. Il governo francese, dopo il rimpasto, non ha perso tempo nell’indicare che cercherà di rinegoziare la scadenza per la riduzione del deficit con la Commissione europea, mettendosi in rotta di collisione con i suoi partner europei. La Francia aveva precedentemente promesso di portare il suo deficit pubblico sotto il limite trattato Ue del 3 per cento del reddito nazionale nel 2015.
La Bce pensa all’acquisto di titoli di Stato
Il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi potrebbe mettere in atto una politica diversa da quella della Federal reserve (Fed) per dare sostegno all’economia.
I funzionari della Bce cercano di debellare il rischio di deflazione, e Draghi ieri ha dato un segnale diretto affermando di essere pronto ad abbracciare una politica basata sugli acquisti di titoli di Stato su larga scala.
► Bce, difficile la situazione a causa della discesa dell’inflazione
Draghi sta usando questo strumento per convincere gli investitori che l’Europa è determinata a impedire che si arrivi a una spirale deflazionistica come quella in atto in Giappone. Allo stesso tempo, ci sono ostacoli politici ed economici all’acquisto di bond e un programma volto a stimolare i prestiti bancari potrebbe rivelarsi più efficace. Date le preoccupazioni politiche e giuridiche intorno agli acquisti di titoli di Stato, ci potrebbe essere più consenso relativamente all’acquisto di attività del settore privato.
Mario Draghi ieri ha affermato che il Consiglio direttivo della Bce è stato unanime nel suo impegno ad esplorare nuove strade politiche, compresi gli acquisti di asset. La Bce ha mantenuto il riferimento del tasso di interesse a un record minimo dello 0,25 per cento.
La reazione degli investitori alla proposta di Draghi di comprare titoli di Stato non è stata eccezionale. L’Euro Stox 600 Index è salito solo dello 0,2 per cento e l’euro è sceso dello 0,3 per cento.
Il presidente Draghi sta cercando di guidare un’economia le cui dinamiche sono diverse da quelle degli Stati Uniti, dove è più facile per la Federal reserve per guidare l’economia attraverso gli acquisti di asset.
Nella Fed continua il dibattito sui tempi dell’aumento dei tassi
Due importanti esponenti della Federal reserve (Fed) hanno affermato mercoledì che non c’è alcuna fretta per alzare i tassi di interesse e che questo sarà fatto quando si vedranno miglioramenti nell’economia degli Stati Uniti. I commenti del presidente della Fed di St. Louis James Bullard e del presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart hanno rafforzato l’idea che le politiche monetarie dovrebbero rimanere accomodanti ancora per un po’, nonostante le intense speculazioni di mercato sui tempi della decisione.
Bullard, parlando con i giornalisti nella succursale della banca centrale americana, ha affermatoche un aumento del tasso ufficiale è ancora a distanza considerevole. La settimana scorsa ha detto che l’aumento dovrebbe arrivare nel primo trimestre del prossimo anno.
► Fed, tassi bassi anche se raggiunti target inflazione e occupazione
Lockhart, che come Bullard non ha la possibilità di voto sulla politica della Fed quest’anno, ma che partecipa comunque alle discussioni, ha affermato che l’economia deve crescere a circa il 3 per cento per giustificare un aumento dei tassi nella seconda metà del prossimo anno. Parlando a Miami, Lockhart ha detto che l’economia continuerà a crescere a partire dal trimestre in corso e che questo trend si vedrà anche nei prossimi trimestri.
Sia Lockhart che Bullard hanno ribadito che i segni di una crescita debole nel primo trimestre sono probabilmente da attribuire a fenomeni temporanei come l’inverno rigido e che sono necessari diversi mesi per comprendere l’entità del crollo legato alle condizioni atmosferiche.
La Fed sta appena iniziando la sua inversione di politica monetaria che risulta essere più difficile che mai, avendo iniziato nel mese di gennaio con la riduzione del suo programma di acquisto di bond, che dovrebbe terminare entro dicembre. Il mese scorso, la Fed ha detto che ci sarà un considerevole periodo di tempo tra la fine degli acquisti di asset e il rialzo dei tassi. Il presidente della Fed Janet Yellen ha poi aggiunto che il periodo potrebbe essere di sei mesi o simile, innescando le vendite nel mercato e spingendo i trader a prevedere che il rialzo dei tassi arriverà a giugno del prossimo anno.
Il settore privato in Europa registrail migliore trimestre in tre anni
Le imprese della zona Euro hanno registrato il trimestre più trafficato in tre anni in questo inizio del 2014, ma il risultato è stato raggiunto tagliando i prezzi e questo aumenta le preoccupazioni che la deflazione possa affliggere la regione.
La Banca centrale europea (Bce) non prevede di allentare ulteriormente la politica monetaria. C’è invece una certa fiducia che non si arriverà alla deflazione e la garanzia che si metteranno in atto tutte le strategie di sostegno all’economia.
► Inflazione, in Europa è troppo bassa. Quali sono le conseguenze
Mentre la ripresa dalla profonda crisi economica in Europa è stata guidata dalla Germania, diversi indicatori mostrano che anche altri Paesi stanno crescendo.L’indice degli acquisti compositi è in crescita nel primo trimestre dello 0,5 per cento. L’indice Markit Pmi Composito, che è ampiamente considerato come un buon indicatore della crescita, è a 53,1 a marzo, sopra la di 50 che divide la crescita dalla contrazione.
Anche se i costi di produzione sono aumentati, le imprese tagliano le spese per i beni e i servizi che sono venduti a un ritmo più veloce rispetto a febbraio. I dati finali Pmi per marzo completano il miglior trimestre per l’Europa da tre anni. Ma le preoccupazioni ci sono e sono relative ai dati sui prezzi. I prezzi bassi aumentano le paure che le forze deflazionistiche si possano aggravano tra domanda debole e disoccupazione quasi da record. L’inflazione dell’Eurozona è scesa ad appena lo 0,5 per cento il mese scorso, il più basso dal novembre 2009 e ben al di sotto dell’obiettivo del 2 per cento della Bce.