La Bce mantiene il tasso a 0,25%

 La Banca Centrale Europea (Bce) ha mantenuto il tasso dello 0,25% del costo del denaro, che è il più basso a livello storico, nei Paesi dell’Europa. La parola d’ordine però è sempre quella di abbassare il debito pubblico. Lo dice il Presidente della Bce Mario Draghi che invita i governi a lavorare sulla spending review e a ridurre il deficit. Una raccomandazione quella di Mario Draghi che si riferisce anche al miglioramento dei servizi pubblici e a limitare l’introduzione di ulteriori tasse. Il bilancio dei Paesi europei deve quindi essere a posto, ma senza che questo costi ulteriori sacrifici per le persone. Sembra essere questo l’invito del Presidente della Bce.

Il taglio del costo del denaro della Bce ha portato cambiamenti ai mutui

 La decisione della Banca Centrale Europea (Bce) di qualche tempo fa di tagliare il costo del denaro dallo 0,50% allo 0,25% ha un impatto sui mutui sia per quelli a tasso variabile sia per quelli a tasso fisso. Un cambiamento che di base è favorevole a chi deve rispettare la rata ogni mese. La condizione favorevole si lega però al fatto che il tasso interbancario si adatti alla riduzione della Bce.

In crescita i mutui per la ristrutturazione della casa

Per i mutui a tasso variabile, gli effetti saranno più contenuti in caso di finanziamenti legati all’indice Euribor. Nel caso invece di mutui indicizzati al tasso della Bce gli effetti saranno invece più rilevanti. I mutui legati all’indice Euribor rischiano di non vedere nessuno effetto in quanto i livelli dell’indice sono già bassi. Per i mutui indicizzati al tasso della Bce, Federconsumatori ha stimato un risparmio di poco superiore a 120 euro l’anno per un rimborso di 100 mila euro in 10 anni. Con rimborsi in 20 anni, il risparmi è di circa 170 euro l’anno. I mutui da 200 mila euro avrebbero un risparmio di circa 300 euro l’anno con rimborso a 10 anni e di circa 320 euro l’anno con rimborso a 20 anni.

Mutui, rinnovato il fondo per le giovani coppie

Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, non ci sono variazioni per quelli già stipulati con una rata stabilita, mentre per quelli ancora da concordare ci potrebbero essere condizioni più favorevoli. Il risparmio, per Federconsumatori, sono di circa 156 euro l’anno per i mutui da 100 mila euro con rimborso in 10 anni e di circa 372 euro l’anno per i mutui da 200 mila euro con rimborso in 30 anni.

La Bce potrebbe fornire liquidità solo alle banche che finanziano le imprese

 La Banca Centrale Europea (Bce) starebbe pensando di fornire liquidità solo alle banche che fanno prestiti alle imprese. La notizia, che ha forse il carattere di indiscrezione, si legge sul quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung. In particolare, la Bce sta valutando di concedere alle banche dell’Europa fondi molto convenienti a lungo termine in cambio dell’impegno di una maggiore fornitura di credito alle imprese per rilanciare l’economia.

Le banche centrali continueranno con le politiche accomodanti

L’incertezza politica influisce negativamente sul calo dello spread

 L’ultimo rapporto della Banca Centrale Europea – BCE, sulla stabilità finanziaria pone l’accento sulla situazione dell’Italia e sul suo perdurante clima di instabilità politica, oltre che sul suo ingente debito pubblico.

Secondo gli analisti dell’Eurotower, infatti, la situazione dell’Italia a livello economico internazionale ha colto alcuni benefici dalla presentazione del piano di riforme che il Governo ha intenzione di varare, ma soffre ancora di due problemi abbastanza importanti: quelli rappresentati dall’aumento del debito pubblico e dal clima di incertezza politica.

Mario Draghi è pronto ad applicare i tassi di interesse negativi

 Solo due settimane fa la Banca Centrale Europea – BCE, così come previsto, ha abbassato di un altro quarto di punto il costo del denaro, portando i tassi di interesse sulla soglia di un nuovo minimo storico, quello dello 0,25 per cento. L’Istituto di Francoforte è stato infatti indotto a questa scelta da un ulteriore indebolimento dell’economia europea nell’ultimo periodo. 

La BCE combatterà la deflazione con armi non convenzionali

 La Banca Centrale Europea è pronta a dotarsi anche di armi non convenzionali per combattere il rischio della deflazione. L’Istituto di Francoforte, del resto non è nuovo a provvedimenti di politica monetaria più che accomodanti, ma questa volta la direzione della banca sembra pronta a disporre anche di strumenti del tutto nuovi. 

Il tasso di risparmio europeo tocca il minimo storico secondo la BCE

 Poco più di una settimana fa la Banca Centrale Europea ha rivisto ancora una volta il valore dei tassi di interesse, operando un taglio sul costo del denaro che ha portato quest’ultimo al minimo storico dello 0,25 per cento. In questi giorni, tuttavia, l’Istituto di Francoforte ha rilasciato i dati della sua analisi trimestrale, in cui ha tracciato un bilancio della situazione economica e finanziaria dell’Eurozona e dell’Unione Europea degli ultimi mesi. 

La disoccupazione europea scenderà al 12,1% nel 2014 per la BCE

 E’ ottimista la Banca Centrale Europea – BCE – in merito alle prospettive di miglioramento del mercato del lavoro europeo. Secondo le ultime stime, infatti, l’Istituto di Francoforte prevede un calo del tasso di disoccupazione europeo al 12,1 per cento per il 2013 e il 2014.